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'Dream'

Un'altra settimana di scuola è iniziata; siamo solo a metà ottobre e io già ho bisogno di Giugno. Ma ne ho bisogno ora, adesso.
Jungkook mi ha ignorato tutta la domenica.
Non è sparito, questo no, non si è allontanato nemmeno un minuto, ma il massimo che ha fatto è stato fissarmi seduto sul mio armadio.
Mentre facevo colazione con Jimin, mentre giocavamo ai videogiochi, il ramen istantaneo che abbiamo mangiato per pranzo (nonché il nostro ideale massimo di cucina), mentre terminavo i compiti nel pomeriggio, e tutto il tempo che ho passato ad ascoltare la musica e riposarmi sul letto prima di andare a dormire.
Non mi ha rivolto mezza parola, se non qualche monosillabo, non ha risposto a nessuna mia domanda. La frase più lunga che è riuscito a dire è stata qualcosa tipo "no grazie, non mi va" e si riferiva a parlare un po'.
Quindi praticamente si, mi ha detto di starmene zitto.
Partendo dal presupposto che per me è difficile in generale, lo è ancora di più se a chiedermi di tacere è uno spirito problematico che soffre di solitudine e ha la fobia di essere abbandonato.
Non disturbarlo mentre se ne stava immerso nei suoi pensieri è stata la sfida più grande della mia vita.
E mi ha fatto anche un po' pena, seduto in silenzio a guardarmi/guardare il vuoto con gli occhioni tristi.
'Cosa.cazzo.mi.metto.a.pensare?!'
Sbuffo pesantemente appoggiando il mento sui palmi delle mani.
<<Che hai?>>
<<Ma niente Jiminie... ti è mai capitato di voler conoscere una persona che però non vuole farsi conoscere? beh, è frustrante...>> lanciò uno sguardo alla persona che vorrei conoscere, seduta nel suo solito angolino.
<<Mh, immagino... ma chi è?>>
<<Nessuno, lascia perdere.>>
<<Si vabbè, però anche tu non sei uno facile eh.>>
<<Mi ami comunque.>> gli dico appoggiandomi sulla sua spalla.
<<Si, come ti pare.>> mi allontana quando la professoressa fa il suo ingresso in classe.
<<Che la tortura abbia inizio!>> appoggio la testa sul banco, pronto per il mio abituale pisolino della prima ora del lunedì.

***

<<No signora, nessuno mi ha parlato di un libro con queste caratteristiche acquistato dalla biblioteca. Mi spiace.>> una anziana donna dietro ad una scrivania riabbassa lo sguardo sui suoi fogli, distogliendolo dalla donna in tallier in piedi davanti al bancone.
Sono in una biblioteca, suppongo.
<<Ne è sicura? Perché vede, era nella mia famiglia da tanto tempo ed è stato venduto da quel disgraziato di mio zio per risanare dei debiti... è fondamentale per me ritrovarlo.>>
La segreteria scuote la testa.
<<Non l'ha mai più ritrovato.>>
Mi volto riconoscendo quella voce.
<<Jungkook?>>
<<Il libro dico, non l'ha mai ritrovato. È stato spostato quando la biblioteca è stata trasferita suppongo, e l'hanno abbandonato sullo scaffale.>>
Annuisco. La donna in tallier sospira e si avvia verso l'uscita.
Nello stesso momento sento le palpebre farsi pesati, chiudo gli occhi, e mi addormento.

***

<<Taehyungie, dobbiamo cambiare classe...>>
Apro gli occhi, sono in classe e Jimin mi sta accarezzando i capelli.
<<Umh? Oh... s-si, andiamo...>>
<<Dormito bene?>> mi chiede in corridoio.
<<Ho fatto un sogno strano, ero tipo in una biblioteca e...>>
<<Nargilli.>>
<<Cosa?>>
<<Nargilli, in testa dico. Ne hai parecchi. È solo una biblioteca, sono libri. Andiamo dai, o saremo in ritardo.>> mi prende per il polso trascinandomi via.
Si Jimin, solo un libro.

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