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'Spirit'

Si solleva e mi rivolge un timido sorriso:
<<Puoi raccogliermelo, per favore?>>
Annuisco, mi chino e prendo il libro.
<<Rimettilo nello zaino, e portalo a casa con te. Promettimi che lo custodirai, qualunque cosa vorrai poi fare con me.>>
<<Come? Cosa dovrei fare con te?>>
<<Promettimelo Taehyung, ti prego.>>
Ora che ci penso, è la prima volta che mi chiama per nome, suona estremamente bene detto da lui.
<<T-te lo prometto. Sul serio.>>
Sorride <<BENE! Ora, facciamo come se avessi accettato l'invito a cena e andiamo, così ti spiego.>> ha riacquistato l'allegria di prima.
<<Quindi non hai accettato?>> so di averlo detto con un tono estremamente patetico, ma mi sento davvero in colpa.
<<Tranquillo, è tutto okay principessa. Solo, non posso mangiare quindi, facciamo finta che io abbia accettato e che mangerò.>> inizia a camminare <<Direzione giusta?>>
Annuisco e lo seguo, prendendo poi il comando sulle direzioni.
<<Perché non puoi mangiare? E perché quel libro... insomma, perché tu, la tua mano lo ha... tu non puoi...?>> faccio davvero fatica a riordinare i miei pensieri e le mie domande in questo momento.
<<Sei carino quando sei confuso.>>
Sento le guance riscaldarsi, segno che sono arrossito.
<<Bene, come stavo dicendo prima che qualcuno desse di matto, nonostante quel qualcuno sia estremamente figo anche mentre mi urla contro, mi chiamo Jungkook e tu hai aperto il mio libro, richiamandomi sulla terra dopo fin troppo tempo che ci ero rinchiuso dentro. Sei ancora confuso tesoro?>>
<<Si, e potersi non chiamami tesoro? e nemmeno principessa. Non ci conosciamo nemmeno...>>
<<Come vuoi baby boy. Cercherò di essere il più chiaro possibile. Tu hai liberato il mio spirito aprendo quel libro ed ora sei l'unico a potermi vedere e sentire, e quindi l'unico con cui posso parlare, l'unico che posso infastidire, l'unico che posso aiutare. Sei, in pratica, il mio unico amico. E sarò al tuo fianco per sempre, o almeno finché non ti stancherai di me.>>
<<Spirito?>>
<<Oh andiamo Taehyung! Di tutto quello che ti ho detto, sai dirmi solo questo?!>>.

***

<<No, cioè aspetta... cosa?>> io non posso crederci. Sta mentendo, è ovvio.
<<Gesù cristo, dai. Chiedimi tutto quello che vuoi.>>
<<No, aspetta, fammi capire. Io ho aperto un libro a caso che avrà tipo troppi secoli, nel quale tu, che sei uno spirito, eri intrappolato per chissà quale motivo ed ora solo io posso vederti e sentirti...>>
<<Esatto! E, per la cronaca, il mio libro esiste dal 300 a.C. Oh, e il motivo per cui ci ero rinchiuso è semplice: l'ex proprietario è morto, io vengo risucchiato ogni volta che succede e devo aspettare che qualcuno lo apra. Questa volta quel qualcuno sei tu, e sei uno dei più fighi ad aver aperto il mio libro negli ultimi sette secoli.>>
Sento le guance andarmi a fuoco, di nuovo.
<<Quanto manca? Inizio ad essere stanco...>>
<<Stanco? Quindi tu, insomma, percepisci cose come la stanchezza, il sonno, il dolore...>>
<<Beh, non proprio... in realtà non ho ben capito nemmeno io come funzioni. So solo che se ora mi dicessi che siamo arrivati sarei il ragazzo più felice del mondo, di tutti i mondi.>>
<<Presumo quindi tu possa percepire i sentimenti...>>
<<Non sono mica un sasso!>> lo vedo salire su un muretto e camminare in equilibrio aprendo le braccia.
<<Se cadi senti dolore?>>
<<Nah, non posso cadere. È tutto molto più semplice con un copro che non è un corpo.>>
Mi sforzo di capirlo, e soprattutto di convincermi che io stia sognando, magari mi sono addormentato e quando mi risveglierò sarò ancora in biblioteca, con una ricerca da fare... mi do un pizzicotto.
<<Aish... non è un sogno allora...>>
<<Oh, no che non lo è principessa. Ma mi piacerebbe essere nei tuoi sogni, tu sei già nei miei.>> dice saltando giù dal muretto e passandomi dietro, facendomi venire i brividi.
<<M-mi sembrava si essere stato chiaro, non chiamarmi principessa, tesoro, o qualunque altro nomignolo. Taehyung, solo Taehyung.>>
<<Uff, non contarci... posso chiamarti Taetae? oppure Tae... oppure...>>
<<Chiamami come ti pare, basta che eviti i nomignoli.>> dico fermandomi a cercare le chiavi nello zaino. Le infilo nella serratura del cancello in metallo, poi mi volto a guardare Jungkook seduto su una delle colonne laterali che mi guarda a sua volta dondolando i piedi.
<<Carina casa tua, sa molto di principessa, Taehyung.>> lo dice con una nota di sarcasmo marcando molto il mio nome: mi fa uno strano effetto detto da lui.

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