«Non m'interessano le scuse, Malfesh! I tuoi Demoni hanno fatto più casino degli Infernali! E non sono nemmeno stati in grado di riconoscerli all'ingresso!». Ho una gran voglia di annientarlo. Qui all'ultimo piano del grattacielo, nel mio ufficio, con i vetri schermati, potrei farlo fuori senza essere visto. Uccidere uno come Malfesh sarebbe una bella sfida. È un vero guerriero, uno che è sopravvissuto a tutto. Le ali le tengo aperte e rivolte verso i suoi occhi gialli. Che ricordi sempre chi è il capo qui.
«Se mi avesse detto che c'era il rischio d'infiltrazioni avrei preso con me qualche Demone veggente. Ma quelli che erano con noi ieri erano solo combattenti. Non voleva Demoni del cattivo odore, vene e altre schifezze da demoni. Se ricordo bene era così che diceva».
Non tradisce alcuna preoccupazione. Nemmeno davanti alla mia manifestazione di potere. «Non erano combattenti, erano psicopatici! Uno dei tuoi ha quasi ucciso mio fratello!».
«Verrà punito a dovere, signore».
Nemmeno ci provi a sembrare dispiaciuto, eh? Poi di punire un altro Demone non ti importa nulla, figurarsi. Non avete alcun onore o senso di appartenenza, siete poco più che bestie rabbiose.
«A questo ci penserò io. Tu preoccupati di trovare qualcuno con cui sostituirlo perché non arriverà a domani il tuo Demone».
«Bene».
Non aspetta nemmeno che lo dismetta. Si gira e va verso la porta dell'ufficio. Dovrei colpirlo ora e liberarmene una volta per tutte. Emily chiederà spiegazioni. Devo escogitare qualcosa.
«Val? Posso?». Jelal. Finalmente una faccia amica. Non ne posso più di avere Demoni in casa e Infernali in strada. Avremmo dovuto sterminarli tutti quando ne avevamo l'occasione. E chiuderla con i Demoni subito dopo. Ora staremmo tranquilli.
«Jelial, vieni, che giornata faticosa. Mettiamoci sul divano e raccontami cosa è successo». Ripiego le ali e mi metto comodo. Si siede accanto e mi racconta di uno scontro con Rubicante e altri Infernali in un vicolo alcuni giorni fa. Ecco da dove è partita la questione. Non avrei dovuto far passare questa storia sottogamba.
«Quindi li avevi già visti. Jelial, sai che non dovreste continuare a scontrarvi con gli Infernali in strada. Gli Eterni sono stati molto chiari su questo. Avresti dovuto almeno farmi rapporto così da sporgere una denuncia ufficiale. Adesso siamo troppo allo scoperto per coinvolgere gli Eterni».
Sorvola sul mio ammonimento. Sa come la penso, ho un ruolo e devo rispettarlo. Ma con lui è difficile essere il direttore generale della Feather Corp. e capo del consiglio dei Celestiali. Per lui sarò sempre e solo il compagno con cui è stato in guerra.
«Con le maschere non li ho riconosciuti fino a che non mi sono capitati davanti. Avrei voluto farli fuori. Invece sono ancora a piede libero. Rubicante lo beccherò prima o poi. Non potrà nascondersi per sempre, quel verme. Val, ti assicuro che non finisce qui».
«Quello con la maschera nera e il naso lungo chi era?». Lui mi interessa. Quel bastardo mi ha attaccato. Ha strisciato in casa mia per attaccarmi. Di lui devo vendicarmi. Devo renderlo un esempio, o questa questione non si risolverà tanto facilmente.
«Penso sia Ryan Hill. Stamattina ho fatto una ricerca e non penso di sbagliare. Tra gli altri c'era Morgan, lui lo conosciamo bene. È un attaccabrighe ed è una specie di braccio destro del figlio di Prometheus. Morgan e Ryan hanno combattuto insieme, squadra speciale d'infiltrazione. Si occupavano di sabotaggi e spionaggio. Poi Ryan ha mollato e Morgan gli è andato appresso. Gli Hill hanno diseredato il figlio. Hanno girato per la zona neutrale per il resto della guerra. Sai com'è lì: terra di nessuno. Dovrebbero controllarla gli Eterni ma è un territorio troppo vasto. Avevano una banda, si facevano chiamare Hellraiser o qualcosa del genere. Il pomeriggio dello scontro non erano nel vicolo con gli altri due. Rubicante e Blaze non sono registrati e ci basta denunciarli agli Eterni se vuoi eliminarli in fretta. Per l'Hill e l'amico invece la situazione è più complicata. Pare che abbiano in qualche modo strappato un salvacondotto per accedere alla East Coast».
