28.♠

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Una volta tornata a casa,mi chiusi in camera mia,volevo solo resettare il cervello e calmarmi. Decisi di mandare subito le direttive che dovevo ad Angel,mi alzai e mi diressi in giardino. Mentre mi avviavo ripensavo a quegli occhi,a quell'atteggiamento così sicuro e strafottente. Quel Tayler mi aveva confusa,come se fossi una sprovveduta,per fortuna la confusione iniziale divenne rabbia.

La rabbia sapevo come sfogarla,è abitudine.

Dopo un vero e proprio allenamento distruttivo in palestra,dopo aver spaccato cinque sacchi da boxe,tra calci e pugni,mi calmai. Uscì in giardino a prendere un pò d'aria. Mi sedetti sulla sedia a sdraio,un pò d'aria fresca mi avrebbe fatto bene.

-Amy? Puoi venire,per favore?- mi chiamò mia madre.

"Mai un attimo di pace. " pensai sbuffando.

-Arrivo.- mugugnai.

Dopo una mezz'ora passata con mia madre,ad aiutarla in ufficio,tornai in giardino. Notai,subito,che sulla sedia vi era appoggiato un post-it.

"Se vuoi capire qualcosa di me,vieni a questo indirizzo. Da sola."

Lessi bene l'indirizzo,si trattava di una casa in disuso ormai,al centro di Seattle.

Incuriosita,capendo che,forse,era Tayler,presi le chiavi della mia Audi.

-Dove vai?- mi chiese Hardin,guardandomi serio.

-Esco.- dissi solo,velocemente entrai in macchina,volevo andare fino in fondo a questa storia,da sola.

Mentre guidavo,pensavo e ripensavo a cosa avesse scaturito in me quel ragazzo. Mi dava fastidio la mia apparente inadeguatezza e fragilità di fronte al suo sguardo sicuro,impavido. Svoltai l'angolo prima della via che,una volta imboccata,mi avrei portata a destinazione. Ero nervosa,molto nervosa.

No,non era paura,era adrenalina mista a rabbia.

Arrivai di fronte all'abitazione,da fuori,aveva sempre avuto un certo aspetto antico,gotico,spettrale. I vecchi proprietari l'avevano abbandonata a causa di alcuni rumori molesti,affermando che la casa fosse infestata.

"Storie di umani. " pensai.

Entrai,molto tranquillamente,almeno era quello che mi dicevo per convincermi a camminare spedita.

Mi maledivo mentalmente per aver dato ascolto alla mia curiosità,avevo altre cose a cui pensare,invece stavo lì a fare l'agente segreto,incuriosita da uno sconosciuto.

Passi,mi fermai.

-Chi è?- dissi.

Un fruscio,dei passi,una voce al mio orecchio.

-Come? Mi hai già dimenticato,Emily?- sussurrò al mio orecchio.

Tyler.

-Non ti avevo riconosciuto..- mormorai.

-Hai paura,piccola? Lo sento.- disse.

-Non ho paura di nulla,io.- sibilai.

-Ad ogni modo,sei venuta. Perchè?- sorrise.

Non risposi,non lo sapevo neanche io.

-Non importa,sono sicuro che lo capirai da sola. Accomodati,prego. Posso offrirti qualcosa da bere? Succo di frutta? Vino? Oppure preferisci del sangue? Umano,magari.- sorrise.

Non mi piaceva il suo atteggiamento.

-Non bevo,grazie lo stesso.- dissi.

-A me sembra che tu abbia molta sete,invece. Da quanto non ti nutri di sangue,piccola?- sussurrò piegandosi alla mia altezza.

Ingoiai molto lentamente,la gola bruciava,era da molto che non bevevo,non volevo essere ancora più incontrollabile.

-Devi bere,Emily.-disse serio.

-Tu cosa sei?- chiesi.

-Cosa intendi?- chiese,fingendosi stupito.

-Non fingere con me,cosa sei?- dissi alzandomi.

-Non è di me che stiamo parlando,stiamo parlando di te e della tua sete.- disse lui.

-Non ho sete..-mormorai.

-Invece ne hai molta. Jordan!- chiamò.

-Si,mio signore.- disse un uomo anziano,entrando.

-Porta alla nostra gentile ospite del sangue buono,direttamente dalla fonte.- disse lui,sorridendo.

Aprì gli occhi,incredula.

Dopo che l'uomo uscì,facendo un lieve inchino,sbottai.

-Tu! Sei un essere spregevole! Tieni umani nascosti qui,nutrendoti di loro?!- urlai.

-Beh,cosa ti sconvolge? Non siamo poi così tanto diversi,io e te.- sorrise.

-Io non..- mi bloccai.

-Vedi? Piccola,non giudicare me,tu sei una sanguinaria.- disse a bassa voce.

Aveva ragione,non potevo fare altro che silenzio.

Mi sedetti.

L'uomo,dopo un pò,rientrò e,questa volta,era accompagnato da una ragazza.

Umana,potevo sentirne l'odore.

-Molto bene,Jordan và pure. Rosalinda,tesoro,accomodati e fai bere la mia ospite.- disse Tayler.

La ragazza mi sorrise.

-Prego,signorina. Si serva pure.- disse lei,sorridendomi.

-Non è possibile,una ragazza umana non può essere contenta di essere prosciugata! Cosa cazzo le hai fatto?!- urlai,ero fuori di me.

-Calmati,principessa. Rosalinda,così come tutti gli altri,offrono spontaneamente un pò del loro sangue,a me,in cambio di favori economici o benefici di vita.- sorrise,calmo.

Questa storia non mi piaceva,affatto.

-Non voglio bere.- dissi.

-Insisto.- disse lui.

-No.- ringhiai.

-Hai un cuore,dunque?- sorrise.

-No,si chiama senso di giustizia. Non faccio agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me.- dissi.

Guardai la ragazza,poteva avere al massimo vent'anni,non di più.

Mi avvicinai velocemente a lei.

-Devi andartene,subito. Non tornare più qui,qualsiasi cosa ti diranno di fare,tu la rifiuterai.- mormorai.

Annuì e se ne andò,svelta.

-Soggiogamento? Colpo basso.- sorrise.

Lo guardai,schifata.

-Non importa,ci saranno altri.- disse lui.

-Cosa sei? Una macchina sfrutta umani?- chiesi.

-No,è un patto equo. Noi beviamo,loro vivono dignitosamente,nessuno di loro muore.- disse lui.

-E' ingiusto.- dissi.

-Che differenza c'è tra questo e una caccia normale? Gli umani che vengono da me,sono coscienti,tu li soggioghi. E' più onesto ciò che faccio io,non credi?- disse.

Non risposi,ero troppo confusa per parlare.

-Me ne vado.- dissi.

-Sei arrivata da poco,resta.- disse.

-No.- lo guardai.

-Non giudicarmi,principessa,siamo entrambi peccatori. Valuta tu,però,chi di noi due è onesto.- sorrise.

-Mi sembravi..- cominciai.

-Cosa? Diverso?- rise di gusto.

Non risposi.

-Emily,sembri così ingenua,eppure la tua fama è diversa.- disse serio.

Aprì la porta di scatto,volevo andarmene.

-Non preoccuparti,avrò modo di conoscerti meglio,nel profondo.- sentì alle mie spalle,mentre di corsa attraversavo il corridoio.

Fallen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora