Senza farsi notare i due s'intrufolarono nelle stanze raggiungendo quella di Eren, grazie a delle scorciatoie che solo Levi avrebbe potuto conoscere.
Il castano ringraziò, senza ricevere risposta, entrò nella stanza e cercò dei vestiti.
La sua camera era singola, per il semplice motivo che non potevano lasciarlo con gli altri.Il giovane buttò l'occhio fuori dalla finestra notando Hanji camminare avanti ed indietro, senza darsi pace.
'L'esperimento!' Il ragazzo corse fuori dalla stanza raggiungendo la donna all'esterno.
-Eren! Dov'eri finito?- La castana abbracciò il giovane, preoccupata come una madre che aspetta il figlio a casa tutta la notte senza prendere sonno.
-Scusami, c'è voluto più tempo del previsto.- Ammise, prendendo fiato, il castano.
-Capisco. Te la senti di fare quest'esperimento?-
-Ma certo!- Esclamò convinto Eren.
Hanji condusse il giovane vicino ad un pozzo, ormai in disuso.
Ad aspettarli c'era Levi, a braccia incrociate e con gli occhi chiusi.
Alzò lo sguardo solo quando sentì i passi farsi più vicini a lui, la donna sorrise senza essere ricambiata.Il più piccolo si sentì avvampare. 'Non posso credere di aver fatto quel che ho fatto al lago... Voglio dire, l'ho preso in braccio, l'ho abbracciato e...' Lasciò andare un sospiro appena udibile. 'Se non mi ha ucciso, lo farà presto.' Pensò preoccupato.
Il caporale si avvicinò al pozzo, dove una lunga scala di corda raggiungeva la base.
-Mi dispiace chiedertelo, ma potresti entrare nel pozzo?- Domandò Hanji abbastanza imbarazzata per la sua richiesta.
-Certo.- Rispose tranquillamente il castano.
-Quando lancerò un fumogeno potrai trasformarti, non ti chiederei di entrare in un pozzo ma non avendo ancora il controllo del tuo corpo non ho altra scelta. Se dovesse andare storto qualcosa, non riusciresti a muoverti.- Confessò la donna.
-Lo capisco, non c'è problema.- Il ragazzo sorrise alla capo squadra, la quale rilassò il viso.
-Sbrighiamoci.- Ordinò Levi stufo delle smancerie che si scambiavano il giovane e la castana.
Eren scese la scaletta arrivando in fondo al pozzo in pochi attimi, intorno a lui era tutto buio si intravedeva la luce del sole dal buco sopra di lui.
Osservò il cielo azzurro aspettando il segnale.
Stare dentro quel pozzo gli ricordò lo stomaco del gigante barbuto, anche lì era buio e la luce mancava quasi completamente.
L'unica differenza del pozzo era la mancanza di sangue e di soldati divorati. Uscì dal titano trasformandosi per la prima volta.Una striscia verdognola comparì in cielo, era il fumogeno lanciato da Hanji.
Il castano si portò una mano vicino alla bocca, chiuse gli occhi e si morse il pollice facendo sgorgare del sangue.
Aspettò qualche secondo ma il corpo non accennava a cambiare, così riprovò una seconda volta mordendosi più forte.
Il dolore aumentava ad ogni morso che s'impartiva e le ferite si allargavano, ma ancora nessuna trasformazione.
Continuò a farsi male e a perdere sangue cercando, inutilmente, di tramutare il corpo in quello da gigante.
'Non ci riesco.' Si ripeteva da qualche minuto, non riuscendo a proseguire con le ferite.
Le mani erano piene di morsi e sporche di sangue fresco, sentì sulle labbra l'inconfondibile sapore del sangue.
Delle lacrime gli rigarono il volto cadendo sulle mani.Le ferite bruciavano entrando in contatto con le gocce dei suoi occhi.
'Perché non ci riesco?' Si domandò pensando di aver perso il suo potere.
Fuori dal pozzo l'uomo e la donna aspettavano di veder la testa di Eren, sotto forma titanica, spuntare dal buco.
-Forse non ha visto il fumogeno.- Pensò, ad alta voce, Hanji.
-È inutile, ormai è passato troppo dal segnale. Tiriamolo fuori.- Decise Levi avvicinandosi al pozzo.
La donna sospirò tristemente seguendo il corvino.
-Ehi Eren!- Lo chiamò il caporale puntando lo sguardo sul giovane. –Puoi uscire.- Sgranò gli occhi facendo preoccupare la castana.
-Che ti succede?- Domandò all'uomo prima di guardare, anche lei, in basso.
Alla vista del ragazzo pieno di sangue rimasero allibiti, la donna lo aiutò a risalire cercando di non fargli ulteriore male.
Levi guardava il castano con, ancora, gli occhi bagnati e le mani sporcate dal suo stesso sangue. Aveva continuato a ferirsi senza cedere, il capitano si chiese perché lo avesse fatto.
'Dannato moccioso, avresti dovuto fermarti dopo il primo morso!' Urlava dentro di se preoccupato.
Hanji fece sedere il ragazzo in un tavolo, che si trovava nelle vicinanze, prendendosi cura delle ferite mentre il corvino li osservava sconvolto.
Petra, Oruo, Eld e Gunther li raggiunsero con piatti pieni di cibo.
-Non vi abbiamo visto a pranzo, così abbiamo pensato ci portarvi un po' di cibo.- Spiegò la ragazza rivolgendosi più ad Eren che agli altri due.
Il giovane sorrise ringraziando i suoi nuovi amici, si buttò sul cibo appena Hanji finì la medicazione.
Il castano afferrò un cucchiaino, venendo pervaso da una fitta alla mano destra. Mollò la presa e l'oggetto d'acciaio cadde sul prato.
Eren si piegò per raccoglierlo e, nello stesso istante in cui il cucchiaino toccò la pelle del ragazzo, una nube invase il giardino.
Le grida dei presenti vennero placate dalla voce della capo squadra, che li tranquillizzava.
La nube si dissolse, velocemente, rivelando qualcosa di sconveniente.
//All'inizio non mi sembrava Eren, quello nella foto del capitolo, ma okay ;)
Tralasciando questo, è troppo figo *•*\\
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"Moccioso" //EreRi\\
Fiksi PenggemarDopo il processo ad Eren Jaeger e all'affidamento di quest'ultimo a Levi Ackerman, per i due inizia il periodo di convivenza al di fuori delle mura. Tra incomprensioni, gelosie e umiliazioni i due si avvicineranno sempre di più fino ad ammettere, a...