43: -Sister?-

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Eren raggiunse la camera della sorella, aspettò qualche istante prima di bussare guardandosi intorno. Si sentiva osservato ma intorno a lui non c'era nessuno, non ci diede molta importanza e bussò.

-Sono Eren, posso entrare?- Domandò il ragazzo.

-Si, è aperto.- Rispose Mikasa con una voce strana.

Il castano entrò nella stanza nella quale non c'era nessuno, se non la corvina seduta a gambe incrociate sul suo letto.
La vide tenersi le mani sul volto con il capo basso, si avvicinò senza richiudere del tutto la porta.

-Mikasa?- Sussurrò a pochi passi dalla ragazza.

La giovane non rispose stringendosi le braccia.

-Tutto bene?- Continuò il castano dubbioso.

La sorella mosse il capo distrattamente ed il giovane la osservava non capendo le sue intenzioni o il suo comportamento.

-Eren...- Lo chiamò la corvina.

Mikasa alzò lo sguardo incrociando gli occhi verdi del fratello, il quale si accorse che la ragazza aveva gli occhi arrossati e lucidi e il viso pallido. Sembrava avesse pianto.

-Cosa è successo?- Esclamò il castano.

-Niente.- Mormorò lei tornando a fissarsi le mani umide.

Eren, preso dalla preoccupazione e da un inspiegato senso di colpa, afferrò il viso della sorella sollevandolo con due dita.

-Non dirmi bugie. Ho fatto qualcosa?- Protestò il ragazzo.

-Non tu.- Confessò lei.

Il fratello l'abbracciò come per proteggerla e la giovane rimase stupita del gesto, ricambiò la stretta sorridendo.

-Ti voglio ringraziare.- Disse la giovane ancora tra le braccia del più piccolo.

-Per cosa?- Si accigliò il castano.

-Per avermi salvato anni fa, lo sai che ti devo la vita, no?-

-Mikasa io l'ho fatto perché non volevo che perdessi la vita così giovane e perché ti volevo bene, meriti di vivere felice e senza ripensare a certi avvenimenti. Ti chiedo solo di non dire di dovermi la vita, perché non voglio.- La rassicurò il fratello accarezzando la schiena della corvina dolcemente.

-Io sono felice di proteggerti.- Ammise la ragazza.

-Ma non senti che dentro di te manca qualcosa?- Gli chiese allora Eren.

-Si.- Sussurrò la giovane.

Sciolsero l'abbraccio e Mikasa si passò le mani sul volto per qualche secondo.

-Ti voglio chiedere una cosa.- Parlò poi la più grande.

-Qualsiasi.- Le sorrise il fratello.

-Non voglio più vederti vicino a Levi.- Sputò d'un fiato la corvina.

La ragazza abbassò lo sguardo per l'ennesima volta, mentre il giovane incanalava la confessione della sorella e inarcava le sopracciglia.

-Perché? Non ci sto da molto tempo e...-

Mikasa lo interruppe. –Non voglio perché quel bastardo non ti merita. Mi dispiace dirti queste cose, ma è la verità. In missione dovrai obbedire a lui e mi sta bene, ma fuori da quelle occasioni voglio che lo eviti.-  Dichiarò la giovane.

-Ma perché? Cosa ti ha fatto?- Domandò il castano ancora confuso.

-Quello che ha fatto a te.- Lo corresse lei. –Io lo odio. Ti ha quasi ammazzato, al processo, ti umilia e ti tratta male. Se lo vedessi ora potrei ucciderlo.- Confessò la sorella.

-Ma...-

-Eren davvero fidati di me, me l'avevi promesso!- Piagnucolò allora la giovane.

-Io mi fido di te e te l'ho detto tempo fa. Quello che non capisco è il tuo odio verso il capitano, al massimo dovrei essere io ad odiarlo.- Tentò di spiegare alla corvina.

-Proprio perché tu non lo fai, lo farò io per te.-

-Mikasa...-

La sorella interruppe il fratello avvicinandosi con le labbra, gli stampò un bacio sulla guancia che Eren non riuscì a spiegarsi.

-Per rispondere alla domanda di poco fa.- Cominciò la giovane. –Manca qualcosa in me, tu.- Mormorò poi sulle labbra del fratello.

Il ragazzo spalancò gli occhi appoggiando le mani sulla sorella, con l'intento di allontanarla.

-Mikasa cosa ti prende?- Chiese stupito lui.

-Darò tutta me stesse per te, perché mi sono innamorata.- Ammise la giovane tentando di avvicinarsi alle labbra del fratello da lei amato.

-Ma... non possiamo... voglio dire siamo fratelli e io sono g...- Balbettava il giovane nervoso.

-Adottivi. Fratelli adottivi.- Lo interruppe di nuovo la ragazza.

Sentirono uno scricchiolio della porta, entrambi si voltarono terrorizzati e preoccupati che qualcuno li avessi sentiti e visti. Eren scattò in piedi scappando via dalla sorella e lasciandola sconvolta mentre continuava a chiamare l'amato che correva alla ricerca della 'spia'.

Corse nel corridoio principale sentendo dei passi davanti a lui, rallentò udendo i passi farsi più veloci e lontani. Qualcuno stava scappando da lui.

'Ci ha visti.' Affermò il ragazzo dirigendosi in camera sua, anche questa isolata dalle altre persone.




//Chi li ha spiati sarò probabilmente io🙃

Solo per assicurarmi che quella lì non faccia altre cose...😈\\

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora