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'Explanations'

Esco dalla biblioteca e il freddo mi pizzica il viso o meglio, mi schiaffeggia. Prendo il telefono e compongo il numero di mia mamma.
<<Fai bene a chiamarla principessa, sarà preoccupata.>> alzo lo sguardo e incrocio due profondi occhi scuri.
<<Ma... tu, la guardia...>>
<<Te l'ho detto che era una storia lunga, ora avverti a casa che mentre andiamo ti racconto.>>
<<Io non ti conosco, non verrai a casa mia.>> capito, è un pazzo, un maniaco.
<<Va bene principessa, allora diciamo che andiamo a fare due passi e poi vai a casa mh? una spiegazione mi sembra di dovertela.>>
Lo guardo meglio. È davvero un bel ragazzo. Alto, capelli scuri, occhi marroni e... bellissimi. È qui davanti a me... e in un momento mi torna in mente tutto: il libro, il "suo" libro, il frastuono, sono svenuto, lui sullo scaffale, seduto, "ti prego, portalo con te", lui che saltella, "hai davvero un bel culo", "siamo solo io e te ragazzo", principessa, spiegazioni...
<<Pronto mamma? Scusa, mi sono trattenuto in biblioteca e non ho fatto caso all'orario. Mi fermo da Jimin per dei compiti e arrivo, sisi, mangio a casa. A dopo.>> chiudo la chiamata e metto il telefono in tasca. <<Allora?>> chiedo rivolgendomi al ragazzo dagli occhi scuri.
<<Calma principessa. Permettimi di presentarmi, Jeon Jungkook, grazie per aver aperto il mio libro.>>

***

<<Il tuo libro?>> lo guardo confuso.
<<Il mio libro.>> conferma sorridendo.
<<Ma scusa...>>
Mi interrompe <<Hai le cuffiette?>>
<<Si, ma cosa c'entra?>>
<<Mettile.>>
<<Come? E perché scusa? Non avevi detto che mi avresti spiegato?>>
<<Si principessa, ti spiegherò tutto mentre andiamo a casa. Ma se non vuoi passare per il ragazzo che parla da solo, fai come ti dico.>>
Prendo le cuffiette dalla tasca <<Da solo? Sto parlando con te, non da solo.>>
Proprio in quel momento una signora che passa di qui con il cane mi guarda in modo strano. Sorrido timidamente, ma lei prosegue accelerando il passo.
<<Tanto bello quanto idiota mh?>>
<<Cosa?...Come?>> ha detto che sono bello? e che sono un idiota? <<Senti Jungcoso, io non ho tempo da perdere. Sono le nove di sera, dovrei essere a casa. Invece sono qui con un ragazzo molto simpatico che si diverte a prendermi in giro e che si rifiuta di spiegarmi come mai era seduto su uno scaffale nel momento in cui mi sono svegliato dopo esser svenuto a causa del "suo" libro. Libro che mi hai fatto prendere e che...>> apro lo zaino e prendo il volume <<...puoi riprendere, grazie e arrivederci.>> gli lascio il volume sulle mani, ma lui non lo prende, lo lascia cadere.
<<Cosa fai? Non lo raccogli?>> sta seriamente iniziando a darmi sui nervi.
<<Non posso.>> non c'è traccia di rabbia nella sua voce, sembra solo... rassegnato?
<<E perché?>> non so di preciso perché questa frase mi è uscita così aspra, ma lo vedo abbassare la testa, non risponde. Bene Taehyung, sentiamoci in colpa per averlo trattato male e restiamo a fissarlo, non è che hai dei compiti da fare, nono.
<<Senti, mi spiace okay? Sono stressato, stanco, affamato, ho una notte per finire una merda di ricerca ed ho perso tempo steso per terra in una biblioteca. Ho rischiato un richiamo e rubato un libro. Ma non è giusto che me la sia presa con te. Per farmi perdonare, ti andrebbe di venire a cena da me? Mi chiamo Kim Taehyung, comunque.>> gli porgo la mano. Ma lui non l'afferra. <<Sono davvero dispiaciuto, non volevo essere scontroso. Ti prego, rispondimi...>>
Alza lo sguardo e mi sorride, la mia mano ancora nel vuoto.
<<Proprio non ci arrivi eh?>> si china sul libro e prova a prenderlo ma... la sua mano lo attraversa. Aspetta... COSA?

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