Epilogo

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Ryan

La sfera di Jonathan sparisce pochi secondi dopo che lui se ne è andato oltre il bordo. Corro verso il ciglio appena tocco terra. Vedo la bocca dell'Inferno, ormai sazia, richiudersi su se stessa. Lasciando il mare della baia sconvolto e agitato. Sopra la mia testa, degli elicotteri della polizia. Il rumore delle sirene in strada si fa sempre più vicino.

Mi lancio anche io. Finiamola qui.

No. Lui mi ha salvato. Lui mi ha protetto e adesso è all'Inferno al posto mio. Devo sopravvivere. Devo farla pagare a tutti quelli che hanno orchestrato contro di noi. Siete tanti, è vero. Ma non mi fermerò davanti a nulla. Devo mettere a posto molte cose. Raggiungerò Alexander e gli darò quello che si merita per il suo tradimento.

In qualche modo poi tornerò dagli Eterni per riprendere i miei poteri.

Infine riaprirò le porte dell'Inferno. Le attraverserò. Affronterò Lucifero se necessario. E riporterò Jonathan nel mondo dei vivi. Costi quel che costi.

Jonathan non appartiene a quel luogo. Non dovrebbe essere lì. Per una volta userò le leggi a mio vantaggio. Jonathan è un Celestiale. Questo deve avere un valore. Lo riporterò indietro.

Jonathan

Il pavimento su cui mi sveglio è bollente. Sembra pietra lavica. L'aria è pesante, grave di odore di bruciato. Carne bruciata. Mi alzo. Ho tutte le ossa indolenzite. Davanti a me c'è un uomo nudo. Sembra uno scheletro. La testa è grande e quasi del tutto pelata. Le labbra sottili sono tirate su denti gialli e marci. Le gambe sembrano solo delle ossa con della pelle sopra. Mi viene incontro. Sembra volermi dire qualcosa. Un colpo dietro la testa. L'uomo cade a terra sanguinando. Mi abbasso per vedere come sta. Una brutta contusione. Sanguina.

«Che diavolo fai? Non vedi che si regge a malapena in piedi?». Dalle ombre che erano alle spalle dell'uomo spunta una figura. Rimango senza fiato.

Una creatura alta tre metri, con la pelle scura tra il nero e il rosso, due grosse corna nere acuminate, gli occhi gialli e i denti aguzzi. Nudo e con in mano una grossa frusta composta di catene e uncini. «Come ti permetti di parlare? Imparerai presto che qui non hai nessun diritto, e la voglia di difendere gli altri ti passerà molto presto!».

Il Diavolo alza la frusta e sferza l'aria per colpirmi in faccia. Alzo la mano per evocare una barriera e proteggermi. La frusta colpisce la sottile luce azzurra che ho evocato per difendermi. Il Diavolo mi si lancia contro urlando.

«No». Lo blocco in una sfera. Mi guardo intorno e vedo pozze di lava, la volta di un'enorme grotta illuminata dalle fiamme. Solo adesso sento le grida di dolore venire da ogni lato. Solo adesso mi rendo conto di essere finito all'Inferno.

Continua su: Nephilim. Ribellione all'Inferno, in uscita nel 2015.

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