«Degli idioti che si facevano chiamare Hellraiser hanno ricevuto un salvacondotto per la mia città e io non ne ero a conoscenza». Stiamo facendo la guerra a un gruppo di ragazzini ormai. Che hanno per la testa gli Eterni? «Vai avanti. Movimenti di Prometheus?».
«I nostri informatori non sanno nulla. O sta aspettando a fare la sua mossa o non è interessato a quello che fa il figlio».
«Parliamo del Prometheus Hill. È stato a capo dell'esercito degli Infernali per quasi quarant'anni. Non credo non stia osservando da vicino l'evolversi della situazione qui».
«Ma gli Hill sono tutti a Los Angeles ormai. Non c'è né più nessuno qui a New York...».
«Forse non ci sono altri Hill. Ma se gli Eterni ci hanno tenuti all'oscuro dell'arrivo di Ryan, allora potrebbero nascondere altro. In questo caso sarebbe utile fare una ricerca di Infernali attraverso il Faro».
«Le magie di tracciamento dei nostri tatuaggi sono appannaggio unico degli Eterni. Dovremmo chiedere loro il permesso per...».
«No. Preferirei non coinvolgere gli Eterni. La giurisdizione su New York spetta a me. È tanto difficile ottenere concessioni dagli Eterni, quanto è facile farsene strappare via». L'attacco di ieri a questo punto è poco meno di una dichiarazione di guerra. Una dichiarazione di guerra sporca, illegale, da veri codardi. Il punto è che rispondere a una provocazione di questo tipo vuol dire rompere la tregua. Prometheus non si muove, ma è chiaro che c'è lui dietro tutto questo. È il figlio di Prometheus. La tregue è già infranta. Infernali maledetti. Non si arrendono mai. Eppure gli Eterni sono stati molto chiari: ai Feather New York, agli Hill Los Angeles. Le due più grandi famiglie alle due coste. Lontani. Se gli Hill pianificano di tornare è meglio far capire loro qual è il loro posto. Jelial però ha ragione. Senza il permesso degli Eterni non potrò mai usare il Faro per rintracciarli. I miei Stregoni non sono ancora venuti a capo di quella magia. Per due secoli gli Eterni ci hanno tenuti al guinzaglio con questi tatuaggi e ancora non abbiamo capito come funzionano.
«Jelial cerca di reclutare qualche altro Stregone».
«Ci provo, Val. Non è facile però. Sono quasi tutti sotto il controllo degli Eterni».
«Cerca tra gli ultimi immigrati dal Messico. Arriva sempre qualche brujo non ancora denunciato»
«OK. Ci lavoro Val»
«Grazie Jelial. Al resto ci penserò io non preoccuparti. Tu cerca di stare fuori dai guai per un po'. Non vogliamo un intervento dall'alto». Voglio prima vederci chiaro io. Se gli Eterni stanno macchinando qualcosa, voglio essere un passo avanti a loro. Se non sanno nulla di questo scontro allora è meglio che non lo sappiano mai.
«Grazie a te Val. Siamo fortunati ad avere te alla guida della famiglia».
Abbraccio mio cugino e lo saluto. Vorrei tornare ai vecchi tempi. Quando eravamo liberi di viaggiare per tutti gli Stati Uniti in cerca di Infernali. Quando il fronte era un qualsiasi vicolo dove scontrarsi. Ma quei tempi sono andati e non ha senso stare a rimpiangerli. Ora le cose sono più complicate. Però le antiche tradizioni non sono state cancellate. Un duello nella Breccia. Un duello risolverebbe la questione con Ryan Hill senza far scoppiare una nuova guerra. La tregua non sarà infranta fintanto che non verrà dichiarato agli Eterni. Non mi farò manipolare dagli Hill. Prendo il telefono e compongo il numero. Gli Eterni hanno dalla loro uno stuolo di Streghe e Stregoni e controllano quasi tutto. Qualcosa negli anni è sfuggito persino a loro.
«Ho bisogno che diramiate un messaggio. Si chiama Ryan Hill, è un Infernale. Mandate queste parole solo a lui. Voglio discrezione, mi raccomando, altri sensitivi non si devono accorgere di quello che stiamo facendo. Ah! Un'ultima cosa. Non serve che entriate nella sua testa con i guanti bianchi».
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Nephilim. Guerra in Purgatorio
FantasiaNon puoi scegliere di nascere Celestiale. Puoi solo scegliere dove volare. La tregua era stata stipulata. Dopo quattromila anni i Nephilim Celestiali e i Nephilim Infernali avevano deposto le armi spartendosi le Americhe. Ma la pace era stata con...