64.♠

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Arrivammo di fronte all'Empire,ero emozionatissima.


Matthew mi prese la mano,stringendola.

-Stai tranquilla,ok?-mi sorrise.

Annuì.

Salimmo diverse scale,preferimmo non prendere l'ascensore,c'erano diversi giornalisti,fuori.

-Arrivati.-disse lui.

Di fronte a me,un grande portone in mogano,ad arco.

-Questa è casa mia,almeno finchè non mi sposerò,quando mi sposerò,occuperò con la mia nuova famiglia il 37° piano dell'edificio,è già tutto pronto.-disse.

-Wow.-dissi solo.

-Vieni,entriamo.-disse lui.

-Mamma,papà,Alena!-chiamò.

-Che modi,Matthew!-sbottò una donna,con le mani sui fianchi.

Mi guardò,all'improvviso.

-Oddio,Alena! Nate!-urlò.

In un secondo,fui circondata da tre persone,sconosciute,che mi guardavano come fossi qualcosa di mistico.

-Oddio,Matthew! Falla sedere,muoviti!-urlò la donna.

-Mamma,la stai imbarazzando.Vieni,amica,siediti.-disse Alena,sorridendomi.

-Signora,stia tranquilla,non sono così fiscale.-sorrisi imbarazzata.

-Oh,tesoro,chiamami Blair,ti chiedo scusa ma,sai,aspettavamo da tanto di conoscerti.-sorrise imbarazzata.

Sorrisi.

-Si,Matthew me l'aveva fatto capire.-risposi.

-E così,tu saresti la famosa Emily.-disse l'uomo,guardandomi.

-Si,esatto signor Donovan.-risposi.

-Chiamami Nate.-rispose sorridendo.

-Solo se voi,tutti voi,mi chiamerete Amy.-sorrisi.

Loro annuirono.

Parlammo un pò,mi chiesero cosa facessi nella vita,mi dissero che avrei potuto contare su di loro,in ogni caso.

-Mamma,forse è meglio che io riaccompagni Amy a casa.-disse Matt.

-Si,vai. Amy,cara,torna a trovarci quando vuoi.-sorrise lei,salutandomi con un abbraccio.

-Si,torna.-disse Alena,abbracciandomi.

-Ciao Amy,a presto.-mi salutò Nate,sorridendomi.

Una volta in macchina,da sola con Matt,scoppiai a ridere.

-Ti giuro,la faccia di tua madre appena mi ha visto non la dimenticherò mai.-risi.

-Si,era comica.-rise anche lui.

-Comunque,scusali. Diventano imbarazzanti,a volte.-disse.

-No,tutto questo perchè non conosci i miei genitori,ancora.-risi.

-Mh..-disse.

-Ho detto qualcosa di sbagliato? Scusami.-mi preoccupai.

Strano,io che mi preoccupo di come può stare qualcuno,mentre parlo.

-No,tranquilla. -disse solo.

Restammo in silenzio,finchè lui non fermò la macchina.

-Perchè ci siamo fermati?-chiesi.

Lui scese dalla macchina,arrivò dal mio lato e mi fissò negli occhi.

-Emily,puoi scendere dalla macchina,per favore?-chiese.

Lo feci,non capivo.

Lui mi guardò negli occhi,intensamente.

-So che ti potrà sembrare pazzo,fuori senso,però,per favore,ti chiedo di non scappare.- disse.

-Ma di che parli?-chiesi.

-Aspetta,per favore,lasciami finire di parlare,poi giudicherai tu. Ok?- mi chiese.

-Si,ok.-dissi.

-Bene,Emily tu sei sempre stata una ragazza speciale ai miei occhi,una ragazza che,nella vita,tutto ciò che ha se l'è dovuto sudare con il sangue e le lacrime. Ti ho sempre ammirata,apprezzata e valutata come una tra le migliori donne che conoscessi,anche se solo dalle mie ricerche,all'inizio. Vedi,mi sei piaciuta,da subito. Ho amato ogni tua singola foto in cui sorridevi,ho gioito ogni volta che,sapevo,riuscivi a cavartela contro chi,invece,voleva buttarti giù. Mi ricordo ancora,quando eravamo all'orfanotrofio,la poesia che ti fecero recitare davanti a tutti,affinchè tu venissi scelta. Faceva così " Io sono una bambina dolce,simpatica e carina. Chiunque mi vorrà,solo bene riceverà. I miei occhi sono limpidi e sinceri,con me avrete pensieri veri. "- disse.

-Quella poesia,non pensavo che qualcuno la sapesse...-mormorai,ero sotto shock.

-Io sì,Amy. Io volevo sapere tutto,mi nascondevo dietro i muri,cercando di sentire,sperando che non venissi scelta,che ti lasciassero in pace. Volevo ucciderli,ucciderli tutti.-mi disse,irrigidendosi.

-E' passato.-sorrisi,cercando di calmarlo.

-Si,ma non dovrà mai più accadere nulla di simile. Ogni giorno,da quando sono uscito da quel posto,mi riprometto di migliorare,di essere più forte. Il mio scopo era diventato ed è ancora quello di proteggerti,voglio proteggerti e farti capire quanto vali,ogni singolo secondo della tua vita,per l'eternità. Voglio renderti felice. Quindi..-iniziò inginocchiandosi e prendendo dalla tasca una scatolina,l'aprì e mi mostrò un anello con uno zaffiro blu..-EmilyRose Black,vuoi sposarmi?-chiese.

Ero sotto shock,le gambe mi tremavano.

Cercai di focalizzare i pensieri,quel ragazzo aveva qualcosa di diverso,qualcosa che neanche Daimon aveva. Qualcosa dentro di me,scoppiò. Risposi d'istinto.

-Si,Donovan.-dissi.

Lui sorrise,mi mise l'anello al dito e mi abbracciò.

-Beh,posso baciarti?-mi chiese.

Annuì,se era tutto un sogno,non volevo svegliarmi.

-Si.-risposi.

Mi baciò,poi mi guardò negli occhi e mi disse:

- Ti renderò felice,dandoti la vita che meriti,EmilyRose Black,è una promessa.-


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