9: -I Can't Swim-

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-Non so nuotare.- Confessò Levi sorprendendo sia se stesso che Eren.

-Posso... Posso insegnarle?- Chiese il giovane timidamente, pregando di non ricevere un rifiuto.

-Preferisco restare a riva, divertiti ancora un po'.- Il castano abbassò lo sguardo sulle sue gambe, tornando ad immergersi lontano.

La piccola vittoria del ragazzo era durata solamente pochi secondi.
Il capitano, nel frattempo, si era tolto la parte superiore della divisa e si era steso appoggiandosi coi gomiti all'indietro.

Il sole si rifletteva sulla sua pelle bianco latte, forse un po' di sole gli avrebbe fatto bene.
Chiuse gli occhi riaprendoli quasi immediatamente finendo di togliersi il resto della divisa, rimase pure lui in boxer.

Si sedette in acqua lasciando solo il busto fuori. L'acqua gelida lo fece sobbalzare, ma era piacevole sentire la pelle rinfrescarsi.

Eren riemerse voltandosi verso Levi, vedendolo a mollo. Un sorriso smagliante gli illuminò il viso, mentre si avvicinava al capitano.

Agli occhi del castano, il caporale pareva un bambino durante il suo primo bagnetto, ci mancava solo che sbattesse le mani in acqua e sarebbe stato perfetto.

Il corvino incrociò lo sguardo del più piccolo. Nonostante l'altezza, il capitano era molto palestrato.

Eren osservò i suoi addominali scolpiti, meravigliandosi di come gli piacesse il corpo dell'uomo, nulla in confronto agli occhi che emanavano una luce diversa a seconda dell'umore.

In quel momento gli occhi erano sereni, anche se nascosti dall'espressione seria ed impassibile del viso.
Il loro colore stava diventando sempre più intenso ed armonioso ad ogni passo che Eren compiva verso il capitano.

-Ho cambiato idea, moccioso.- Ammise Levi cercando di nascondere l'imbarazzo.

-Mi fa piacere, ma non c'è gusto a restare solo a riva. L'acqua al centro è molto più calda e confortevole.- Il ragazzo gli fece segno di seguirlo, il corvino attratto si mosse nella sua direzione nervosamente.

Il giovane indietreggiava lentamente restando vicino al capitano, per aiutarlo in caso di necessità.
Le spalle di Eren erano ancora fuori dall'acqua e, mentre compiva l'ennesimo passo, si accorse che Levi smise di seguirlo. Si fermò all'istante anche il castano.

-Non tocco...- Sussurrò il caporale osservando la superficie dell'acqua.

Il giovane si era dimentica che tra lui e Levi c'era una differenza di altezza, notevole.

Ormai il corvino era completamente immerso, escludendo la testa e un po' di collo.

Eren lo sorprese avvicinandosi, lo prese per i fianchi portandolo alla sua altezza. Il più piccolo continuò ad indietreggiare guardando l'uomo, imbarazzato, negli occhi.

-Lasciami... andare... moccioso...- Balbettò il capitano con le labbra tremanti.

Quel ragazzino lo stava davvero tenendo in braccio, pur sapendo che lo avrebbe ucciso in caso di comportamenti sbagliati?

Levi, d'istinto, incrociò le gambe dietro lo schiena del ragazzo e portò le mani sul collo, provocando un brivido lungo la schiena di Eren.

Quando anche il castano si accorse di non poter proseguire si fermò, strinse ancora di più a se il caporale portando una mano sulla sua schiena pallida.

Il corvino sussultò sentendo la mano, poco curata, del ragazzo sulla sua pelle.

-Cosa ti ho detto ragazzino?- Il caporale cercò di apparire deciso, ma la sua voce uscì spezzata ed insicura.

-Capitano, se la lasciassi andare ora annegherebbe.-

-Riportami a riva, allora.-

-È quello che vuole?-

Levi aprì la bocca, ma la voce gli morì in gola. Richiuse le labbra lasciando andare un sospiro.

Eren lo guardava speranzoso di vederlo muovere il capo insieme ad un sonoro 'no'. La testa si mosse, ma non nella direzione in cui il giovane aveva sperato.

Il caporale annuì mormorando un 'si' che il piccolo percepì come una freccia dritta al cuore.
Venire rifiutato una seconda volta, faceva male ma il modo in cui il caporale aveva sussurrato quella parola gli fece capire che, in realtà, avrebbe preferito restare.

Fece, comunque, quanto richiesto riportandolo a riva, tenendolo in braccio fin quando non sentì che il terreno era abbastanza alto da farlo toccare.

Uscirono dall'acqua e solo allora il ragazzo si accorse di una cosa di vitale importanza.

-Quali abiti mi dovrei mettere?- Domandò al corvino che già si stava rivestendo.

Levi gli rivolse uno sguardo come per dire 'non ti sei ricordato il cambio?'

Eren fissò il terreno sotto i suoi piedi, sentendosi un'idiota.
Se si fosse rimesso gli abiti sporchi, non sarebbe servito a niente farsi il bagno.

-Non posso farti rientrare così, perciò indossa solo i pantaloni. Farò in modo che nessuno si accorga di te in quelle condizioni.- Il castano annuì e ubbidendo indossò i pantaloni chiari.

Durante la cavalcata del ritorno, Levi sentiva il petto del giovane incollato alla schiena ricoperta dalla giacchetta marrone e dalla camicia grigia.

Maledì la stoffa che impediva il contatto tra i due corpi.

'Cosa mi stai facendo, moccioso?' Si chiese nell'istante in cui rientrarono al castello.

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora