[Sherlock Season Four – Parliamone]
Non ho mai fatto una roba del genere, prima d'ora, ma mi piaceva l'idea e ho deciso di buttarla giù. Prima di passare ad una dettagliata analisi (non è vero, ma faceva figo dirlo, eheheh), metto ben in chiaro una cosa: se tutto questo dovesse risultare solo fonte di inutili questioni, sappiate che cancellerò la parte. Siete, senza alcun dubbio, liberi di esprimere la vostra opinione in merito, ma l'importante è che non si sfoci nell'insulto verso chi la pensa diversamente. Giusto per essere precisi. :)
Detto ciò... La quarta stagione.
SPOILER ALERT!
Se non avete ancora visto i nuovi episodi, fermatevi, prima che sia troppo tardi. Potrebbe andarne della vostra salute mentale.
Vi dirò: sono una fan di Sherlock Holmes da molto tempo, ma sono entrata nel fandom della serie piuttosto recentemente (ho visto "Uno studio in rosa" nel Giugno 2014). Ho aspettato due anni e mezzo per i tre nuovi episodi e, non appena sono usciti, stavo praticamente piangendo dalla gioia.
Lo ammetto: la nuova stagione non era esattamente come mi aspettavo. A parte il primo episodio, è completamente diversa dal resto della serie. Ha un ritmo più veloce e frenetico, non ci sono veri e propri casi, ma solo giochi d'astuzia e indovinelli, lasciando così che tutta l'attenzione si incentri di più sulla trama piuttosto che sulle solite deduzioni di Sherlock. Che amo, per carità (la scena della finestra è stato un qualcosa di assolutamente perfetto), ma che mi fanno sempre sentire come una povera scema (ti capisco, John *sigh*). Ho anche notato che, oltre alla trama, viene messa ben in luce la psicologia dei vari personaggi, a partire dallo stesso Sherlock, arrivando a John e terminando con Mycroft, chiarendo in tal modo alcuni aspetti sempre oscuri. Di questi mi sono resa particolarmente conto mentre scrivevo "222B": in molteplici punti, mi sono ritrovata a chiedermi come certi personaggi avrebbero reagito in certe occasioni e più volte mi sono dovuta affidare alla fantasia, alle tre stagioni disponibili e ai racconti di Conan Doyle. Questa stagione ha dissipato parecchi dubbi, e non posso non ringraziare Moffatt e Gatiss per avermi facilitato, in un certo senso, il lavoro.
Volete sapere se la quarta stagione mi è piaciuta?
La risposta è sì.
Come ho già detto, non era esattamente come mi aspettavo, dato che io attendevo il ritorno di Moriarty con lui che sbucava fuori da una torta, con tanto di coriandoli e stelle filanti (che è anche un po' quello che è successo, in realtà).
Ma l'ho comunque apprezzata. Ho apprezzato la psicologia di Sherlock, i suoi drammi, dilemmi e momenti pucciosi con la piccola Rosie. E, come mi ha fatto giustamente notare un'amica, un po' avremmo dovuto aspettarcelo, perché, in fondo, tutta la serie è una crescita emotiva del nostro amato sociopatico.
Nella prima stagione, Sherlock ci viene presentato come un personaggio freddo ed estremamente intelligente, che non sa come comportarsi con le persone perché da sempre abituato a rimanere solo. Ed è qui che il suo percorso comincia. Nella seconda stagione (che i produttori hanno proprio chiamato "la stagione dei sentimenti") si iniziano già ad avere degli accenni sulla presenza di un cuore, dietro quel suo comportamento perennemente distaccato, ma che lui non fa altro che respingere per paura o, semplicemente, per orgoglio. Nella terza, Sherlock diventa così umano da avere il coraggio di macchiarsi le mani di una colpa gravissima come l'omicidio di Charles Augustus Magnussen, pur di proteggere John e Mary.
La quarta stagione è stato semplicemente il raggiungimento del culmine: Sherlock aveva promesso di proteggere John e Mary ad ogni costo, e fallire nell'impresa deve aver significato un crollo emotivo incredibile. Nel senso, lui è Sherlock. Sherlock non ha mai sbagliato, e non riuscire in qualcosa deve avergli fatto in qualche modo capire di essere un umano come tutti gli altri, con i propri limiti e le proprie debolezze. Credo che, in fondo, sia questo il vero significato di tutta la stagione.
Io l'ho adorata. Solo adorata. Il finale, soprattutto (ho pianto così tanto da far preoccupare mio fratello che stava guardando la puntata con me). Certo, devo ancora abituarmi al fatto che adesso abbiamo tredici episodi (senza contare "Many Happy Returns"), però non credo che mi risulterà troppo difficile, col passare del tempo. Nel senso, mi è già capitato con "L'abominevole sposa" quindi è piuttosto ovvio che accadrà di nuovo. È solo una sensazione molto strana poter dire di avere finalmente quattro stagioni, e spero che sia soltanto qualcosa di temporaneo (confido in un rinnovo della serie, ma non mi dispiacerebbe se dovesse concludersi così. Sarebbe un bel finale, in realtà).
Perché ho scelto di scrivere questa parte? Be'... Perché ho notato solo ultimamente che la quarta stagione non è piaciuta a tutti. E ovviamente va benissimo, davvero. Ma il semplice fatto che non sia piaciuta non permette a nessuno di insultare attori, registi e produttori che stanno solo facendo il loro lavoro. No, perché da quello che so è successo questo.
Dopo l'ultimo trailer, infatti, molte persone si aspettavano una scena Johnlock e, non avendola "ricevuta", hanno pensato bene di far sfociare la delusione in rabbia. Che è la cosa più sbagliata che un fan possa mai fare.
Lo metto in chiaro (perché non penso che tutti lo sappiano): la Johnlock non è la mia OTP. Non li ho mai visti come una coppia, né mai lo farò, perché personalmente credo nel loro profondo legame di amicizia e troverei enormemente stupido rovinare il loro rapporto con una relazione amorosa diventata canon. Non credo nell'anima gemella né nelle relazioni stabili e durature tra due individui senza che, prima o poi, si sfoci comunque nell'amicizia. Penso, molto semplicemente, che loro siano amici e basta. Senza che si arrivi nel romanticismo che, diciamocelo, renderebbe Sherlock troppo OOC.
E se la cosa non basta... Be', allora credo che tutta la serie sia stata inutile. Perché non parla di una storia d'amore travagliata né di intrecci alla Beautiful. "Sherlock" della BBC parla di due uomini che risolvono casi assurdi, che aiutano le persone che non sanno a chi rivolgersi. Parla di due amici che, con le loro avventure, sono diventati due leggende. E, per me, questo è il rapporto più bello che si possa mai sperare di avere o creare. Anche nella vita vera.
Non tutti la penseranno nel mio stesso modo, ovviamente. Se la vostra OTP è la Johnlock, io non ho nessun diritto a farvi cambiare idea (io shippo Sherlane, che nemmeno esiste!). Solo, penso che la serie vada bene anche con uno Sherlock single o un John vedovo. Non necessariamente devono mettersi insieme. Spero capiate il mio punto di vista.
Se ho scritto questa parte non è stato solo per poter annoiare il mondo con le mie opinioni (John approves) ma anche (e soprattutto) per farvi un annuncio: ho deciso di fermarmi con la stesura di "222B, Baker Street"... Di nuovo.
Non so esattamente per quanto (potrebbe trattarsi di una settimana, come di due mesi), ma sento la necessità di farlo. Inizio ad avere parecchi dubbi su quanto sto scrivendo e su come lo sto scrivendo e, perciò, ho deciso di concentrarmi su qualcosa di diverso, almeno per un po'. Mi dispiace, e lo sapete, ma per adesso non riesco proprio a continuare.
Spero possiate capire e, in ogni caso, vi ringrazio in anticipo per tutto il supporto che non mi avete mai fatto mancare.
Un abbraccio forte a tutti voi.
˜Maddy❤
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222B, Baker Street
FanfictionJane è una ventiquattrenne piena di sogni e aspettative, che si trasferisce a Londra con la sua migliore amica, pronta a iniziare una nuova, "normale" vita. Cosa accadrebbe, però, se il suo vicino di casa, un famoso detective privato, si rivelasse...