La macchina si fermò,dopo un pò.
-Siamo arrivati,ora scendiamo.-disse lui.
-Dove siamo?- chiesi.
-E' una sorpresa.- rispose.
Lo sentì ridere.
Mi fece scendere dalla macchina,molto lentamente per non farmi cadere.
-Ti guido io.- disse.
-Ok.-risposi.
-Devo prenderti in braccio,ora,non possiamo continuare a piedi. E tu,assolutamente,non puoi vedere.-disse.
Non dissi nulla,lui mi prese in braccio,sentivo il vento nelle orecchie,stava correndo.
Risi.
-Ti piace la velocità,eh?- rise.
-Si,tanto.-risposi.
-Siamo arrivati..- disse appoggiandomi a terra.
-Ora cacciami la benda.- dissi.
-Sii,calma.-rise.
Una volta cacciata la benda,rimasi senza parole.
Di fronte a me c'era un giardino,pieno di fiori,con tante luci e candele a terra.
Come se non bastasse,vi era un muro,con il mio ritratto,creato a graffito.
-Io,sono senza parole.- dissi.
-Immaginavo.- rispose Tayler.
-Tu sai disegnare?- chiesi.
-Beh,so fare molte cose,non sono solo un " figlio di papà ".- rispose.
Ci sedemmo,aveva portato dei panini.
-Devi mangiare.- disse.
Annuì.
-Sai,Amy,come ti dicevo,posso essere tante cose,io. La vita al di fuori del mio castello d'oro,la conosco,infatti,come vedi,adesso sono semplicemente Tayler,non Tayler Anderson,il rampollo multimiliardario.- disse.
In effetti l'osservai bene e degli odiosi vestiti perfetti non c'era alcuna traccia,aveva un paio di jeans neri strappati,una boscaiola bianca e nera e varie collane,notai che portava anche l'orecchino.
-Si,quando lavoro,papà non vuole che lo indossi,Sai,l'etichetta.- rise.
-Stai meglio così.-ammisi.
-Anche tu,quando non indossi quei tacchi vertiginosi e quei vestiti ampollosi,stai meglio.-rise.
Risi.
-Hai ragione.- dissi.
Restammo un pò seduti a parlare,mi disse che i suoi si erano trasferiti a Seattle,da New York,perchè suo padre voleva montare le basi di questo progetto con gli umani,che non aveva fatto l'università per aiutare suo padre immediatamente,anche perchè non aveva tanta voglia di studiare. Disse che a New York aveva una ragazza fissa,Leight,scelta da suo padre perchè la sua famiglia era ricca. A lui non piaceva,la lasciò infatti,appena si trasferirono qui.
Da come parlava sembrava un ragazzo normale a cui,la famiglia,aveva affidato ruoli non richiesti.
Sembravamo simili,sembravamo.
-Meglio che ti riporti a casa,devi riposare,alle quattro ci vedremo,di nuovo. Però,in maniera formale. Tayler e Emily,due figli di uomini importanti,che si divertono come pazzi,ad una conferenza di vecchi.- rise.
Mi fece ridere.
-Si,hai ragione.- risposi.
Mi riportò a casa,lo salutai e lui,scendendo dalla macchina,scomparve.
Tornai in camera mia e mi addormentai,forse la giornata non era iniziata poi così male.

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Fallen.
RomantizmEmily è sempre stata una ragazza dolce,felice di stare con gli altri. Amava tanto i suoi fratelli, i suoi amici e la sua vita. Un giorno, però, tutto cambiò. Lei cambiò.