I grattacieli di New York si stagliano sotto di me. La torre del ponte di Brooklyn mi dà una vista su tutto. L'illusione di poter toccare qualsiasi tetto, antenna o parco allungando la mano. Il sole del tramonto ha tinto di un acceso color sangue le nuvole e il cielo, e tutto sembra immerso in un sentore di morte. No. Non un sentore di morte. Un presagio di cambiamento. Questi sono presagi di cambiamento. Non di morte.
E allora perché mi sento così inquieto? Presto Ryan mi raggiungerà, berremo l'elisir e muteremo la nostra natura, diventando Umani. Liberandoci dal giogo degli Eterni. Dobbiamo farlo insieme perché non sappiamo quanto tempo ci vorrà prima che la trasformazione sia completa. Avremo bisogno l'uno dell'altro. Almeno all'inizio. Poi le nostre strade potrebbero separarsi. Niente più Eterni, niente più angeli e diavoli. Niente più guerra. Niente più Val. Una fitta al petto. Amo Val. Mi ha sempre protetto, è sempre stato disponibile per me. Rinnegare il nome della famiglia, la mia natura Celestiale vuol dire anche abbandonare lui. Lo so. Lui non mi accetterà mai da Umano e io dovrò abbandonarlo e voltargli le spalle prima che lui lo faccia con me. Non c'è altro modo per essere felice. Dovrò ricostruire la mia vita lontano da tutti. Forse potrò continuare a lavorare nella clinica, forse potrò portare avanti la mia relazione con Blake. Capirò cosa fare con Ryan. Quando saremo entrambi Umani cosa succederà al nostro rapporto? Cambierà, questo è certo. Ma come? Una folata di vento freddo mi scompiglia i capelli. Me li tolgo dagli occhi e vedo una mano sul bordo. Ryan. No, non è lui. È un Demone. Lo so, lo sento. La sua testa. Uno dei Demoni che lavora per Val.
Si issa oltre il bordo e si mette in piedi. È molto più alto di me e mi squadra dall'alto al basso. Sembra quasi curioso. Di nuovo su un tetto, solo con un Demone. Stavolta non sarò una preda facile. Mi difenderò con tutto quello che ho. Non mi farò uccidere. Non ora. Non così. Rimetto la fiala in tasca. Il gesto non è sfuggito alla sua attenzione. Mi studia. Non dice nulla. Sento il cuore correre sempre di più.
«Cosa vuoi? Chi sei?».
«Sono un Demone. Mi chiamo Malfesh e lavoro per la tua famiglia». Non sta mentendo. Non sembra mi voglia raggirare. Perché non mi attacca? Perché è "cordiale"?
«Che vuoi da me?».
«Sono venuto da parte di tuo fratello... di tua sorella Valerie».
Come fa a sapere che sono qui? Il Faro? Anche Val ha dei maghi al suo servizio? O peggio, gli Eterni gli hanno detto dove trovarmi?
«Vuole che torni a casa».
«Dille che non rispondo ai suoi ordini. Può tenere le sue volontà per sé. Io non ho nessuna intenzione di tornare a casa. E se pensi di potermi portare tu di forza...». Genero una sfera di protezione. Non torno indietro. Non ti farò avvicinare e non mi porterai via.
«Non sono qui per forzarla. Ma almeno ascolti il motivo per cui l'ha mandata a chiamare». Si tiene a distanza. Alza le mani tenendo gli occhi fissi nei miei.
«Parla allora. E fai in fretta».
«Valerie ha detto di voler festeggiare vostro cugino Jelial con lei e il resto della famiglia». «Perché? Che ha fatto di così importante Jelial?».
«Ha ucciso l'Infernale». Le parole di Malfesh, pronunciate in maniera così secca, mi colpiscono come un macigno.
«Cosa... quale infernale?». No. Non può essere. Io so che lui è vivo.
«Quello che ha mutilato Valerie. Pare che fosse tornato a New York. Jelial l'ha trovato e gli ha dato quello che si meritava».
Un'esplosione di rabbia. «Taci, Demone!». Ryan è morto. Ucciso da Jelial. E io non pensavo potesse fare così male. Qualcosa di orribile si contorce e si dimena nel mio stomaco. Qualcosa coperto di spine che schizzano veleno. Sento freddo, non riesco a respirare. Ho le mani coperte di sudore.
«Adesso è meglio che lei venga con me. Vorrà complimentarsi con suo cugino e festeggiare la fine dell'incubo portato da questo Infernale fuorilegge».
«Ho detto che devi stare zitto!». Una barriera di energia compare intorno alla testa del Demone senza che io nemmeno me ne renda conto. Rimpicciolisce e lo stritola. È così facile uccidere.
Il Demone boccheggia, gli occhi strabuzzati, gli artigli che grattano intorno alla sfera di energia cercando di scalfirla e di arrestarne il collasso. Inspiro e riprendo il controllo. La sfera sparisce. Il Demone si accascia a terra. Sputa saliva e annaspa. Mi fa pena. Non è stato lui a uccidere Ryan. Non è colpa sua se è successo tutto questo. Mi giro, non voglio guardarlo. Lo sento bisbigliare qualcosa. Poi parla in modo più chiaro.
«La prego, venga con me. Valerie la sta aspettando». Le parole sono spezzate da colpi di tosse. Non voglio che mi veda piangere. E non tornerò da Valerie. «Torna a casa Malfesh. E di' a mia sorella che non tornerò né ora né mai».
«Posso fare come vuole lei, ma sua sorella mi manderà ancora a chiederle di tornare indietro. Non può nascondersi, lo sa».
Il Faro, il Faro. Sempre il maledetto Faro. Stringo la mano sulla fiala di elisir in tasca. Presto non ci sarà più nessun Faro. Forse lo stesso marchio sul collo sparirà. Perché non ci sarà più alcun Celestiale. Anche senza Ryan io diventerò umano e mi libererò di tutto questo.
Ma non posso trasformarmi e perdere i poteri di fronte a quel Demone. È troppo pericoloso. Mi asciugo le lacrime.
«Che venga a cercarmi, allora! Adesso non verrò da nessuna parte. Lasciami solo!». Per rafforzare la minaccia evoco un'altra barriera sferica tra le dita. Non la userei ancora. Ma è sufficiente a spaventare il Demone. Malfesh improvvisa un inchino maldestro e si allontana senza voltarmi le spalle. Arrivato al bordo guarda con terrore il vuoto, poi si cala piano.
Finalmente solo. E non so per chi sto piangendo. Se per me, per Ryan o per tutti quelli che lascerò indietro. Il vento freddo porta via i singhiozzi e mi lascia a tremare. Mi sento così solo quassù. Adesso l'idea di compiere la trasformazione in un posto così assurdo mi sembra stupida. Pericolosa e inutile. Senza Ryan non ha nessun valore. Presto scenderò da qui e la mia vita riprenderà a scorrere. Ma il dolore non accenna ad andarsene. Raggiungerò Blake. Lui è lì sotto, da qualche parte. In clinica o forse a casa. Non sa niente di tutto questo. Il suo mondo è sicuro. Lui è al sicuro. E quando lascerò la mia natura alle spalle, anche io potrò essere con lui. Non riesco a pensare a Ryan morto. E a loro che festeggiano sul cadavere. Non voglio sapere più nulla di tutto questo. Cosa succederà davvero quando perderò i poteri? Il Faro svanirà istantaneamente o impiegherà ore? Forse ci vorranno giorni o mesi prima che sparisca. Così anche i miei poteri. Alexander non ha mai preparato questa pozione e non ne conosce gli effetti fino in fondo. Perderò i poteri tutti in un sorso? E se Valerie mi trova prima che la transizione sia completata? Cercherà il modo di interromperla e invertire il processo. Cercherà di riportarmi indietro?
E gli Eterni? Loro non avranno nessuna autorità su di me, una volta diventato Umano. Ma fino a che non lo sarò potranno costringermi a fare qualsiasi cosa. Stringo la fiala di elisir. Alexander mi aiuterà. Emily non posso coinvolgerla, ma Alexander non si rifiuterà di aiutarmi. Saremo entrambi Umani. Saremo insieme.
Ma se Jelial ha ucciso Ryan potrebbe aver colpito anche Alexander. Forse è morto anche lui. Non mi è rimasto allora nessun alleato che non sia Umano? Gli Eterni non si fermeranno davanti a niente e nessuno. Emily non potrà più nulla e io sarò solo contro di loro. Non importa. Non tornerò indietro.
Stappo la fialetta e me la porto alle labbra. «Per te, Ryan. E per Blake. E per Emily. E per me. Sarò Umano per tutti voi». Bevo il contenuto.
Un gelo malevolo mi colpisce da dentro. Mi si annebbia la vista e le gambe cedono. Vedo il
pavimento venirmi incontro ma prima di raggiungerlo arriva il buio.
**vuoi leggere tutta la storia d'un fiato?**
acquista la tua copia ebook www.amazon.it/dp/B00Q37ZP8Q
o il cartaceo www.valeriolamartire.com/shop/
www.valeriolamartire.com
STAI LEGGENDO
Nephilim. Guerra in Purgatorio
FantasiaNon puoi scegliere di nascere Celestiale. Puoi solo scegliere dove volare. La tregua era stata stipulata. Dopo quattromila anni i Nephilim Celestiali e i Nephilim Infernali avevano deposto le armi spartendosi le Americhe. Ma la pace era stata con...