«Il Nephilim è arrivato, signore. La aspetta nella stanza accanto».
«Fatelo entrare». Mi sposto sul triclinio per mettermi più comodo. Sdraio le gambe e mi appoggio al bracciolo. I muscoli si muovono fluidi e tesi. Studio il loro contrarsi mentre resto in attesa dell'ospite. È passata da poco l'ora di pranzo. Mi sento rilassato. Ho compiuto le abluzioni e pregato nella cappella. Questo è un buon periodo. Negli ultimi anni sono successe molte cose: l'inedia porta alla noia e la noia è una delle fonti del peccato. Quante anime si sarebbero salvate se non avessero conosciuto la noia.
Il Nephilim varca la porta con un giusto timore. Abbassa il capo in segno di rispetto. Appena un secondo troppo tardi per essere perfetto. Quando alza lo sguardo mi mostro mite e accogliente. Gli indico la poltrona che ho fatto sistemare davanti al mio triclinio. Per mostrarmi informale e amichevole nei confronti del Nephilim Val indosso solo dei leggeri pantaloni di lino grezzo. La mia pelle olivastra e perfetta fa mostra di sé sopra i muscoli guizzanti e torniti. I capelli neri li porto tagliati corti in questo periodo. Tengo gli occhi scuri piantati su di lui, le mie labbra dolcemente incorniciate da guance lisce e appena rasate. Lo sto accogliendo in una delle stanze più grandi. Il soffitto è alto nove metri e quarantacinque. Ho disegnato io stesso questa stanza. Tre finestre di tre metri e mezzo per un metro e mezzo di larghezza offrono una vista mozzafiato della foresta sulla destra e del campo di equitazione sulla sinistra. Una generosa porzione di cielo incombe su di noi attraverso la cupola di vetro. Il creato si dispiega ai miei piedi e intorno a me per legge divina.
La villa, come da mio gusto, è circondata da un bosco rigoglioso. Il Nephilim Val mi ha fatto visita solo un'altra volta, molti anni fa. Sento un movimento nel bosco che mi distrae. Mi giro a osservare e noto con piacere una cerva che sta brucando tranquilla a pochi centimetri da una delle finestre. Un puma è alle sue spalle. La cerva, secondo la sua natura di preda, non lo nota. Il predatore spicca un balzo e gli affonda gli artigli sulle spalle e le dilania il collo con i denti. Amen. In maggior gloria al Signore. Val si gira dall'altra parte. Provo un certo disappunto per questo segno di non apprezzamento dell'opera divina.
«È un bosco vivo questo. Le creature che lo abitano vivono come in un Giardino Selvaggio. Seguono le regole divine. Uccidere per sopravvivere. Le regole che sono state imposte da quel giorno. Trovo tutto questo sempre molto rassicurante. Come se ogni cosa fosse ancora una volta al proprio posto». Osservo il puma. Pasteggia delle carni della cerva. Lei è ancora in vita, morirà
presto. «Ma non ti ho convocato qui per impartire una lezione, anche se mi sembra di capire che ti sarebbe di grande utilità. Ti ho chiamato qui per ricevere delle spiegazioni».
Abbassa lo sguardo e fissa un punto indecifrato del pavimento.
Continuo, la mia voce è un miele impietoso: «Ho ricevuto notizie di uno scontro con degli Infernali in cui pare la tua famiglia sia coinvolta. E non intendo le scaramucce di strada che faccio finta di non notare. Parlo di un palazzo in fiamme e di un fatto ancora più grave, un attacco al tuo stesso grattacielo. Considerando che sei il capofamiglia dei Feather, quello che dovrebbe mantenere il controllo dell'East Coast, mi sembra alquanto grave che tu non riesca a tenere al sicuro nemmeno la tua dimora».
«Sì, mio signore. È vero. Mi sono scontrato con degli Infernali. L'attacco alla mia casa è stata una provocazione imperdonabile. Non sapevo della presenza di uno degli Hill a New York».
La voce del Nephilim Val non è ferma. Gli occhi faticano a guardarmi in viso. La paura di chi è in difetto vibra sotto la sua lingua e gli fa cedere il verbo.
«Non è questo il punto. Non mi interessano le tue insinuazioni. Ogni cosa è al suo posto. La tregua che è stata stipulata non doveva essere infranta, a nessun costo. Hai sfidato a duello Ryan Hill. Non ne avevi il permesso. Nemmeno dopo una provocazione così grave».
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Nephilim. Guerra in Purgatorio
FantasyNon puoi scegliere di nascere Celestiale. Puoi solo scegliere dove volare. La tregua era stata stipulata. Dopo quattromila anni i Nephilim Celestiali e i Nephilim Infernali avevano deposto le armi spartendosi le Americhe. Ma la pace era stata con...