1 - Lei

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Non ha mai capito niente quello. Enoch intendo. L'ho portato a vedere cose che non avrebbe mai nemmeno immaginato. Gli ho raccontato segreti che ancora oggi non sono stati svelati e tutto quello che è stato in grado di fare è stato scrivere qualche diario confuso. Pagine ridondanti e intervallate da ridicole invocazioni a quel suo dio barbuto e alle ridicole leggi che ha imposto alle sue creature. Dopo tutti i rimaneggiamenti che hanno fatto ai suoi testi poi... non se ne cava piede.

Penso che sia stato Enoch a farmi intuire che i figli degli uomini non sono adatti a capire davvero cosa voglia dire volare. E con volare intendo andare oltre le nuvole e il cielo, librarsi sopra le valli dell'ignoranza e della superstizione e puntare allo spazio infinito di conoscenza che gira sopra le nostre teste. Intendo scoprire e poi generare. Con volare intendo dire prendere la filosofia e le possibilità e fare in modo che parlino tra di loro, si mettano insieme, facciano l'amore e diano alla luce realtà che ribaltino il mondo. Durante la mia vita mi sono ricreduta così tante e tante volte. Ho seguito dottrine e pensieri che erano l'uno l'antitesi dell'altro. Ho amato poeti e scrittori che pensavo avrebbero schiuso le porte di un nuovo pensiero, per poi scoprire che la rivoluzione era in quel ragazzino di quindici anni nato tra le colline francesi che avevo snobbato. Ho scopato e mangiato e sofferto e goduto per poi cercare la perdita di ogni sensazione fisica. Sono stata santa e maledetta e ancora non è abbastanza. Ho conosciuto l'amore di migliaia di uomini e di donne. Di creature sovrannaturali e di spiriti disincarnati. E ancora non ho toccato la fine del mio percorso. Ogni volta che raggiungo una risposta capisco che è solo un passo in avanti verso qualcos'altro. Che la verità è più in là, che la strada non finisce mai. E se mi trovo in un vicolo cieco allora sento il bisogno di girarmi e di farmi guidare verso un nuovo Nirvana. Il tempo non è mai abbastanza e per questo motivo non muoio mai. Non posso permettermelo.

I Nephilim. Loro sono stati qualcosa di inaspettato. Potenti e selvaggi. Capaci delle bestemmie più aberranti e delle opere più virtuose. Enoch mi ha insegnato che gli umani sono una razza senza potere sufficiente per innalzarsi oltre i propri limiti. Solo i pochi che abbracciano l'arte arcana osano un po' di più. Ma sono così arrovellati nei limiti e nelle gabbie che hanno costruito nei tempi paurosi delle prime scoperte da non riuscire a sublimarsi e andare oltre.

I Nephilim invece sono potere puro. Selvaggia e incontenibile energia. Sono l'errore, ciò che non era previsto. I figli accidentali di un gioco perverso finito male. Nessuno di noi poteva prevederne la nascita. Dio, gli Elohim, le altre divinità, il mondo degli spiriti. Tutto è diventato superfluo quando sono nati i primi figli mezzosangue. Hanno colto tutti impreparati al loro ingresso irruento nel mondo.

E adesso che la guerra è finita, che la tregua è stata stipulata, tutto potrebbe finire in un tedioso invecchiare. Una lenta consunzione dello spirito che li porterà ad assomigliare sempre di più ai loro progenitori Elohim, scimmiottando con gusto gli umani che li circondano. Il mio primo di tanti fallimenti è stato il tentativo di aprire gli occhi a Enoch. Con i Nephilim non finirà allo stesso modo. Se gli umani hanno avuto paura della libertà e dell'ebbrezza del volo, i Nephilim l'abbracceranno. Io muoverò le carte affinché rimanga loro la possibilità di scegliere.

Niente sarà più come prima. Ne sono sicura.


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Nephilim. Guerra in PurgatorioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora