59: -He's Dead For Him-

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-Veloce, Levi!- Disse in preda al panico il più piccolo.

Eren si accinse a correre lontano dal titano che si stava avvicinando al suolo, ma l'amato non ne voleva sapere di muoversi.
Lo fissò qualche secondo prima di lasciare qualche colpetto alla spalla dell'uomo.

Il caporale cadde in ginocchio, facendo preoccupare e non poco il ragazzo. Il castano si mise di fronte a lui e con l'unico braccio disponibile gli sollevò il volto, vide gli occhi socchiusi e non capì cosa gli fosse successo.

-Dobbiamo scappare.- Parlò il giovane.

Levi si piegò su se stesso, percepì un'ulteriore fitta al cuore più straziante delle precedenti ed un forte dolore alla gamba. Si passò ancora una volta la mano sulla ferita, costatando che perdeva molto sangue e che la stoffa ne era ormai imbrattata.

-Cosa ti è successo?!- Esclamò il castano alludendo alla gamba insanguinata.

-Uno sparo...- Rispose in sussurro il più grande.

-Quando?- Domandò tristemente al capitano.

-Poco dopo che sei scappato, ma... non preoccuparti...- Balbettò faticosamente l'uomo.

-Riesci ad alzarti? Non possiamo restare qui.- Proseguì Eren, sempre più impaurito.

-No. Sono stanco, non ho più energie e ho paura che anche se mi spostassi morirei.- Confessò all'istante il corvino.

-Non azzardarti a dirlo, tu non morirai oggi!- Esclamò innervosito il più piccolo.

-Sento male al cuore, ho una ferita alla gamba ed un'emorragia che non accenna a fermarsi. Credi che possa sopravvivere, moccioso?!- Ammise arrabbiato col mondo per togliergli la vita proprio in quel momento.

-Ti porterò io.- Si offrì il castano, mentre passava una mano sotto il busto dell'uomo e l'altra sotto le gambe.

Non riuscì a sollevarlo data la mancanza del secondo braccio e la poca forza rimasta dopo il combattimento con Annie.

-Allontanati da qui.- Ordinò il caporale osservando gli occhi bagnati di pianto del suo moccioso. –Tu non devi morire.-

-No. Se te ne vai tu, me ne andrò anch'io. Non ho più paura di morire e senza di te non sopporterei nulla, dentro queste mura.- Confessò il più giovane scoppiando in un pianto disperato.

Annie stava per collidere con il suolo, ed Eren si apprestò per rimettere in piedi l'uomo con il quale avrebbe affrontato la morte.
Levi avvolse le sue braccia al collo del castano stampandogli un bacio, il più romantico che avesse mai dato e il più indimenticabile tra quelli ricevuti.

Il ragazzo avvolse con l'unico braccio disponibile la schiena dell'amato, mentre affondava le sue labbra in quelle del corvino.

Sentì un calore invadergli le guance ed una strana sensazione impossessarsi del cuore. Quel bacio era dolce, ma amaro.
Il più piccolo riconobbe la passione con il quale il caporale stava marchiando il territorio su di lui e la dolcezza con il quale gli stava dicendo addio. Una nota di malinconia contrassegnava quel bacio, e le lacrime di entrambi i soggetti diedero maggiore amarezza all'ultimo saluto del capitano per il suo moccioso.

Levi fece ricorso alle sue ultime forze e si staccò dalle labbra morbide del suo fidanzato, spinse lontano e con tutto se stesso il giovane.

Un attimo prima di chiudere gli occhi per sempre, prese più fiato che poté e gridò.

-Ti amo, Eren!- Venne travolto dal peso di Annie, la quale si accasciò al suolo dopo pochi istanti dalla confessione del corvino.

Eren non riuscì a fare nulla se non guardare come l'uomo da lui amato, odiato, desiderato e ferito, perdesse la vita per lui. Le ultime parole furono quelle che il più piccolo non aveva mai udito dal capitano.
La sua dichiarazione ed il suo nome.

Una macchia di sangue si espanse da sotto il corpo del gigante dalle fattezze femminili, il castano capì in quell'istante che per il suo Levi non c'era nulla da fare.

Lanciò un urlo disperato contro il cielo, chiuse gli occhi mettendosi in ginocchio. Guardò le mura, passando lo sguardo sulla sommità dove notò la sorella.

Mikasa capì il suo errore, aveva causato l'assassinio del caporale ed era stata avvertita da tutti di non fare nulla.
L'angoscia che il fratello provava era talmente tanta, che non riuscì nemmeno a provare odio per le azioni della sorella.

'Mi dispiace... dovevo proteggerti...' Parlava la sua mente, mentre il braccio ricominciava a crescere.

Levi Ackerman, un uomo tanto disprezzato e senza cuore, aveva dimostrato quanto tenesse al ragazzo perso e disperato che stava prendendo a pugni il suolo fregandosene delle ferite nelle mani.

L'uomo che mai nessuno aveva tentato di comprendere o dal quale era stato umiliato, aveva dimostrato la sua dolcezza sconosciuta a chiunque.

L'uomo, dagli occhi grigi e senza anima, aveva dato la vita per il suo moccioso.




//Ed è con il prossimo capitolo, che si concluderà la Fan Fiction😢

Munitevi di fazzoletti prima di leggere il capitolo💕\\

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora