[Capitolo uno]
Jane
Salgo lentamente verso il piano superiore, con il padrone di casa che mi scorta verso il mio nuovo appartamento. La scala è ricoperta da una moquette verde prato e i pannelli di legno alle pareti sono coperti da una carta da parati con una fantasia floreale. Nel complesso, ho l'impressione di essere in un campo fiorito. Arriviamo davanti la porta della mia nuova casa, dove l'uomo davanti a me tira fuori dalla tasca un mazzo di chiavi, ne sceglie una e la infila nella serratura.
«Ecco qua» dice, facendosi da parte per farmi entrare. «L'affitto va versato ogni primo del mese, non un giorno di più, non un giorno di meno» continua con tono severo, ma non adatto alla sua voce sottile come un sussurro.
«Non si preoccupi signor Mars. Sono un tipo molto preciso, glielo assicuro» dico, sorridendogli.
«Lo spero per lei, signorina Aldernis» replica, in modo più gentile rispetto a prima.
Mi guardo intorno con un sorriso stampato in faccia.
«Beh... Io la lascio sola così sistema le sue cose» dice in imbarazzo il signor Mars. «Se ha bisogno di me, sa dove trovarmi»
«Grazie... Allora arrivederci»
Mi lascia con un sorriso, chiudendo la porta, e io rimango da sola, con la valigia piena di vestiti, scatoloni su scatoloni ancora in macchina e il mio nuovo appartamento che mi sembra tanto vuoto quanto triste. Sospiro e vado nella mia camera. Ha un letto da una piazza e mezzo, un comodino, un armadio a due ante e un cassettone. Metto la valigia sopra il letto, una delle tante che ho portato via dalla mia casa di Nottingham, e la apro per poi iniziare a sistemare i miei vestiti lentamente, uno ad uno, riponendoli con cura sulle stampelle e nei cassetti.
Arriva l'ora di pranzo, e il mio stomaco non ne vuole proprio sapere di stare senza mangiare. Finisco di sistemare le ultime cose dalla valigia e prendo il cellulare dalla tasca dei jeans. Mando un messaggio alla mia migliore amica, Amy, appoggiandomi sul divano in salotto, uno dei pochi mobili in affitto con la casa.
"Ehi! Sono ufficialmente diventata l'inquilina di Donald Mars!"
"Ma vuoi che ti dia una mano con il trasloco, vero?" mi chiede, rispondendo al mio messaggio in poche decine di secondi.
"Che perspicacia! Senti, vicino casa mia c'è una specie di tavola calda, si chiama Speedy's. Che dici se vieni a prendere un boccone insieme a me? Ho una fame da lupi!"
Mi arriva subito una nuova notifica. Scorro lo schermo e sblocco il cellulare.
"Arrivo in dieci minuti" dice il suo messaggio.
Sorrido allo schermo come una scema, poi scendo le scale di corsa e vado fuori casa. Chiudo la porta alle mie spalle, lanciando un'occhiata al numero civico: 222B, messo sulla porta con delle lettere in rame. Sembrano abbastanza vecchie, visto che sono patinate. Le sfioro dolcemente con una mano e sorrido. Sono felice di essermi trasferita qui, nella mia città preferita, affascinante e misteriosa. Qui, a Baker Street.
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222B, Baker Street
FanfictionJane è una ventiquattrenne piena di sogni e aspettative, che si trasferisce a Londra con la sua migliore amica, pronta a iniziare una nuova, "normale" vita. Cosa accadrebbe, però, se il suo vicino di casa, un famoso detective privato, si rivelasse...