-4.♠

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" Un dolore indurisce,un grande dolore indurisce maggiormente. "

                                                                                           🐧🐧🐧


Tornai a casa e,quella,non mi sembrò mai così tanto vuota e ostile come in quel preciso istante.

Mia madre chiese,richiese,spiegazioni ma ebbe solo silenzio.

Il silenzio è l'unica cosa che c'era,che sentivo,che accettavo.

Hardin mi chiamò tante volte,durante il viaggio.

Anis,Nick,Josh,Paul e persino una chiamata dalla cozza Melania.

Nessuna risposta,non volevo sentire nulla.

Decisi di trovarmi un lavoro estivo,qualcosa che mi distraesse dai miei pensieri e da quello che rimaneva del mio cuore rotto,ormai.

Mi assunsero come commessa in un negozio di abbigliamento,la paga era decente e mi occupava gran parte della giornata.

Ottimo.

I giorni passavano lenti e tutti uguali,uscite sporadiche con Marcus e Katia,sua sorella nonchè una delle mie amiche più care,forse una delle poche che mi conosceva più o meno bene e giornate intere di lavoro.

Avrei lavorato fino a Settembre,Hardin e i suoi amici sarebbero tornati ad Agosto,avrei avuto un valido motivo per incrociarlo il meno possibile.

-Secondo me,dovresti chiamarlo.- mi dicevano i miei amici.

-Non ne vedo il motivo,perchè dovrei chiamare qualcuno che non ha interesse per me?- chiedevo io.

-Stiamo parlando di Hardin,lui praticamente vive per te.- mi rispondeva Katia.

-Ti stai confondendo con la cozza,è palese Kat,lascia perdere.- rispondevo.

Di solito,finiva così.

A casa si ricominciava,mia madre,i miei fratelli e anche papà diceva qualcosa,in proposito.

A me non importava,però.

Mi ero indurita dentro,ormai ero intoccabile.

Avrei fatto in modo di avere successo nella vita,mascherando le mie emozioni,a qualunque costo.

-Oggi,andiamo a fare shopping.- disse Katia,un pomeriggio di Luglio.

-Devo lavorare.- dissi.

-Non è vero,oggi sei libera. Ho controllato l'agendina.- disse seria.

-Allora,non mi va di uscire.- dissi.

-Invece uscirai,verrà anche un mio amico nonchè nostro compagno di scuola.- disse lei entusiasta.

-Uh,che entusiasmo,esci tu,sono tuoi amici.- dissi.

-Invece verrai anche tu,devi distrarti.- disse.

-Oh,e va bene.- mugugnai.

-Bene,ci saranno anche Kalì,Leyra e Clarissa. - disse lei.

-Si,va bene.- risposi.

Mi ero trasferita a metà semestre scolastico a Seattle,legai tanto con Katia e Marcus,legai abbastanza con le sue amiche e diventai capitano delle cheerleader e Hardin capitano della squadra di basket. Ci eravamo trasferiti per il lavoro di papà ma anche perchè volevo scappare,letteralmente. Avevo chiuso con Luke,il mio ex storico,dovevo e volevo ricominciare da capo. Mi dispiaceva solo aver lasciato lì i miei amici,ormai li sentivo sporadicamente.

Con l'aiuto di Katia,più che altro con le sue manie,scegliemmo i vestiti.

Mi fece indossare dei pantaloni color panna,una maglietta bianca e nera con la scritta "Free " e le adidas colorate.

Mi legai i capelli in una treccia e mi truccai con un pò di mascara e ombretto luminoso bianco.

-Ci porta Marcus,verrà anche lui con noi.- disse Katia.

-Bene,sono contenta!- dissi.

-Immaginavo..- sorrise.

Salimmo in macchina e arrivammo davanti al grande centro commerciale di Seattle.

Katia raggiunse prima di me e di Marcus un gruppo di ragazzi.

C'erano Leyra,Kalì,Clarissa e altri due ragazzi che non conoscevo.

Le ragazze mi vennero incontro e mi salutarono,i due ragazzi mi fissarono intensamente.

-Chi sono?- mormorai a Marcus.

-Amici miei e di Kat,tranquilla.- sorrise.

-Ragazzi vi presento Emily,Emily loro sono James e Finn.

-Piacere..- sorrisi.

-Piacere mio,Amy.- sorrise Finn,era simpatico e aveva dei capelli ricci arancioni che facevano ridere.

-Piacere,Emily.- disse James,aveva i capelli castani e occhi color ambra.

-Bene,possiamo andare? Facciamo un giro qui,in centro. Vi va?- disse Katia.

Annuimmo.

Mi squillò il telefono,all'improvviso.

Lessi il nome di Hardin,lo ignorai.

-Di nuovo lui?- chiese Mark.

-Si,non importa.- sorrisi.

Mi guardò,scosse la testa ma lasciò perdere.

Il pomeriggio passò sereno,mi divertì molto anche se,in modo fastidioso,quel James continuava a punzecchiarmi e io rispondevo a tono.

Tornata a casa,mi buttai sul letto.

5 chiamate perse da Anis.

13 chiamate perse da Hardin.

Le ignorai e buttai il telefono sul letto.

Mi addormentai,a fatica.

Mi addormentai sulle note di " Ink "dei Coldplay.

"All I know is that I'm lost whenever you go.. "




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