19. Ryan

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Ha l'aspetto di un campo da battaglia. Zone di asfalto ampie come un'utilitaria sono fuse o divelte.

Quello che doveva essere un palo della luce è stato ripiegato su se stesso ed estirpato dal suolo stradale. Cassonetti della spazzatura e varie auto ridotti in pezzi. Ma il nostro problema non è questo. Degli incendi collaterali si sta già occupando un'altra camionetta di vigili. Noi dobbiamo tirar fuori delle persone bloccate nel palazzo di quattro piani andato in fiamme. Il ristorante greco che occupava i primi due piani dell'edificio è invaso dal fuoco. Gli altri due piani sono appartamenti e i primi soccorritori hanno detto di aver visto delle persone chiedere aiuto. Poi il fumo ha coperto le finestre e non si sono più sentite le richieste di soccorso.

«Potrebbero esserci molti feriti ai piani di sopra. Ci sono tre appartamenti per piano, quindi sei diverse zone dove potrebbero essere bloccati». Ho studiato il rapporto preparato dalla caserma mentre arrivavamo qui. Mi sono preparato all'operazione, ma non sono pronto a questo. Sembra una scena di guerra. Morgan mi lancia un'occhiata. Anche lui pensa la stessa cosa. C'è stato un combattimento qui. Tra Celestiali e Infernali. O Demoni e chissà cosa. Quei pali della luce contorti in quel modo... Forse qualche Stregone? Non può essere stato altro. Ne sono sicuro. I segni sono inconfondibili. La versione ufficiale sarà la solita fuga di gas. Che cazzo sta succedendo a questa città?

«L'ambulanza dovrebbe essere qui a momenti. Vediamo di dargli del lavoro da fare tirando fuori più persone possibili. Avanti!».

La mia squadra è specializzata in operazioni di soccorso e ognuno di loro ha ben chiaro quello che ci si aspetta che facciano. Morgan. Devo chiederglielo. Anche se sembrerà una mancanza di fiducia.

La festa, l'attacco mentale, questo casino. Devo essere sicuro che lui non abbia niente a che fare con tutto questo. Gli faccio un cenno e mi raggiunge a lato della camionetta. Gli altri sono impegnati con i preparativi, non ci ascolta nessuno.

«Tu non sai niente di questa storia, vero?». L'ho fermato afferrandogli il braccio.

Mi guarda. L'ho ferito. Ha capito che dubito di lui. «Non so di cosa stai parlando. Ero con te». Mi dà uno strattone per liberare il braccio.

«Abbiamo del lavoro da fare adesso. Poi ne parleremo». Mi dispiace, ma dovevo chiedertelo. Dopo mi spiegherò e mi capirai.

«Ryan, la scala antincendio è stabile. Potete entrare da lì». Charlaine. Una delle ultime ad entrare in squadra. È brava. Riesce a tenere il sangue freddo anche in situazioni come queste. Non si lascia trasportare dalle emozioni. Studia la situazione e cerca il migliore punto d'accesso. In situazioni come questa siamo sempre io e Morgan a entrare negli edifici. Io non posso bruciare, sono del tutto immune alle fiamme e con facilità posso controllarle ed estinguerle. Morgan non è immune al fuoco, deve stare attento. Ma può proteggermi dalle strutture pericolanti e aiutarmi a portare via le vittime. In ogni caso non potrei portare nessun altro della squadra con me. In una situazione del genere non potrei stare a pensare alla segretezza. Non posso spegnere l'incendio di una casa in fiamme come questa. Ma una volta dentro posso fare in modo di facilitare il lavoro di tutti e salvare molte più persone. Salvarle tutte, se possibile. In ogni caso gli altri membri della squadra sono all'esterno, a lavorare con l'idrante e le coperte ignifughe per accogliere quelli che riescono a scappare. Sono pronti a ricevere le vittime.

«Andiamo». Morgan sembra avere più voglia del solito di buttarsi nell'azione. Forse è solo un

modo per evitare di parlarmi ancora. Dopo quasi un'ora di lavoro l'incendio è domato. L'edificio è da demolire. Ma è fatta. Dentro c'erano intrappolate sette persone. Una l'abbiamo trovata soffocata, le altre sei le abbiamo mandate in ospedale con gravi segni di intossicazione.

«Grazie... mi ci vuole proprio». Harry mi passa una tazza di caffè freddo. Dopo aver passato tutto quel tempo lì dentro mi ci vuole una bevanda che mi rinfreschi. Sarò immune al fuoco, ma il fumo mi uccide come farebbe con chiunque altro.

Morgan è sparito appena abbiamo portato fuori l'ultimo superstite. Dopo aver verificato con l'ultima spedizione dentro che non c'era più nessuno in vita siamo andati a farci aiutare dai medici dell'ambulanza. È un lavoraccio per i polmoni respirare tutta quella polvere e fumo. Secondo loro non arriverò ai quaranta se continuo così. Un tumore non me lo toglie nessuno. Non sanno che come Infernali ci rigeneriamo molto più in fretta. E io ancora sento l'energia di Jonathan addosso.

Anche il lavoro di oggi mi è sembrato meno faticoso. Come se il mio corpo ancora si stesse rigenerando, come se avessi ancora le sue mani curative addosso.

Vorrei sapere che fine ha fatto Morgan.

Nephilim. Guerra in PurgatorioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora