17.♠

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Una volta finito,seriamente,il mio ruolo mi riconciliai con la mia famiglia,a fatica.

Avevo dimenticato cosa significasse il termine " Famiglia " e " insieme ".

Dorothy era stata la mia famiglia,io la sua.

Anche se lei non poteva saperlo,anche se lei non poteva vedermi,io c'ero e ho cercato in tutti modi di affrontare le sue battaglie,le sue sconfitte,con lei.

Ogni volta che cadeva,cadevo con lei.

Ogni volta che aveva un guizzo di serenità,l'avevo con lei.

Sempre.

E' stata la mia benedizione,io sono stata solo un briciolo di appoggio per lei.

Con l'affetto nel cuore,per lei,anche se mi sembrava impossibile affezionarmi in quel modo ad un umano,tornai a casa.

La casa,però,senza Hardin non era più casa.

Ci trasferimmo,papà aveva creato un castello,chiamato Inferno,dove si trovava il Paradiso.

Saremmo tornati ad essere demoni,senza una vita normale,ricordando la nostra vera natura.

La vita scorreva lenta,dopo il mio ritorno,passavo del tempo con Katia e le altre,con Marcus un pò meno,visto che,purtroppo,Iezabel e Abigor,mi avevano distrutto il rapporto e,per me,era quasi impossibile riacquistarlo,al momento.

James era una presenza costante,nelle mie giornate.

Mi faceva ridere,era quello di cui avevo bisogno.

Hardin era il mio ricordo migliore e peggiore,nessuno capiva come realmente mi sentissi,ridevo,scherzavo,vivevo,ma una parte di me era comunque morta,sparita.

-Che ne dici se usciamo da soli,io e te?- mi chiese James,un giorno.

-Eh? Una specie di appuntamento?- chiesi.

-Una specie.- sorrise.

-Popescu,ti sei rammollito?- scherzai.

-Assolutamente no,mi piaci e basta.- disse.

Mi fermai a fissarlo.

-Che hai detto?- chiesi.

-Che mi piaci.- disse serio.

-James,ogni ragazza ti piace.- risi.

-No,Amy. Tu mi piaci per davvero,non solo per una notte. Voglio uscire con te e conoscerci. Non so che mi prende,giuro,ma non riesco a smettere di pensarti.- disse.

-Tu e Katia avete condiviso qualcosa,non è possibile per me uscire con te,se non da amici.- dissi.

-Io e Katia siamo stati insieme solo per crampi,lo sai. E' una disgrazia per noi demoni dover scopare per forza,senza sentimenti. Mi dispiace averlo fatto,anche Katia la pensa come me. Siamo come fratelli,ci vogliamo bene e basta. Con te,invece,sento che c'è una strana chimica. Voglio vivermela,capisci?- disse.

Non dissi nulla,ci misi un secolo e mezzo per accettare il suo corteggiamento,dopo aver chiesto mille permessi a Katia che,sinceramente,era più entusiasta di me all'idea di vederci insieme.

Mi diceva " Tu l'hai cambiato,credimi. " oppure " Da quando frequenta te,è più serio. "

Io mi decisi a dargli una piccola opportunità,anche se continuava a ricordarmi Luke,il mio ex,per certi comportamenti.

-Magari io e te,insieme,combiniamo qualcosa di buono.- disse James,ridendo,una sera.

-Tipo?- chiesi.

-Tipo le cose serie,tipo una famiglia.- disse.

Quasi mi strozzai.

-James abbiamo 18 e 19 anni,non ho proprio testa per un figlio,io.- dissi.

-Ho detto così,in genere. Non ti piacerebbe avere una famiglia?- chiese.

-Non so che ti sta prendendo stasera,James e i discorsi seri,comunque non ci ho mai pensato.- dissi.

-Va bene.- disse serio.

Non ci diedi molto peso,mi feci riaccompagnare a casa e mi misi a letto.

Con le cuffie alle orecchie sentì un paio di canzoni dal mio ipod,tentando di dormire,senza successo.

Non potevo avere figli,non dopo che le mie mani si macchiarono del sangue innocente di bambini piccoli.

Non li meritavo.

Con questo pensiero assordante e mille altri fallimenti in testa mi addormentai.


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