Angolo autrice:
Capitolo mooooolto Larry. Mi sembrava giusto dedicargli un capitolo intero, no?E poi leggete il titolo, non vi ricorda nulla? Io penso proprio di si.Godetevi il capitolo, a presto, un bacione, Noemi :*Ps: Aggiornamento veloce questa volta, anche in occasione di questa giornata! Facciamoci valere sempre, donne!
Now kiss me, you fool.
- Amore, sveglia... - aprii lentamente le palpebre e mi innamorai di quello che vidi. Louis, al mio fianco, con lo sguardo abbastanza sveglio e pimpante, i capelli totalmente scompigliati e gli occhi ancora lucidi di sonno, leggermente arrossati per la nottata che avevamo fatto.
- Ehi... - biascicai, con le labbra totalmente impastate di sonno. Ma perchè non ci si poteva svegliare con l'alito fresco e profumato?
- Come ti senti? Ho pensato di portarti la colazione, così puoi prendere la pillola nel caso avessi la febbre ancora alta - e non potei non innamorarmi ancora di più della sua dolcezza.
- Mi sento come se avessi passato tutta la notte a vomitare e come se alla fine un camion mi avesse messo sotto per farmi addormentare -borbottai, affondando di nuovo la testa nel cuscino. Avevo un mal di testa insopportabile e il freddo non si era staccato dalle ossa nemmeno per qualche secondo.
- Be', tralasciando la parte del camion, hai davvero passato tutta la notte a vomitare. Per questo dovresti prendere questa compressa. Su,togliti le coperte così misuriamo la febbre -
- Mi tratti come se fossi un bambino - dissi, scalciando via le coperte e dando un po' di sollievo alle guance in fiamme.
- Semplicemente perchè in questo momento lo sembri. E poi hai questo broncio così adorabile! - esclamò, buttandosi sudi me e baciandomi le guance. - Dio Haz, scotti ancora da impazzire.Oggi sto a casa con te, così ti tengo sott'occhio -annunciò, afferrando il cellulare per chiamare molto probabilmente il suo segretario così da annullare tutti gli appuntamenti.
- Non c'è bisogno Lou, ci sarà qualcuno che ha bisogno di te là fuori -
- Ci sei tu che hai bisogno di me, qua dentro. Questo vale più di qualsiasi altro caso. Tieni, misurati la febbre. Faccio due chiamate e arrivo! -
Afferrai il termometro e lo misi sotto l'ascella. Rimasi sdraiato a contemplare il soffitto, con le guance ancora arrossate, forse per quello che aveva detto Louis e non per la febbre. Valevo più di ogni altra cosa per lui. E lo stesso pensavo io. L'avrei sempre messo al primo posto. Pure prima di me stesso.
Il termometro suonò, quindi lo sfilai e controllai la temperatura. Trentotto e mezzo. Bene, immaginavo di peggio. Risollevai le coperte sul corpo e aspettai il ritorno di Louis. Nel frattempo mangiai un po' della sua colazione che consisteva in fette biscottate con il miele, una bella tazza di tè caldo e qualche biscotto al cioccolato. Sul tovagliolo bianco aveva anche poggiato un adorabile bigliettino che mi aveva illuminato lo sguardo. "Ti amo" e non ci volle nemmeno un secondo per pensare a uno stupendo "Anche io, Lou".
- Tutto fatto. Tu starai a casa fino a quando non ti riprenderai. Io pure, tranne che devo andare da una parte alle undici e purtroppo è l'unico appuntamento che non ho potuto spostare. Uh, noto cheti sei gustato la colazione. La febbre a quant'è? - si accomodò vicino a me, spostando il vassoio e poggiando la testa sul mio petto.
- Trentotto e mezzo. Si, era tutto buonissimo... per non parlare del bigliettino. Non immagini quanto ti ami io -
- Potrei immaginarlo se ti dedicassi a me, in queste ore che abbiamo a disposizione -
- Lo farò, ma prima fammi usare il bagno. Aspettami qua, a letto e non muoverti! -
Andai in bagno, liberando la vescica e soprattutto lavando i denti. Un bacio fresco era senz'altro la cosa che più apprezzavo e l'avrebbe apprezzato pure lui. Sciacquai la faccia e tornai in camera.Louis si era nuovamente accomodato sotto le lenzuola, ma aveva in mano una pillola e un bicchiere.
- Prendi prima la pillola, così ti si abbassa la febbre -
La inghiottii con dell'acqua e poi mi concentrai su un'altra pillola. La mia pillola della vita. Louis.
- E se ti passassi il virus? - chiesi, a pochi millimetri dalle sue labbra.
- Ne vale la pena - mi soffiò sulle labbra, ma volevo stuzzicarlo un po'. Sfiorai le sue, poi mi allontanai. Mi riavvicinai,passai la lingua sul labbro inferiore, poi mi allontanai. Mi riavvicinai, passai la lingua sul labbro superiore e mi riallontanai. Louis gemette, mi fece appoggiare la schiena sul materasso e si issò sulle braccia, poggiando le mani ai lati della mia testa.Lentamente portò una gamba dall'altra parte, posando il suo corpo quasi completamente sul mio. Avvicinò le sue labbra alle mie, le fece sfiorare, poi salì e mi lasciò un bacio sul naso. Scese di nuovo verso il basso, fece sfiorare le labbra, morse quello inferiore e poi lasciò un bacio su una guancia. Lo afferrai per i fianchi, facendolo sdraiare completamente su di me.
- Vuoi uccidermi? - chiesi, quando nuovamente fece sfiorare le nostre labbra ma posò il bacio sull'altra guancia.
- Voglio vivere ogni centimetro della tua pelle -
Arrivato al limite, portai una mano alla sua nuca e spinsi le nostre labbra fino a farle collidere. Fino a farle esplodere nella passione.Quel leggero sfiorare si era trasformato in vera pressione. La lingua che leggera sfiorava le sue labbra, adesso giocava con la sua lingua. I morsi si fecero più passionali. Le guance rosse e calde dalla febbre, si accesero di eccitazione e amore.
Louis fece scendere le sue mani sul mio corpo, massaggiando i fianchi,i glutei... e io non mi fermai dal fare lo stesso. Erano anni che il suo sedere diventava la cosa che più le mie mani adoravano tastare.
- Se non ci fermiamo ora, non lo faremo per un bel po' - ansimò, pressando il suo bacino contro il mio.
- E chi ti ha detto che voglio fermarmi? - lo stuzzicai. Louis ridacchiò - Dovrei stare zitto ogni volta che ti faccio una domanda del genere -
Risi anche io, spingendolo sulla schiena e posizionandomi a cavalcioni su di lui. - Si, perchè mi sembra ovvia la risposta. E adesso baciami, stupido -
Riprendemmo da dove eravamo rimasti, lasciando che i nostri vestiti scivolassero via dai nostri corpi. Louis si premurò di farmi stare sotto le coperte e di sovrastarmi con il suo corpo, coccolandomi mentre si prendeva tutto quello che avevo da offrirgli. Mi baciò ogni porzione di pelle, assaporò ogni centimetro perchè secondo lui ognuno di essi aveva un sapore diverso. Avvinghiò le mie gambe al suo bacino, spingendo più volte a contatto le nostre erezioni. Quei giochetti non facevano altro che spingerci al limite, ma ci piaceva per una volta assaporarci il momento, secondo dopo secondo. Minuto dopo minuto, senza sconosciuti che bussassero alla porta del suo studio o parenti che ci facessero visita a casa o le poche ore della notte che ci ricordavano che orrende occhiaie avremmo avuto il giorno dopo. Ci piaceva gustarci il nostro amore senza limiti,fretta, pressione.
Ci piaceva ansimare senza freni, senza preoccuparci che qualcuno ci avrebbe sentito. Ci piaceva esagerare, spingerci fino all'esaurimento perchè lui amava la mia voce e io non potevo non amare la sua.Mi permettevo di pronunciare il suo nome, di stimolarlo anche se mi chiedeva di fermarmi perchè in fondo sapevo che non voleva davvero fermarsi. E mi piaceva sentirlo entrare piano dentro di me,perchè ci metteva amore, dolcezza e premura. Con pazienza aspettava che a me stesse bene per poi azzardare un po', farsi coinvolgere dalla passione, dall'istinto, dal bisogno. Mi piaceva sentire le sue mani passare con più insistenza sul mio corpo. Mi piaceva sentire la presa ferrea sulle braccia, sullo stomaco, sui fianchi, sulle cosce, sui glutei, sui polpacci e poi di nuovo su, su,su, su, sull'erezione, sul bacino, sul petto, sulle clavicole, sulle guance.
Mi piaceva tenere gli occhi socchiusi, quanto bastasse per vederlo, per leggergli la passione negli occhi, nell'anima, per non perdermi le espressioni del suo viso, la sua colorazione da rosa pallido a rosso.
E quando lui arrivava al culmine, mi piaceva arrivarci insieme a lui,per completare insieme quell'atto, proprio come l'avevamo iniziato. Per fare insieme un'altra cosa, più intima. Per gustarmi il mio piacere, fuso al suo.
- Questo alle otto di mattina è una rovina. Non avrò voglia di fare nulla fino a stasera. Com'è che mi sfinisci? -
- Sarà la vecchiaia, Lou. Prima resistevi per più volte -
- Rettifico, non ho voglia di fare nulla fino a stasera, tranne che fare ancora l'amore con te -
- Ecco, già le cose cambiano - ridacchiai, appoggiandomi al suo petto e lasciando che il mio respiro tornasse regolare.
- Con chi è l'appuntamento che non hai potuto rimandare e a che ora è? - chiesi.
- E' con Sam, alle undici -
- E perchè non lo puoi proprio rimandare con lui? - sbuffai,allontanandomi un po' e spostando un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
- Adoro quando sei geloso - fu lui a venirmi di nuovo vicino, abbracciandomi da dietro. Io rimasi fermo sul fianco destro.
- Mmh... - biascicai.
- Andiamo Haz, te l'ho detto mille volte che è solo per lavoro. Io voglio solo te -
- Mmh... -
Sentii Louis sospirare ed ero sul punto di cedere, girarmi e baciarlo,ma quel Sam proprio non lo sopportavo. Sgranai gli occhi quando sentii le mani Louis allargarmi le natiche e non feci in tempo a dire " Lou,ma cosa..." che lo sentii di nuovo dentro di me. Si spinse lentamente e gettai la testa indietro, poggiandola sulla sua spalla - Vuoi capire che voglio solo te? - mi chiese, a fatica, concentrato a spingere ritmicamente.
- Credo di avere qualche dubbio - aggiunsi stuzzicandolo.
- Ah si? Lascia allora che ti faccia cambiare idea! - mi girò a pancia sotto, mi fece alzare un po' il bacino e si spinse di nuovo in me. Adoravo quando prendeva così il controllo, perchè mi mandava in estasi, mi faceva sentire desiderato e mi piaceva. Mi piaceva davvero fino al limite sapere quanto mi volesse.
- Hai ancora dubbi? O sto leggermente facendo chiarezza? - aggiunse,velocizzando le spinte tanto da farmi alzare il busto, puntando solo le ginocchia sul materasso. La mia schiena collise con il suo petto.Portai indietro un braccio, ancorando la mano alla sua nuca. Portai indietro anche la testa e sentii le sue labbra sul mio collo.
- Credo che sto cambiando idea -
- Non ne sei ancora sicuro? -
Scossi velocemente il capo, incapace di dire anche solo una parola.Louis uscì di nuovo da me e mi tirò su di se mentre si sdraiava sulla schiena. Lasciò che mi calassi sulla sua erezione e mi disse di guardarlo.
- Davvero non capisci Haz? Fremo per te, dipendo da te... - gemette e alzò il bacio, spingendo di più - Non riesco a fare ameno di te, del tuo profumo, della tua pelle, delle tue mani - mi afferrò le mani e le poggiò sul petto. Ne approfittai per avere un appiglio e muovermi meglio.
- Non puoi davvero dubitare di me... - gemette ancora e lo seguii,urlando il suo nome. Stavo per venire, lo sentivo. - Non puoi dubitare di me, perchè... io... dipendo da te - venne, facendomi annaspare alla ricerca di ossigeno mentre anche io venivo su di lui. Mi presi qualche secondo per respirare, per riprendermi, per ritornare lucido perchè non riuscivo nemmeno a pronunciare una parola senza mescolare le lettere.
- Dubiterò più volte di te... se questo è l'effetto - dissi ansimando sul suo petto.
- Davvero dubi... -
- No Lou, non posso dubitare davvero di te, perchè non mi hai mai dato modo di farlo. E fino a quando mi amerai in questo modo, lo farò anche io, dandoti tutto ciò che posso -
- Al diavolo Sam, passo con te tutta la giornata - esclamò, baciandomi di nuovo.
- Ma Lou, potrebbe essere importante -
- Ma non importa a me, quindi non lo è. Non ti fa piacere? -
- Ovvio che si, idiota. Bene, cosa facciamo allora? -
Louis mise su un sorrisetto che mi fece spalancare gli occhi - Ancora? -
- Qualcuno ha osato dire che stessi invecchiando e mi sembra corretto fargli capire che non è così - risi mentre il suo corpo sovrastava ancora il mio. Non potevo dubitare del suo amore, quando mi metteva sempre al primo posto e rinunciava a tutto per me, amandomi ogni giorno sempre di più.
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Lacrime di polvere
FanfictionSequel de " Il Grido della libertà", primo libro della trilogia. Terzo libro della trilogia: Come la prima volta. Sette anni dopo, le cose sono parecchio cambiate. Louis e Harry sono sposati e di solito dopo il matrimonio si pensa subito ad allargar...