Ho studiato i loro movimenti a lungo. Per aprire le porte, gli inservienti usano le impronte digitali. Questo vuol dire prenderne uno vivo e portarlo con sé fino alla porta successiva. I lettori d'impronte digitali si attivano solo se il dito è caldo, se è vivo. E comunque non potrei mai staccare il dito o la mano a uno degli inservienti.
Due persone bruciate vive. Ho bruciato vive due persone mentre combattevo con Val. Non avevo mai ucciso nessun Umano. Tutto quel fuoco. Non pensavo di poter evocare quelle fiamme. Erano più forti di me. Hanno carbonizzato quei corpi come fossero fogli di carta. E la furia che ho scatenato su Val. Le ali strappate, la sensazione di affondare le dita nella carne. Afferrare le ossa, percepire il dolore di quella persona e camminarci sopra. Cosa mi è successo. Perché non sento rimorso? Diventare Umano. Questo mi renderà una persona migliore? Come Infernale sto diventando un mostro? Non ho mai desiderato essere diverso da quello che sono. Non sono mai fuggito dalla mia natura. Io sono un Infernale. Come posso immaginarmi umano? Ora che non ho i poteri mi sento come se fossi un invalido. Come se mi avessero tolto un pezzo.
Come ho fatto io con Val Feather. Ma lui ha ucciso Morgan, doveva essere punito. Dovevo fare qualcosa per la morte del mio amico. Giudice ed esecutore. Come Adam. Disumano e degradante come lo è stato Adam con me.
Non è il momento di pensare a questo. Devo uscire di qui. Poi avrò tempo per pensare. Tempo per decidere se diventare umano, se cambiare è quello che voglio.
Mi hanno spostato all'interno della villa mentre ero svenuto, quindi non ho la più pallida idea di cosa ci sia fuori dalla mia stanza. Non sono nemmeno sicuro di essere ancora nella stessa struttura che ho visto da fuori. Una serie di scommesse. Speriamo di non perderne troppe. Diventare Umano. Una possibilità che non avevo mai nemmeno immaginato. Tantomeno voluto. Sono sempre stato felice di essere un Infernale, di avere i poteri, di non essere un debole. Eppure potrei accettare di perdere tutto. Forse perché Adam mi ha già tolto tutto quello che conta del mio essere Infernale. O forse perché, per la prima volta, mi rendo conto che come Infernale non sarò mai libero. La mia famiglia non mi ha mai contrastato. Sono stato libero di andarmene e fare la mia vita. I miei fratelli prenderanno l'eredità di famiglia. Non c'è bisogno di me. E adesso gli Eterni mi hanno sbattuto in faccia la verità: io non posso scegliere. Ogni mia scelta sarà sempre meno importante di qualsiasi
capriccio di Adam. E il potere mi sta rendendo simile a lui. Patetico emulo sotto il tallone del suo controllo.
Pensa a fuggire, Ryan.
Il piano funziona. Supero la prima e la seconda porta. Tengo per le braccia l'uomo che ho tramortito. Un lungo corridoio. Le pareti sono bianche, con dei semplici pannelli di tela antracite a decorarle. Il pavimento di marmo, venato di grigio, corre su due lati, con affacciate diverse porte. Tutte chiuse con lo stesso meccanismo di sicurezza. Non riesco a orientarmi. Non capisco dove sono rispetto alla sala d'attesa e alla grande sala dove sono stato ricevuto da Lui. Supponendo che quel primo giorno mi trovavo nello stesso edificio in cui sono adesso, la mia stanza-prigione dovrebbe essere dal lato opposto rispetto a quella sala. Il pezzo di bosco che vedevo dalla camera era diverso da quello dove il puma ha dilaniato il cervo. Il piano. Il piano è di raggiungere il lato che ho imparato a conoscere attraverso i vetri della gabbia. Sembra una zona poco controllata. Probabilmente non si aspettano attacchi dagli alberi. Il che mi fa temere ancora di più quello che ci allevano lì dentro. Un problema alla volta.
L'inserviente svenuto. Potrebbe tornarmi utile per aprire eventuali altre porte più avanti, ma pesa un accidente e se si sveglia potrebbe diventare un serio problema. Meglio lasciarlo qui. Se la strada è più lunga e complessa di quanto ho immaginato mi sarà solo d'intralcio. Ora, che direzione prendo? I due corridoi sembrano uguali. Sento un rumore venire da sinistra. È lontano, ma nel dubbio vado a destra. Speriamo di trovare il più presto possibile un'uscita verso il bosco.
Cazzo! Sono in due. Una donna e un uomo da dietro l'angolo alla fine del corridoio. E meno male che il rumore veniva dall'altra parte. E questi non hanno l'aspetto di camerieri facili da tramortire. Anzi. Sembrano due guerrieri. Divise nere. Corpi muscolosi e due lunghi bastoni legati in vita. Ci osserviamo per un attimo. Stupito io, stupiti loro. Poi lei si lancia in corsa verso di me, ha già estratto il manganello. L'uomo alle sue spalle spinge un pannello nel muro. E tutto l'edificio sembra urlare.
L'allarme è così forte da stordire. Lei mi è quasi addosso, come diavolo fa a sopportare questo rumore? Mi giro e mi metto a correre nella stessa direzione da cui sono venuto. Alla fine si va a sinistra, a quanto pare. Non sono più veloce e forte come un tempo, ma non sono certo fuori allenamento. Non mi farò prendere. Riesco a mantenerla a distanza. Forse ce la faccio.
Altri due guerrieri compaiono davanti a me. Cazzo! Sono in trappola. Devo provare il tutto per tutto. Non ho alternative. Accelero verso i due che mi vengono incontro.
Quando li raggiungo li valuto al volo. Quello pare più piccolo. Mi lancio contro di lui a braccia aperte. Lo agguanto alle spalle. Schivo la manganellata che arriva dall'altro. Mi tengo aggrappato
alla stoffa e sfrutto la forza d'inerzia della corsa. Gli faccio fare un giro su se stesso e lo lancio contro il compagno. I due si scontrano e sbattono contro la parete. Non mi fermo a guardare, giro l'angolo e noto appena con la coda dell'occhio che la guerriera salta sopra i due compagni a terra e continua a tallonarmi. Il corridoio finisce con una parete trasparente. Niente porte. Niente passaggi. Solo pochi metri e una parete trasparente. Potrebbe essere la fine. Se quello è semplice vetro lo attraverserò con una manciata di tagli. Se è come quello della mia stanza, è finita qui. Vedo la foresta a pochi metri da me. Sento i passi veloci della guerriera dietro di me. Non ho scelta. Mi copro il volto. Salto e mi giro di schiena.
Il vetro esplode e mi taglia la schiena, le braccia, le gambe, il corpo. Atterro su un letto di aghi di pino e rotolo un paio di volte. Prendo fiato. Sento il tonfo della guerriera accanto a me. Rotolo ancora e schivo il colpo del manganello sulla terra. Aghi di pino schizzano in tutte le direzioni. Con uno scatto di reni sono di nuovo in piedi. Prima che lei possa mettersi in posizione di difesa le assesto un calcio sulla spalla destra. Non prendo lezioni di arti marziali da quasi un anno, ma Morgan ha sempre insistito per mantenermi allenato. Mi salva la vita anche adesso che non c'è più. Comunque la ragazza è brava. Sa combattere. Assorbe la forza del mio calcio accompagnandolo con il corpo. Potrebbe essere lungo avere la meglio su una così. E io di tempo non ne ho. L'allarme è stato spento e sento il latrare dei cani. Mi guardo intorno cercando di capire come muovermi. «Non distrarti, Infernale. È con me che devi vedertela». Rotea il manganello sopra la testa e si mette in posizione di guardia.
«Mi dispiace, ma non ho tempo per questo». Afferro una manciata di terra e aghi di pino e la lancio in faccia alla ragazza. Le si riempiono gli occhi e rimane accecata. Mi avvento su di lei. Le do una ginocchiata al diaframma e la accompagno a terra, contorta dal dolore e senza fiato. «Ho giocato sporco, lo so».
Le sfilo il manganello di mano e la sento imprecare. «Questo farà molto più comodo a me che a te». Mi guardo intorno un'ultima volta e mi lancio nella foresta quando vedo i cani e i soldati armati di fucili che compaiono da tutti i lati.
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Nephilim. Guerra in Purgatorio
FantasyNon puoi scegliere di nascere Celestiale. Puoi solo scegliere dove volare. La tregua era stata stipulata. Dopo quattromila anni i Nephilim Celestiali e i Nephilim Infernali avevano deposto le armi spartendosi le Americhe. Ma la pace era stata con...