22: -Memories-

7.5K 506 414
                                    


La notte trascorreva silenziosa e pacifica in tutto il castello, in una delle tante stanze Eren e Levi dormivano profondamente abbracciati.

Hanji era passata circa un'ora dopo il coprifuoco del ragazzo, venendo avvertita della sua mancanza nella camera.
Quando entrò nella stanza del capitano, il primo luogo in cui era andata a cercarlo, lo vide abbracciare il corvino.

Sorrise notando come il caporale fosse rilassato e finalmente dormisse senza essere infestato da incubi.
La donna decise di non intromettersi e di lasciarli soli, avvertì immediatamente la guardia che Eren era stato convocato dal capitano e che se fosse stato necessario l'avrebbe riaccompagnato personalmente.

Solo una parte del castello era agitata, il dormitorio delle nuove reclute.
Mikasa si trovava in stanza con Sasha, Christa ed Ymir, le quali dormivano già da un sacco di tempo.

Le due fidanzatine erano abbracciate nel letto della bionda e, a parere di Sasha, erano estremamente dolci.
L'amante delle patate, invece, si era addormentata con un braccio a penzoloni ed un po' di bava che pendeva dalle labbra. Ogni tanto ripeteva nomi di pietanze da lei amate.

La sorella di Eren era seduta sul suo letto, pensava a dove potesse essere il suo amato fratello e a cosa gli fosse successo in quei giorni.

Mikasa si alzò di scatto e corse nella stanza di Armin.

Il biondino dormiva insieme a Jean, Connie, Reiner e Berthold che erano già partiti per il mondo dei sogni.
Solamente Armin si rigirava nel letto, condiviso con Jean, a farsi mille domande e a ripensare agli ultimi avvenimenti.


"Armin e Mikasa stavano 'tranquillamente' cenando dopo il processo al loro migliore amico.
Tranquillamente per così dire.

La sorella di Eren era furibonda e i suoi compagni cercavano in qualsiasi modo di calmarla.

'Lo ammazzo!' Si ripeteva in testa la giovane pensando al caporale Levi.

Vedere il castano picchiato davanti ai suoi occhi aveva fatto nascere in lei un istinto omicida, che difficilmente l'avrebbe abbandonata.

Armin invece stava pensando a cosa sarebbe potuto succedere ad Eren, se per caso non si fosse trattenuto.
Poteva morire, ucciso dai suoi stessi compagni o poteva essere riportato indietro ed essere processato in piazza davanti alla popolazione.
Entrambe le possibilità bloccarono l'appetito al biondo, attirando la curiosità di Jean.

-Armin? Tutto bene?- Domandò appoggiando una mano sulle spalle del ragazzo minuto.

Il biondo, terrorizzato, non rispose e l'amico iniziò a scuoterlo fino a riportarlo alla realtà.

-Cosa dicevi Jean?-

-Che sembri preoccupato. Vuoi parlarne?- Chiese il ragazzo più grande smettendo all'istante di mangiare e d'interessarsi a Mikasa.

-Pensavo ad Eren.- Confessò senza farsi sentire dalla sorella dell'interessato.

-Perché? Da quello che ci avete detto, sta bene nel Corpo di Ricerca.-

-Potrebbe morire...- Disse Armin venendo interrotto subito da Jean.

-Tutti noi potremmo morire da un momento all'altro.-

-No, lui morirebbe se perdesse il controllo del suo corpo da titano anche per una volta.- Il biondo cominciò a piangere silenziosamente abbassando lo sguardo sul tavolo davanti a lui.

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora