19.♠

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Per routine,andavano fatte alcune prove per stabilire se,effettivamente,tutto fosse andato per il verso giusto.

-Emily,tocca a te.- mi sentì chiamare.

Mi avviai al centro della grande palestra.

-Pronta?- chiese Derek.

-Pronta.- sorrisi.

-Cosa provi nei riguardi della tua famiglia? Rispondi di getto.- disse.

-Sono persone che condividono il mio stesso sangue,magari il mio stesso cognome,ma non sono più importanti di me stessa.- risposi.

-Cosa senti nei riguardi del tuo passato? Odio? Rabbia?- continuò.

-Non sento niente,Derek.- risposi.

-Proviamo.- disse.

Mi legarono ad una sedia,con catene,mi inniettarono il siero rosa.

Di fronte a me ricominciarono tutte le mie torture,tutti i miei sacrifici e le mie sconfitte.

Non bruciava,non piangevo,nulla.

-Allora?- mi chiese lui,non appena tornai in me.

-Non sento nulla.- dissi sorridendo.

-Bene,continuiamo. Portate suo padre.- disse lui.

Mio padre fù trascinato davanti a me,lo guardavo,non sentivo nulla.

-Emily,colpisci tuo padre con un pugnale benedetto,imbevuto di acqua santa.- disse Derek.

Io,senza alcuna esitazione,lo feci.

Mio padre era di fronte a me,agonizzante,lo guardavo e non provavo nulla.

Nessuna rabbia,nessun rimorso,nessun dispiacere.

-Sei apatica,Emily,continuiamo.- disse Derek.

Daimon,ormai lo chiamo così,si mise di fronte a me.

-Allora?- mi sorrise.

Lui aveva già superato i test,brillantemente.

-Allora,cosa?- chiesi sorridendo.

-Ti sono mancato?- chiese.

-Forse prima,forse sì. Adesso,per me,tu sei solamente un bel ragazzo con cui andare a letto.- risposi.

-Beh,sinceramente,Emily devo dirti la stessa cosa. Sei scopabile,si,ma nessun sentimento.- disse lui.

-Nessun legame,non sento niente.- risposi.

-Non mi ferisci,non sento niente.- disse lui.

-Non mi ferisci,non sento niente.- risposi io.

Ci continuammo a fissare intensamente,non sentivo nulla.

-Molto bene,la prova è terminata,sei andata meglio di tutti,insieme a Daimon,Amy. Complimenti,potresti essere il nuovo capo.- disse Derek.

-Ah,non ti avevo già declassato,appena entrata nella stanza ?- sorrisi falsamente.

-No,principessa,mi dispiace deluderti. Serve una gara,una gara vera.- sorrise.

-Ci sto.- dissi.

Ero sicura di vincere,volevo vincere,il potere sarebbe stato mio.

Ad ogni costo.

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