44: -Female Titan-

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La missione ebbe inizio il giorno seguente, dopo pranzo, tutti i soldati doveva trovarsi pronti. Eren era ancora destabilizzato dalla confessione della sorella, che poi chiamarla sorella non aveva più senso. Il giovane la considerava tale ma a quanto pareva lei no.

Armin aveva detto che le parole della ragazza lo avrebbero turbato, ma lui sapeva solo dell'odio di Mikasa per il caporale e non dell'amore più che fraterno della corvina.
Quando Eren lo raccontò al biondo stentava a crederci, ma alcuni comportamenti della giovane ricordavano più quelli di chi è innamorato di una persona che di chi ci tiene solamente.

Il castano non era riuscito a scoprire chi lo avesse spiato durante la conversazione della notte precedente e si ostinava nel volerlo sapere, insomma poteva gettare in cattiva luce i due o poteva riferire al capitano le parole poco gentili della ragazza.

Piano piano si formarono le squadre, Eren raggiunse Levi e la sua squadra e si prepararono a partire.

-La missione ha inizio!- Esclamarono i capo squadra.

I cavalli sfrecciarono nell'enormi radure verdi, il giovane si guardava intorno meravigliato di tutta quella distesa verde ed immensa. Fissò il cielo azzurro riflettere la luce calda e accogliente del sole. Sorrise.

Fece attenzione a rimanere vicino all'uomo che ancora non gli aveva rivolto parola, dopo quel piccolo momento della notte scorsa.

Le varie squadre si separarono, Eren vide il migliore amico a distanza e si augurò di rivederlo appena la missione fosse stata portata a termine. Mikasa non riuscì a notarla, ma sperò di rivedere anche lei. Le voleva bene, ma non come la ragazza avrebbe voluto.

La squadra di Levi rimase sola, mentre galoppavano verso punti non precisati o almeno, il castano non conosceva gli esatti movimenti ma si fidava del Corpo di Ricerca per cui non indagò.

Un fumogeno di colore rosso fu lanciato nel cielo alla destra della squadra del caporale, ne videro altri del medesimo colore poi subito dopo un fumogeno verde che indicava il nuovo percorso.

-Cambiamo direzione!- Ordinò il corvino mantenendo la calma e senza lasciarsi prendere dall'ansia.

Eren era stupito della tranquillità di cui il capitano era dotato, si chiese se anche lui ne sarebbe stato capace e la risposta fu no. Pensò che per raggiungere lo stesso livello dell'uomo ci sarebbero voluti anni di esperienza e una grandissima forza interiore che il più piccolo non possedeva.

Un altro gruppo di fumogeni rossi si fece largo nel cielo, questa volta da sinistra ed esattamente come la volta precedente un fumogeno verde indicò la direzione da prendere.

Dopo qualche minuto il giovane cominciò a chiedersi quale fosse il piano e dove si stavano dirigendo. Notava che la meta continuava a cambiare costantemente e anche i suoi compagni sembravano confusi quanto lui. Capì che alla maggior parte dei soldati era stata detta una bugia, ma probabilmente a fin di bene.

-Titano anomalo.- Annunciò Gunther riportando Eren sulla terra.

Un'ondata di fumogeni di color nero fu lanciata nel cielo, un gigante anomalo cioè dotato di capacità diverse dalle solite si trovava dalle parti del miglior amico del ragazzo.

'Armin!' Urlò tra se e se il giovane.

Chiuse gli occhi pregando di non perdere il suo amico e che andasse tutto bene.

Dalle parti del biondo non andava affatto bene, un titano altezza 14 metri aveva fatto la sua comparsa distruggendo una parte della squadra.
Era chiaramente un gigante anomalo, con un fisico da donna senza pelle ed una chioma bionda. Correva estremamente veloce anche per un titano fuori dal comune e qualsiasi volta che qualcuno lo attaccasse riusciva ad evitare la morte proteggendo il punto vitale e rafforzandosi parti del corpo.

"Moccioso" //EreRi\\   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora