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'Real?'

<<Buongiorno.>> saluto i miei genitori che stanno facendo colazione <<Devo vedermi al bar davanti scuola con Hoseok tra un quarto d'ora, ci vediamo a cena.>>
<<Buona giornata tesoro.>>
<<A cena puntuale!>> mi ricorda mio padre.
<<Grazie, anche a voi.>>
Infilo il giacchetto, metto lo zaino in spalla ed esco.
Comincio a camminare ascoltando un po' di musica quando sento delle goccioline cadermi sulla spalla, segno che Jungkook sta cercando di attirare la mia attenzione. Metto in pausa.
<<Dimmi Jungkook.>>
<<Ecco...>> giocherella con le dita <<Io prima stavo scherzando... non evitarmi Tae, perfavore...>>
È  proprio bipolare cazzo.
<<Tae?>> mi guarda con gli occhi dolci, quanto è tenero?
<<Va bene, non ti eviterò.>>
Okay, misà che quello bipolare sono io.
<<Ma voglio comunque sapere dove sei sparito.>>
<<Magari un giorno te lo dirò.>>
Mi accarezza la testa, e come sempre io vengo scosso da una serie di brividi.
Essere toccato da uno spirito e come entrare in una pozza d'acqua gelida, ed è una sensazione stranissima.
Quando arrivo nel posto designato sono qualche minuto in anticipo, così mi appoggio al muro ed aspetto.
<<Tae?>>
<<Dimmi.>>
<<Mi racconti cosa mi sono perso ieri? Ti preeeego~>>
<<Sei proprio un bambino. Comunque niente di che. La ricerca non l'aveva corretta, quindi abbiamo corso per nulla, poi ci è stato presentato un tirocinante e poi siamo tornati a casa a studiare. Contento?>>
<<Ne, molto.>>
<<BUONGIORNO RAGGIO DI SOLE!>> Hoseok mi saluta urlando quando è ancora a tipo 50 metri da me.
Jimin, di fianco a lui, sembra abbastanza assonnato.
<<Buongiorno.>>
<<'giorno...>> il saluto di Jimin è accompagnato da uno sbadiglio.
<<Dormito poco?>> gli chiedo mentre entriamo.
<<Niente, dovevo finire la ricerca no? Sono andato a dormire alle tre!>> si lamenta mentre ci sediamo al nostro solito tavolo infondo, il bar è quasi vuoto <<Non capirò mai come facevi tu ad essere così riposato ieri. A che ora hai finito?>>
<<Umh... tipo l'una e qualcosa...>>
<<Cosa vi porto?>> la cameriera si avvicina sorridendo.
<<Per me un cappuccino, grazie.>> chiedo.
<<Caffè freddo e un cornetto alla crema.>>
<<Caffè d'orzo in tazza grande e cornetto integrale...>> Jimin sbadiglia di nuovo.
<<Arrivo subito.>> si allontana.
<<È carina...>> commenta Hobi.
<<Si, e tu gay.>>
<<Taetae, era solo un complimento. Dovresti imparare a farne.>>
<<Io te ne faccio sempre!>>
<<Resta il fatto...>> l'ennesimo sbadiglio <<Che io c'ho messo due ore più di te a fare una ricerca persino più facile, com'è possibile?!>>
<<È che io sono un genio Jiminie.>>
<<MA PER FAVORE! Mi sembra di sentire Yoongi, sempre a darsi del genio...>>
<<Diciamoci la verità babyboy, qui il genio sono io...>> mi soffia nell'orecchio Jungkook.
La cameriera arriva con la nostra colazione, che mangiamo in silenzio, ancora abbastanza intorpiditi dal sonno.
Dopo aver pagato ci avviamo verso scuola.
<<Siete proprio di compagnia al mattino duh?>>
Sbuffo stropicciandomi gli occhi.
<<Waaaa sembri troppo una caramella!!>>
Jungkook mi si piazza davanti pizzicandomi le guance. La sensazione è quella di leggere carezze, mi fa sorridere.
Solo quando Hoseok si gira mi rendo conto di essermi fermato nel mezzo del marciapiede con un sorriso stupido.
Mi guarda interrogativo, scuoto la testa arrossendo per poi raggiungerlo.
<<Taetae, ma dove hai la testa?>> mi canzona quel piccolo bastardo.
<<Tutto bene?>> mi chiede Jimin.
<<Si, stavo solo... no niente.>>
Per un momento ho pensato che avrei potuto dirglielo, dopotutto sono i miei migliori amici ... ma forse è meglio di no, non ora almeno.
Aspettiamo l'inizio delle lezioni in cortile, seduti sul solito muretto. Jungkook è seduto a terra, di fronte a me, che ci osserva.
Ricambio il suo sguardo: chissà a cosa pensa...
Nel frattempo Jimin e Hobi stanno parlando di qualcosa, riguarda un pomeriggio, un'uscita o robe così, ma non riesco proprio a seguite il discorso. Mi sento ipnotizzato dai profondi occhi scuri di Jungkook.
Sono stati una delle prime cose che ho notato di lui, quando non sapevo ancora cosa fosse.
Distolgo lo sguardo con una certa difficoltà, notando qualcuno che si avvicina.
<<Non smettere di guardarmi Tae.>> riporto gli occhi su di lui <<Guardami, ti prego.>> sussurra con le iridi puntate nelle mie.
E succede di nuovo.
So che qualcuno è arrivato e sta parlando con i miei amici, ma non riesco a seguire: qualcosa sulle presentazioni, l'amicizia... non riesco a staccarmi da quella serie di sguardi.
È strano, come se tutto intorno a me fosse ovattato, svanito, come se Jungkook fosse improvvisamente più reale del resto.
Una mano mi si poggia sulla spalla, ma la percepisco solamente quando comincia a scuotermi, e di colpo ritorno alla realtà.

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