14 - Emily

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«Sei impazzito?». Mio fratello è impazzito. Dovrò farlo internare. È così. La pop star Emily ha un fratello pazzo. Internato. Caroline ci andrà a nozze. Dovranno assumere nuovi giornalisti nelle riviste di gossip.

«Ma no. Non è successo niente».

Rimango con la spazzola a mezz'aria. Siamo nell'appartamento di Jonathan per fortuna. Lontani dal grattacielo Feather e dalle orecchie di Val. Distendo le gambe, e lo guardo mentre stropiccia il cuscino del letto. Sembra di essere tornati nel dormitorio del college. Lui al primo anno, io al terzo e Valerie al quinto. Era un bel periodo quello. Eravamo molto più uniti allora. Tutti e tre insieme. Jonathan era il piccolino e noi le sorelle maggiori che si occupavano di lui. Ieri è stato quasi ucciso da un Demone, io non c'ero e Valerie nemmeno. A salvarlo è stato un Infernale. Qualcuno che non avrebbe dovuto nemmeno avvicinarlo. Sul tetto di casa nostra. Dovrò parlarne con Valerie. Non va affatto bene. Bevo un sorso di vino per prendere tempo. Non voglio farlo preoccupare. In una sola notte ha avuto contatti con due creature potenti e pericolose. Lui non si rende davvero conto di cosa ha rischiato. Però dice che l'Infernale l'ha salvato. Ho conosciuto degli Infernali e non sono delle macchine del male. Sono persone. Non più stronze o più buone di noi. Il manicheismo di Valerie non mi interessa, ma questa cosa dei Demoni e degli Infernali devo capirla meglio. Poteva essere un pazzo o un reduce della guerra in cerca di vendetta. Ed era in casa nostra! Maledizione Valerie! Che ti passa per la testa? Demoni a farci da guardie del corpo? Tenerli come gorilla mi può anche star bene. Non mi piace, sono un rischio troppo grande, ma puoi gestirli. Ho sempre chiuso un occhio sulla cosa. Metterli in casa è troppo. Troppi rischi, troppe cose che possono andare storte. No, Valerie. Questo non lo dovevi fare.

«Allora, raccontami. Com'è questo Infernale? Ha la lingua biforcuta? E la coda? Aspetta non dirmelo! Ha le corna!».

Jonathan mi guarda stupito. Si aspettava una lavata di testa e si ritrova una sorella pettegola. È già abbastanza scosso. E dovrò incontrare Valerie. Se Valerie lo verrà a sapere prima che le parlo, saranno guai.

«Non ha le corna e non ha la coda. Almeno non credo. E della lingua non so nulla!».

«Bisognerà che t'informi... Chissà com'è un bacio con la lingua biforcuta!». L'ho fatto ridere, meglio così.

«Non lo rivedrò. Non avevo capito che era un Infernale. Nonostante questo è venuto su quel tetto per difendermi! Non è una cosa che ci si aspetta da uno di loro, no?».

«Stai parlando come Valerie. Tutto bianco o nero. Non essere così manicheo Jonathan. Anzi, più simili a noi di chiunque altro. Non hai mai sentito parlare della storia dei Nephilim?».

«Certo. Nephilim è il nome antico con cui veniamo chiamati noi Celestiali...».

«Giusto. Ma vengono chiamati Nephilim anche gli Infernali. Valerie ti dirà che abusano del termine per elevare il loro lignaggio, ma se vai a spulciare nei vecchi libri di storia, nell'Antico Testamento e nei diari dei padri antidiluviani, scoprirai una spiegazione molto diversa. I Nephilim sono i Celestiali e sono gli Infernali. Ricorda che il primo diavolo era Lucifero, l'Angelo della Luce. Uno dei guardiani del paradiso terrestre. In qualche modo i diavoli sono figli di un angelo caduto. E gli Infernali sono loro discendenti. Quindi non sono poi così diversi da noi. In ogni caso non sappiamo cosa voglia davvero questo Ryan. Teorie storiche a parte, siamo in guerra da quasi quattromila anni. La sua potrebbe essere tutta una macchinazione. I suoi compagni ci hanno attaccato. Mezzo appartamento è andato distrutto. È un bene che ti abbia aiutato, ma questo non lo solleva da tutti i sospetti. Poteva essere d'accordo con il Demone e aver organizzato una messinscena».

«Il Demone però ha fatto una brutta fine. L'ha preso Val. E se non fossi riuscito a bloccarlo con una barriera anche Ryan adesso sarebbe morto. Tra l'altro mi pare di aver capito che i Demoni fossero parte dello staff di sicurezza del palazzo. Pensavo che dopo la guerra avremmo chiuso i rapporti con loro».

«Già. È un po' complicata da spiegare la presenza dei Demoni a palazzo Feather. Ma niente di cui preoccuparsi, davvero. Comunque non ci pensare fratellino. L'importante è che tu stia bene».

Della storia dei Demoni nello staff del grattacielo ormai lo sa persino Jonathan. Valerie, sei diventata troppo avventata. Non ho tempo per mettere mano alle questioni familiari. Non obbligarmi a occuparmene.

Rimaniamo a sorseggiare il nostro bicchiere di vino per un po'. Alla radio trasmettono il nuovo singolo. È solo in top 20, ma sta salendo velocemente.

«Blake, l'hai più sentito?».

«Dovevo uscire con lui stasera. Ma non so se ne ho voglia. Dopo quello che è successo forse me ne resto a casa a riposare».

«Invece mi sembra un'ottima idea. Proprio per quello che è successo, non credi? Ti farà bene distrarti un po'».

«Non pensi sia sbagliato uscire con un umano?».

Poggio il bicchiere per terra. Poso la spazzola tra le gambe incrociate e mi tiro indietro i capelli. Voglio la sua completa attenzione. «Mi prendi in giro? Io esco con umani e Stregoni. Non me ne frega niente se non sono Celestiali come me. Jonathan, non farti incastrare dai deliri familiari. Tu devi decidere per conto tuo. Frequenta chi ti pare e rispetta solo quello che ti fa stare bene. Le regole si seguono solo finché ci fanno star bene».

«Em, io non sono come te».

«No, io sono molto più affascinante, ma il punto è un altro. Il punto è fare quello che è giusto. Ti ricordi quanto è stato difficile decidere di studiare infermieristica e poi andare a vivere da solo?».

«Certo. Se non ci fossi stata tu io non sarei mai riuscito a prendere una decisione così difficile».

«Balle. Tu hai preso una decisione difficile e hai fatto la scelta giusta. Io ti ho solo sostenuto quando hai avuto paura di provare. E se non fossi stato felice saresti tornato indietro. Ma se non fai quello che pensi sia giusto per te, non saprai mai come sarebbe andata. Meglio leccarsi una ferita che non uscire mai di casa, no? Esci con Blake, distraiti un po'. Pensa ad altro. Te lo meriti. Non è un Celestiale? E chi se ne importa! La vita è la nostra, Jonny, non possiamo vivere come se fossimo nel medioevo. Non vi vedete da settimane ed eravate usciti giusto un paio di volte, dico bene? Non è che vi state per sposare. Se poi la cosa dovesse diventare seria allora penseremo a come farla funzionare».

«Ok, ok. Uscirò con Blake e non penserò a tutto questo».

«Così mi piaci. Adesso un bel brindisi!». 

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Nephilim. Guerra in PurgatorioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora