Anna,era mia amica,ma mi torturava.
Mi ricordo che si divertiva a ferirmi,a farmi credere pazza da tutti,mi faceva sanguinare e tutti pensavano che fossi autolesionista.
No,non mi facevo male,ma nessuno mi credeva.
Le cose,mi ricordo bene,peggiorarono.
Una volta mi strappò i capelli e mi bruciò la faccia,tanto che la direttrice mi spostò nella zona dei pazzi.
Mi ero imbruttita,nel frattempo,ero cresciuta.
Non mi sceglievano più,venivo scelta per fare i lavori di sguattera in cucina o venivo picchiata dalle compagne più grandi.
" Sei brutta. "
" Nessuno ti sceglierà mai. "
" Muori,mostro. "
Queste frasi,ancora adesso,mi rimbombano nella testa.
Nonostante tutto,però,cercavo di resistere per la promessa che avevo fatto ai miei fratelli.
Era sempre più difficile,però.
Sanguinavo,sempre più spesso.
Ero ancora più sola,Anna era sempre con me,ovunque andassi,ma ero sola.
Mi mancava mamma,mi mancava papà,non volevo restare lì.
Ho tentato di scappare,una volta ci sono riuscita,Anna mi aveva aiutata,ma volevo fare l'ultimo gioco.
Mi ha uccisa,bruciandomi con la benzina.
Ricordo,però,che qualcuno mi salvò.
Tornai a vivere,tornai in quel posto.
Nessuno seppe quello che successe,nessuno.
Seppi dalle mie compagne,però,che i miei genitori erano vivi e che i miei fratelli erano già a casa,con loro.
Erano tutti vivi,stavano bene,ero contenta.
-A te non potranno portarti a casa,tu sei pazza.- dicevano i medici.
Io,però,la notte speravo che mi trovassero.
Un giorno,infatti,mio padre venne a prendermi.
Ci abbracciammo a lungo.
Piansi.
Quando arrivammo a casa,mi ricordo,fui sommersa dagli abbracci.
Io,però,volevo rivedere lui.
Hardin.
Mi avvolse tra le sue braccia protettive,mi ricordo quanto piansi io e quanto pianse lui.
Piango adesso,a distanza di secoli,piango perchè non potrà più farlo,per colpa mia.
Voglio svegliarmi,non voglio vedere questo squarcio di felicità che m'inganna e ferisce come mille lame nel cuore.
Il corpo bruciava,sembrava andasse in fiamme,non m'importava.
La vista mi si appannò,mi ritrovai a terra,nella testa della bambina.
-E' tornata.- disse qualcuno.
-Come hai fatto?- chiese Clarybel.
-La forza della disperazione,la conosci?- dissi alzandomi a fatica.
Silenzio.
-Sei sopravvissuta a questo,ma ti ucciderò.- disse.
-Sono qui,fai ciò che vuoi,non mi arrenderò.- dissi.
Rimasta sola,tornai dal vecchio.
-Ce l'hai fatta.- disse.
Non risposi,per me non era una vittoria,era umiliante.
Faceva male,come secoli fà.
Mi decisi,però,a fare del mio meglio per salvare,almeno, Dorothy.
Lei era il mio riscatto,la mia vittoria.
Lo sarebbe stata,a qualunque costo.

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Fallen.
RomansaEmily è sempre stata una ragazza dolce,felice di stare con gli altri. Amava tanto i suoi fratelli, i suoi amici e la sua vita. Un giorno, però, tutto cambiò. Lei cambiò.