L'alito caldo del licantropo sul viso. Atroce. Odore di selvatico e carne. Non chiudere gli occhi. Voglio guardarlo in faccia fino alla fine. Si apriranno le porte dell'Inferno anche per me? Come quando è morto il nonno. Un'enorme bocca di fuoco in cui è stato risucchiato il suo corpo. Una corsia preferenziale per il dominio di Lucifero. Il luogo da cui non si torna. Il luogo che aspetta tutti gli Infernali. Ma non sono potente come il nonno. Per me non ci saranno fuochi d'artificio. Morirò dilaniato da questo mostro. Niente più.
Una contorsione nello stomaco. Qualcosa che mi afferra le viscere.
Il licantropo mi si lancia contro e rallenta. Rallenta sempre di più. Posso vedere i peli del muso muoversi piano, spostati dall'aria. Ondeggiano lenti, come tanti fili d'erba. Una goccia densa di saliva bianca si stacca da una zanna e cade verso il mio viso come in una moviola. Una moviola sempre più lenta. Questo suono. Questo suono è il ruggito del mostro. Sempre più distorto, sempre più indefinibile. Fino a che non diventa una nota bassa e continua. I colori intorno a me si spengono. È il tramonto, il cielo è rosso tra gli alberi, ma tutto perde di contrasto. Di saturazione. Diventa un film in bianco e nero. Sempre più grigio e sfocato. Inconsistente. Lo spazio è un liquido denso in cui galleggio. Non ho più un peso e intorno a me non c'è più coerenza. Non posso respirare. Non ne ho più bisogno. Non mi immaginavo così la morte. Quando ero su quel tetto e Jonathan mi ha salvato c'era un senso di completezza, non di vuoto. Forse era solo l'energia di Jonathan a rendermi completo. Lui era la luce. O forse io non ero vicino alla morte come lo sono adesso.
Un velo gelido e denso. Come una patina. La sto attraversando. Oltre la patina vengo attaccato da colori, suoni, tempo. Ho l'impressione di essere in una stanza arredata in maniera strana. Un mostro coperto di catene e carne marcia osserva. Gli occhi di Alexander. Poi l'aria mi preme nei polmoni e sento uno strattone violento e doloroso.
Sono in un appartamento. Alexander sta chiudendo gli occhi e scivola su un fianco. Il corpo dello Stregone fuma. Emily lo afferra gettandosi a terra. Gli tiene la testa. Al centro di un cerchio disegnato a terra. Lampi di luce corrono sui tratti di gesso che coprono il pavimento. Era un teletrasporto. Né la bocca dell'Inferno, né la morte. Solo un teletrasporto.
«Ryan! Le barriere intorno alla casa sono cadute! Saranno qui a momenti!».
«Emily! Come hai potuto allearti con un Infernale?». Jelial ha sfondato la porta con un calcio. Dietro di lui entrano in casa altri due Celestiali. Sono tutti armati di lunghi coltelli argentati. «Adesso fatti da parte. Valerie è molto preoccupata per te e Jonathan. Dov'è tuo fratello?».
«Jelial, va' via. Questa storia non ti riguarda». Emily appoggia la testa di Alexander a terra e si alza per fronteggiare il cugino. Mi alzo in piedi per darle manforte.
«Levati di mezzo». Non voglio mediare, non voglio la diplomazia. Si faranno da parte. Costi quel che costi. Il dolore alla schiena brucia e mi manca il respiro. Ma resisto. Non cedo quando mi manca così poco. Non dopo aver affrontato tutto questo. Ho quasi raggiunto Jonathan, non saranno questi tre a fermarmi.
«Emily, lasciaci dare a questo Infernale quello che si merita. Ha infangato il nostro nome e irretito Jonathan con qualche incantesimo. Forse aiutato da quello Stregone. Dobbiamo catturarli e portarli al cospetto degli Eterni. Entrambi». Gli occhi di Jelial saettano da me ad Alexander. Non considera la cugina una minaccia. Siamo noi le sue prede. Il lungo pugnale d'argento stretto in mano, pronto a scattare.
«Ryan vai. A loro ci penserò io». Emily si gira verso il cugino. Una melodia dolce e bassa. Dalla gola di Emily scivola fuori una musica sommessa. Spilla come miele da un'arnia in un giorno di sole. Calda, avvolgente e accogliente. Tutto il dolore sta andando via. Vengo curato, accolto. Io non sento più male, non sento più odio, urgenza o bisogno. Sto bene. Un calore che non penso di aver mai provato. Questo spazio è meraviglioso. Questo momento è perfetto. Non ho bisogno di altro. Ryan! Riprenditi! Non perdere tempo!
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Nephilim. Guerra in Purgatorio
FantasyNon puoi scegliere di nascere Celestiale. Puoi solo scegliere dove volare. La tregua era stata stipulata. Dopo quattromila anni i Nephilim Celestiali e i Nephilim Infernali avevano deposto le armi spartendosi le Americhe. Ma la pace era stata con...