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'Help&draw'

<<Andrà bene, vedrai.>> Jimin cerca di rassicurarmi con un caldo sorriso.
A volte mi domando come avrei fatto se l'esistenza non mi avesse donato un Park Jimin*.
Mi alzo e raggiungo la lavagna.
Inizio a scrivere i dati del problema, ma appena devo iniziare mi blocco.
Sento gli occhi di tutti puntati addosso, e io non so minimamente che fare. Inizio a sentire caldo.
Fondamentale non ho problemi in matematica, allo scritto me la cavo piuttosto bene, ma mi mette ansia dover svolgere esercizi davanti alla classe.
Sono uno dei migliori nelle materie scientifiche, che preferisco mille volte a quelle letterarie, ma mi blocco completamente se sono alla lavagna.
Non è proprio timidezza... mi mette in imbarazzo, questo si, ma è più per una questione di prese in giro.
Sono sempre "quello strano" io. E per quanto i miei amici possano dirmi di lasciar perdere, non voglio che gli altri mi prendano in giro per questo.
<<Devi trovare area e perimetro, ma prima concentriamoci sul punto medio. È semplice. Ma= xB+xC diviso 2=; sostituisci le lettere con i numeri ed è fatta.>>
Inizio a svolgere il problema e posso tornare a respirare normalmente. Jungkook continua a suggerirmi qua e là dove non mi ricordo.
Quando suona la campanella il problema non l'ho finito, ma sono a buon punto e almeno non ho fatto scena muta.
<<Complimenti signor Kim, ha fatto grandi progressi.>> mi dice la professoressa prima di lasciare l'aula.
La ringrazio con un profondo inchino e torno a prendere la roba al mio banco.
<<Wow, complimenti Tae! Sei andato davvero bene! Credo che quest'anno sarò solo io ad avere l'insufficienza all'orale..>> mi dice Jimin sospirando.
Gli circondo le spalle con il braccio <<Vedrai che andrà bene anche a te, io ho avuto solo fortuna...>> lo stringo un po' più forte.
<<Fortuna? E da quando lasciarti suggerire tutto la chiami fortuna? E poi non si ringrazia?>>
Usciamo dalla classe.
<<Si, grazie.>> borbotto.
<<E di cosa?>> Jimin mi guarda.
<<Eh? Emh, intendevo... di avermi incoraggiato, grazie davvero.>> cerco di sembrare naturale mentre gli sorrido.
A quanto pare ci riesco.
<<Umh, di nulla. Lo sai che ci tengo...>>
<<Ma vai a cagare tu! Quello era il MIO grazie!>> Jungkook incrocia le braccia al petto e mette il broncio, sembra davvero un bimbo piccolo. Non riesco a trattenere un sorriso.
Quando saremo a casa lo ringrazierò per bene.
Ora abbiamo un'ora di storia e finalmente mi libererò una volta per tutte della mia ricerca.
La professoressa è già alla cattedra.
Prendiamo tutti posto ed inizia la lezione.
Un'ora di spiegazione frontale. La noia infinita.
Inizio a scarabocchiare sul quaderno.
<<Cosa dovrebbe essere quello? Un alieno?>>
Scrivo accanto al disegno: "È la tua faccia :3"

<<Ti senti simpatico? Comunque... io so disegnare meglio.>>

"Peccato tu non possa dimostrarlo..."

<<Tu dici eh?>>
Lo vedo allontanarsi e raggiungere la lavagna.
Prende il gesso.
Jungkook, no. Non farlo.
Si volta e gli faccio cenno di tornare qui.

"Va bene, ti credo. Sei un bravissimo disegnatore. Un artista. Ok? Ma non fare casini"

<<Ci vuole così poco per farti ammettere la verità babyboy? potrei divertirmi un po'...>>

"Jungkook ti prego no."

Lo vedo girarsi e camminare, ma prima che io possa fare qualcosa sento Jimin toccarmi il braccio.
<<Tutto bene Tae? Sei strano...>>Poggio l'altro braccio sul foglio con scritta la mia "concertazione" con Jungkook e gli sorrido.
<<S-si, tranquillo. È che ho umh... dormito davvero poco, per finire la ricerca sai. Sono solo stanco.>>
<<Se lo dici tu...>>
<<Signor Park! Signor Kim! Se avete qualcosa da comunicare alla classe fatelo pure!>>
Al richiamo della professoressa tutti si voltano a guardarci. Abbasso lo sguardo sulle mie mani.
<<Ci scusi...>> rispondiamo all'unisono.
<<Non so proprio cosa fare con voi, ah! Stavo dicendo...>>
Sento delle risate e mi costringo a rialzare la testa che avevo tenuto bassa dalla vergogna.
La prof continua a spiegare finché indispettita si volta per cercare la causa delle nostre risatine,e la trova: un bellissimo disegno sulla lavagna. Un alieno, firmato JK.


(A/N: *Io continuo a domandarmelo in realtà)

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