«Quando riuscirò a portarlo indietro avremo poco tempo». Alexander piazza le ultime candele intorno al cerchio iscritto sul pavimento.
«Non è meglio che io sia qui quando arriverà?». Jonathan non riesce a rassegnarsi.
«No Jonathan. Se possiamo sperare che Ryan non abbia più un Faro dopo la perdita dei poteri, di certo l'avete tu ed Emily. Se sarete qui quando lancerò l'incantesimo rischiamo di essere catturati da Val prima ancora di uscire da casa. Non mi stupirei se affacciandomi alla finestra mi trovassi faccia a faccia con uno dei suoi Demoni». Alexander si guarda intorno preoccupato. Ma ha ragione Jonathan. Non possiamo lasciarlo solo.
«Ma se è così, cosa ci dice che Valerie non sta tenendo sotto controllo casa tua in questo stesso momento? Anche se non ci siamo noi potrebbe catturare Ryan appena lo riporti indietro. O peggio, potrebbe catturare te prima ancora di avere il tempo di lanciare l'incantesimo!». È troppo stupido e rischioso. Alexander vuole proteggermi?
«Va bene. Jonathan aspetterà da solo mentre Emily resterà qui con me. Siete sicuri?».
«Se Ryan sarà catturato prima di riuscire a raggiungermi o se tu verrai interrotto, allora sarà stato tutto inutile. Emily può aiutarti. Se siamo preoccupati per i Fari allora è meglio disperderci per confondere le acque».
Alexander si alza e si avvicina a uno degli scaffali in cui sono stipati decine di barattoli di vetro. Vi sono conservate le cose più disparate: rocce, sabbia, terra, insetti, pezzi di animali, piante secche, liquidi. Non riconosco quasi nulla. Alcuni sembravano vuoti, anche se di tanto si ha l'impressione che qualcosa al loro interno si muova. Non mi ha mai parlato molto delle preparazioni alchemiche. Ci sono così tante cose che non mi ha detto. Qualche trucco magico, qualche gioco di luce. Ci ha mostrato poco più. Quanto è profondo il suo potere lo sto scoprendo solo ora. Tra i vari flaconi Alexander prende una fiala che contiene un denso liquido bluastro, venato di viola.
«Questo è l'elisir che ho preparato per te. Ne ho una seconda dose per Ryan». Indica una seconda pozione, sola su uno degli scaffali. «Sei sicuro di volerlo incontrare lì? Quando non avrete più i poteri potrebbe essere pericoloso stare lassù»
«È lì che deve succedere. Non può essere in nessun altro posto».
«D'accordo. Quando Ryan sarà qui gli darò la sua dose di elisir e gli dirò di raggiungerti. Io non penso sarò più in grado di aiutarvi per un po'. L'incantesimo potrebbe mettermi fuori gioco per qualche ora».
«Rimarrò io a difenderti». Su questo non ci saranno altre discussioni. Non sarò Valerie, ma anche io sono in grado di combattere. Chi mi preoccupa è Jonathan. Due giorni non sono un gran tempo per prendere una decisione del genere. «Sei sicuro di questa cosa? Non potrai tornare indietro dopo essere diventato Umano».
«Non potrò mai essere libero finché sarò quello che sono. Non potrò mai scegliere della mia vita. Per te è diverso. Tu sei una stella. Tu hai raggiunto i tuoi sogni. Io non potrò mai farlo. E da Celestiale non potrei... non potrei legarmi a nessuno. È quello che ho sempre voluto. L'ho capito solo ora. Come Umano potrò fare tutto. Come Celestiale ci sono cose che non potrò mai nemmeno sognare».
«Non potresti legarti a Ryan». «O a Blake».
«Vorrei ci fosse un altro modo». Quanto vorrei ci fosse un altro modo. Potrei convincerti con la Voce che non è questo quello che vuoi. Potrei riuscire a farti dimenticare Ryan, e forse anche Blake. Potrei mettere le cose a posto e renderti felice. Togliere dalla tua strada ogni dolore. Proteggerti dai fallimenti e dalle paure.
«Però non c'è». Mi stringe in un abbraccio e non sa che ho solo scelto di non perseguire gli altri modi. Se è la libertà degli umani quella che vuoi, io potrei solo metterti in una gabbia ancora più solida.
«Emily, se anche diventerò umano, tu rimarrai sempre mia sorella».
«Anche Valerie rimarrà sempre tua sorella. Ti vuole bene, non voltarle le spalle». Annuisce. Non so se perché è d'accordo o se solo per farmi contenta. Mi dà un bacio sulla guancia. Temo voglia solo farmi contenta. Saluta Alexander con un gesto della testa e se ne va dall'appartamento. Così indifeso. Solo. Non posso farlo andare via così. Lo raggiungo sul pianerottolo.
«Fratellino, prendi questo». Gli allungo il mio pugnale d'argento.
«Il tuo pugnale celestiale». Jonathan lo rigira tra le dita. «Non lo voglio Emily. Ho rifiutato quest'arma tanto tempo fa». Il giorno del suo quattordicesimo compleanno. Il giorno in cui si riceve la propria arma. Lui è stato il primo da secoli a non voler prendere l'arma legata. Questa lama è parte di me. Il mio sangue scorre in essa e il suo potere è legato al mio. Riconoscerà mio fratello. Lo amerà come io amo lui. Attraverso il metallo sarò al suo fianco. Devi accettare almeno questo. Attraverso la mia lama sentirò di difenderti anche quando sarai umano. Ti ricorderà che io ci sono. Che puoi cancellare chi sei, ma non chi ti ama.
«È vero, ma non possiamo sapere cosa succederà. Portalo con te. Per favore».
Jonathan prende l'arma e la infila nella cinta dei pantaloni. Mi abbraccia un'ultima volta e corre via. Addio fratellino. Spero tu capisca quanto ti voglio bene per lasciarti andare a fare la cosa più stupida della tua vita.
**vuoi leggere tutta la storia d'un fiato?**
acquista la tua copia ebook www.amazon.it/dp/B00Q37ZP8Q
o il cartaceo www.valeriolamartire.com/shop/
www.valeriolamartire.com
STAI LEGGENDO
Nephilim. Guerra in Purgatorio
FantasyNon puoi scegliere di nascere Celestiale. Puoi solo scegliere dove volare. La tregua era stata stipulata. Dopo quattromila anni i Nephilim Celestiali e i Nephilim Infernali avevano deposto le armi spartendosi le Americhe. Ma la pace era stata con...