47 . Alexander

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Le colonne d'energia magica si alzano dal cerchio iscritto in terra concentrandosi in una colonna di luce sfrigolante. Un'altra fiammata di ritorno. Sono sempre di più e io inizio a stancarmi. In quanti diavolo sono a tenere alte le barriere? Il flusso magico è troppo intenso. Mi bruciano gli occhi, sento la carne dilatarsi sotto la pressione. Mi fa male il petto. Troppe pulsazioni. Ogni respiro è un'impresa. I denti stridono l'uno sull'altro.

Non cedere, maledizione. Devo resistere. Devo completare l'incantesimo. La botola trema. Sai di non potercela fare. Ma c'è un modo.

Il mostro nascosto in cantina. Colui che non voglio vedere. Colui che ho incatenato. Non sento la sua voce da tanti anni. Non voglio. Ti ho rifiutato una volta. Ti rifiuterò ancora. Il mio corpo astrale nel centro della casa, circondato dai miei oggetti di potere. La maschera della nonna, il bastone, il serpente, il simbolo della famiglia che brucia davanti i miei occhi. La botola alle mie spalle trema ancora. Il mostro bussa per uscire.

Allora l'incantesimo fallirà e l'Infernale morirà.

Non è giusto.

Perché t'importa così tanto?

Lo sa il perché. È sempre stato lì, acquattato, ad aspettare il momento giusto. Non c'è niente che non sappia di me. Mi aveva detto che sarebbe rimasto a osservarmi. Non sono mai riuscito a scacciarlo. Sempre nascosto nel profondo del mio luogo più sacro. La dimora eterea è il luogo dove ogni Stregone tiene i suoi segreti, dove il potere è più grande. Dove l'essenza è visibile e la metafora è reale. E lui era lì. nei luoghi più piccoli. Rintanato a vivere di briciole. Ad aspettare. Di tanto in tanto è uscito dalla sua botola. L'ho visto nel riflesso dell'acqua, dietro una tenda. I suoi occhi sotto un mobile. La mia vita è stata costellata di occhi nel buio. È da quel giorno che vedo i suoi occhi.

I romantici sono sempre destinati a fallire.

Io non fallirò. Lo odio. Lo odio con ogni fibra del mio corpo. In quanti hanno ceduto? In quanti sono stati corrotti? In quanti hanno perso tutto? Io non ho ceduto e ho comunque raggiunto livelli che altri non hanno nemmeno avvicinato. Senza piegarmi. Senza scendere a patti. Io ci sono riuscito. Chiuso in cantina, incatenato nel buio. Relegato lontano, nel luogo più profondo di me. Pensavo di essere salvo ormai. E invece sono rimasto senza scelte. Sto per cedere. Non ho più nulla

da dare. L'incantesimo fallirà. Ryan morirà e la barriera crollerà. I Celestiali forse non mi uccideranno ma Emily non mi guarderà più allo stesso modo. La nonna lo sapeva che la seconda vista è una maledizione. Porta alla morte, alla pazzia. E io sto abbracciando entrambe le cose. Lei vide all'epoca che sarebbe successo? Che il suo successore, che il bambino prodigio avrebbe ceduto? Che mi sarei condannato per sempre? La sua maschera alla parete lacrima sangue. Lei l'ha sempre saputo.

Quindi hai cambiato idea?

Sì.

Non potrai ritrattare questo accordo.

Lo so. Va bene così. Vuole la piena accettazione. Conosce i patti. Come potrebbe sbagliare? E io non sarò mai più lo stesso. Spero solo di avere più tempo degli altri.

Lo vuoi tu. Sei tu che mi hai voluto e io accetto la tua richiesta. Eccomi.

La botola esplode. Schegge di legno volano in ogni direzione. Lui esce. La carne macilenta. Il tanfo di chiuso. Le catene che gli hanno segato il corpo strusciano sul pavimento. Mi raggiunge e agguanta il collo. Mi appoggia le sue labbra fetide sul viso. Poi lo sento. Il potere fluisce in me come non era mai stato prima. Vorrei lasciarmi andare al piacere. Dimenticare chi sono, perdere il controllo. Esplodere, distruggere il corpo che mi contiene e far uscire tutto fuori. C'è qualcosa che devo fare. Il mostro della cantina ha aspettato tanto a lungo che la sua euforia mi fa quasi perdere il controllo. Non ora.

Mi rivolgo ai flussi di energia che sto cercando di superare. Qualcosa che d'improvviso mi è chiaro e limpido come un gioco da bambini. Come gli incantesimi più semplici. Imbriglio l'energia e l'incanalo nel mio cerchio. Lo stesso cerchio iscritto al suolo nel piano materiale dove è ancora il mio corpo. Non è più necessario. Potrei fare tutto questo anche senza il supporto dei sigilli. Io stesso ora sono un centro di potere. La traccia di Ryan. La vedo chiaramente dietro il velo della barriera. La attraverso e afferro quella traccia, come un sottile filo di ragnatela. La tengo tra due dita. Qualcuno si oppone. In molti cercano di impedire il mio incantesimo. Sono stati avvisati. Questi sono incantamenti specifici. Scritti apposta per contrastare me e quello che sto facendo. Mi aspettavano. Sicuri che non sarei riuscito. Ma non sono come me. Nessuno di loro ha superato la Soglia. Deboli.

Sono tanti. Deboli, ma tanti. Il loro numero è preoccupante. Dovrò quindi testare i miei poteri così presto? Metterli alla prova già da ora? D'altra parte non rimarrò me stesso tanto a lungo. Ho sacrificato tutto per questo. Tanto vale divertirsi. Sì, in fondo speravo di doverlo fare. Mi concentro sul primo dei miei oppositori. Metto la traccia di Ryan alle mie spalle, al sicuro. Genero un fascio di energia e lo concentro. Lo trasformo in un sottile ago. Passa con facilità attraverso le barriere dell'avversario. Tanti veli di carta che attraverso. Un attimo dopo c'è un buco nero al posto di quella presenza. Qualcuno è morto. Uno di meno che può oppormi resistenza. Un brivido nella congrega. Hanno visto il mio potere. Ora sono loro a temere me. La congrega produce più della somma dei singoli. E sanno che comunque non ce la faranno contro uno solo.

Un brivido di piacere. Non mi lascerò andare così. Non così. Devo fare solo ciò che è necessario. Ricaccio indietro quel piacere e riprendo a concentrarmi sulla traccia di Ryan. È ancora vivo. Sta bene, ma non ho più tempo. Non ho tempo di eliminare i diversi ostacoli uno alla volta. Potrebbero seguirmi. Potrebbero riportare Ryan indietro e organizzarsi. Devo eliminarli. Tutti. In una sola volta. Chiudo in una mano l'aura che voglio salvare. La metto dietro la schiena. Apro l'altra mano verso i molti che mi si opponevano. Libero l'energia che ho dentro di me. Quella fonte enorme di potere che adesso mi pervade. Sono urla quelle che sento?

È finita. Non c'è più alcuna resistenza. Non c'è più nessuna barriera. Ho abbattuto tutto. Porto l'aura di Ryan con me. Oltre il velo. Indietro. Verso di me. Attraversa lo spazio con facilità ora. L'aura di Ryan è una sfera di energia tra le mie mani nel piano etero. La mia dimora immateriale ha cambiato aspetto. Non me ne occuperò ora.

Sono stanco. Stanco e soddisfatto. La paura verrà dopo. Adesso ce l'ho fatta. Torno nel mio corpo. Porto con me l'essenza di Ryan.


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Nephilim. Guerra in PurgatorioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora