Spazio autrice:
Più veloce del previsto, eccomiqui con un altro capitolo. Sto cercando di aggiornare più cheposso, nonostante gli impegni e lo studio. Al prossimo capitolo, unbacione, Noemi :*
- Cosa ne pensate di tutti questi aggiornamenti? :*
- Cosa ne pensate della storia in generale?
- Avete qualche domanda rivolta a me o ai protagonisti? :*
*Harry's Pov*
Dolore
Ripensando a come era iniziata la giornata, mi sembrava strano trovarmi nel salotto di Zayn in quel momento.
La mattina era stata un tremendo caos. Io e Louis cercavamo di organizzarci in tutto, soprattutto con la novità di avere due persone in più in casa. Ci organizzammo con la doccia, approfittando dei due bagni e anche con la colazione, alternandoci i compiti tra "Mentre io mi lavo tu cucini, mentre tu ti lavi io pulisco". E ce la siamo cavata piuttosto bene. Fortunatamente Darcy era parecchio autonoma. Si era preparata da sola, aveva afferrato lo zainetto e mi aveva detto che era pronta per andare. Chris era sceso come una scheggia e senza nemmeno uno zaino. Ci aveva lanciato solo un'occhiata veloce poi aveva badato a sua sorella e infine era corso via per prendere l'autobus. La "chiacchierata" di ieri non ci aveva portati da nessuna parte se non dentro a un vicolo cieco.
Poi avevo accompagnato Darcy a scuola, presentandomi ad alcuni maestri e aiutando la piccola a conoscere qualcuno. Ero rimasto con lei quindici minuti e poi ero corso via.
Avevo passato la mattinata a lavorare, poi al solito avevo pranzato con Louis ma a un ristorantino vicino lo studio e per finire ero tornato a lavoro.
Tornato a casa avevo le ossa a pezzi, quella giornata era stata piuttosto stancante, soprattutto per non aver dormito tutta la notte. Louis era parecchio... voglioso e io non ero da meno. Con meno di tre ore di sonno e due caffè in corpo, avevo posato cartella e giubbotto e avevo salutato tutti coloro seduti sul divano.
Darcy aveva la testa sulle gambe del fratello e gli raccontava qualcosa che stavolta sembrava interessare Chris. Louis invece stava parlando con sua madre e Lottie, ma non capivo di cosa.
- Eccomi -
- Hai fatto tardi - disse mio marito, venendomi incontro e lasciandomi un leggero bacio sulle labbra prima di sparire in cucina.
- Sì, lo so. Un paziente ha ritardato e a sua volta ho ritardato anche io. Allora siamo d'accordo per stasera? Chris alle nove va a lavoro e Darcy rimane con Johannah e Lottie? Noi dovremmo essere qui per le undici, credo -
- Tutto già pianificato. Andate e fateci sapere quando arrivate. Siate prudenti! - ci raccomandò mamma. Riafferrai il giubbotto e andammo di nuovo verso la macchina.
- Sarai stanco morto e stiamo nuovamente partendo verso casa di Zayn -
- Sono sfinito amore, ma non importa, mi rilasserò stasera - mi afferrò una mano e le intrecciò insieme sulla mia coscia. Ogni tanto districava le dita per poter cambiare marcia, poi le intrecciava di nuovo. Non mi accorsi di essermi appisolato sotto alle sue carezze fino a quando non mi svegliò, dicendomi che eravamo arrivati. Cercai di svegliarmi un po', ma ero seriamente sfinito.
Ad aprimi il portone però non fu Trisha. Anzi spalancai la bocca quando notai che mi avesse aperto Liam. Aveva uno sguardo così neutro che mi fece quasi paura. Poi si addolcì notandomi e mi abbracciò forte.
- Dio, Harry, non ti vedo da parecchio -
- Lo so, lo so. Tu come mai qui? -
- Stavo parlando con Zayn. Entrate -
- Forse è meglio se vi lasciamo parlare - ammisi non appena entrai in salotto. Zayn aveva pianto, questo potevo benissimo capirlo e mi aveva lanciato un sorrisetto tirato mentre si sedeva sul divano. Aveva una tazza, probabilmente di tè, tra le mani.
- No, tranquilli. Non è nulla che non sappiate già -
- D'accordo - disse Louis. Ci sedemmo entrambi sul divano mentre Liam andò a recuperare una sedia per sedersi di fronte a noi. Pressai una mano sul ginocchio di Zayn e con lo sguardo totalmente stravolo e lucido cercò di sorridermi di nuovo.
E quindi ecco che ritorno alla parte in cui mi trovavo nel salotto di Zayn. La tensione era alta e palpabile.
- Zayn mi ha rispiegato tutto - disse Liam. Il tono così fermo da farmi chiedere come facesse a non esplodere come la prima volta in cui avrebbe potuto anche accoltellarmi.
- Eh...? - chiesi, spronandolo a continuare.
- Dovevo dargli ancora la mia versione -
- Davvero, Liam, credo che questa sia una cosa che dovete sbrigarvi voi due. Io e Louis qui renderemmo solo le cose diverse, più tese -
- No, Haz... - Zayn si schiarì la voce due volte prima di riprendere - Davvero, potete restare -
- Tanto peggio di così non può andare - ribattè amaro, Liam. Notai il suo ormai ex, abbassare lo sguardo verso la tazza.
- Non ho intenzione di tornare con lui - Liam però lo disse a me e non al diretto interessato che alzò gli occhi verso di lui.
- Puoi anche dirmelo in faccia, sai? -
- Non riesco più a guardarti, sai? - lo sfidò l'altro. Zayn incassò di nuovo il colpo e fissò il tè, senza berlo.
- Non riesco più a fidarmi di lui. Può essere stato uno sbaglio e poteva essere ubriaco ma non ho più la fiducia che mi spinge a riprendere il rapporto. Un'altra litigata e lui potrebbe riubriacarsi e scopare con qualcun altro. E non voglio stare una vita dietro a una persona cercando di riacquistare una fiducia che so non ritornerebbe più -
- Non lo f-farei più - Zayn aveva la voce rotta e lo sguardo nuovamente lucido.
- Non mi fido più di te, dannazione! Non riesco a sedermi vicino a te, immagina pensare anche solo di baciarti. Il pensiero mi riporta a te, tra le braccia di qualcuno e mi fa schifo sapere di non essere stato abbastanza per te -
- Eri più di abbastanza per me. Eri tutto per me. Ho fatto uno sbaglio in una condizione per nulla lucida e ne sto pagando le conseguenze ogni secondo della mia vita. Se tu mi dessi una seconda opportunità potrei farti capire quanto sia pentito! -
- Non credo di volerti dare una seconda opportunità - mormorò ignorando lo sguardo di tutti. Sentii un enorme peso sul cuore e un dubbio attanagliarmi lo stomaco. Zayn restò in silenzio per pochi secondi, poi posò la tazza ancora piena e fredda sul tavolino e guardò Liam in faccia.
- C'è qualcun altro che ti piace - affermò sicuro. Avevo pensato la stessa cosa.
- Cosa? No - quasi urlò Liam. Il moro seduto accanto a me rise gelidamente e si passo una mano sotto gli occhi. Aveva ripreso a piangere - Ti prego, risparmiami tutta la sceneggiata -
- Zayn, davvero... -
- Liam, ti prego! - sbottò furioso - Dammi il colpo finale ora perchè non sopporterei di vederti in giro con un'altra persona senza averlo prima saputo. Se mi vuoi fuori dalla tua vita fallo adesso, o avrò sempre la speranza che tu possa tornare a essere mio. Ti prego, ho bisogno di sentirtelo dire - in quel momento era davvero distrutto. Le lacrime sulle guance, il viso arrossato e le mani che tremavano visibilmente. Si afflosciò totalmente alla parete quando Liam lo guardò. Gli riservò quello sguardo. Quello che fece tremare le gambe di Zayn, che mi strinse lo stomaco e che fece sgranare gli occhi a Louis. Restammo tutti in silenzio. Pochi minuti di un silenzio che faceva più male di mille parole. Poi un singhiozzo... e altri che gli fecero compagnia. Zayn era scivolato al suolo, le mani che tiravano i capelli e le spalle totalmente scosse dai singhiozzi. Louis si alzò e corse subito ad abbracciarlo, Liam mi guardò prima di uscire fuori. Lo seguii perchè quella storia non poteva finire così.
- Davvero ti piace un'altra persona? - gli chiesi subito. Lui alzò le spalle - Mi è stato vicino in questo periodo e sento qualcosa di strano nei suoi confronti. Non so ancora cosa e nemmeno come andranno le cose. Sono appena uscito da una relazione di sette anni e non mi imbatterò subito in un'altra ma se questa persona mi fa dimenticare tutto, voglio provarci -
- Liam sei davvero sicuro? Sicuro di non provare più nulla per Zayn? Non gettarti subito, magari questa rabbia che ti fa schifare ogni cosa è passeggera e potresti perderlo per sempre. Da amico ti consiglierei di dargli una seconda possibilità e vedere come vanno le cose. Potrebbero ritornare come prima... -
- E' che non so se voglio che ritornino come prima... - ammise. Sospirai amaraggiato - Allora fai bene a non dargli false speranze se non è ciò che davvero vuoi. Ma pensaci bene. E' pur sempre Zayn -
- Ci penserò ancora, più di quanto abbia fatto, ma ho bisogno di andare via adesso -
- Lo so, vai. Ci pensiamo noi qui... - lo guardai fino a quando non partì via con la macchina, lontano da quella casa. - Ci pensiamo noi a rimettere su i suoi pezzi... - mormorai a me stesso, sentendo sin da fuori i singhiozzi mal trattenuti del moro. Entrai in casa e la situazione era sempre quella. Zayn che affannosamente cercava di respirare tra un singhiozzo e l'altro che gli sconquassavano il petto. Doveva fare davvero male quella rottura, più di qualsiasi altra cosa.
Mi accovacciai vicino a loro e coccolai anche io quel piccolo pezzo di vetro andato in frantumi. Passò un'ora senza che ce ne accorgessimo e Trisha tornò in casa. Capì la situazione non appena ci vide a terra, ad abbracciare un ragazzo distrutto dall'amore.
- Vieni qui, piccolo - se lo tirò addosso e lo coccolò per qualche minuto prima di convincerlo a mettersi a letto. A quanto pare aveva l'influenza da due giorni e tutto quel trambusto non gli avrebbe di certo fatto bene.
- E' andata male - disse quando scese nuovamente in salotto. E quella suonava come un'affermazione così sicura da far gelare il sangue.
- Già... chissà se si ripareranno le cose - aggiunsi.
- Andate a casa ragazzi, siete davvero sfiniti. Ci penso io qui. E' compito mio fino a quando sono in vita -
Le sorridemmo dolcemente e lasciammo la casa. Louis mi guardò, sospirò, si passò una mano sul viso e accese l'auto per poi ripertire.
- Non l'ho mai visto così - ammise. - Anche nei suoi momenti da "sono un scudo invincibile" aveva delle debolezze, ma mai così estese. Ferite così profonde da essere incurabili -
- Lo so, Lou e sono così dispiaciuto per lui. Liam non vuole dargli una seconda opportunità perchè non è sicuro di voler tornare a stare con lui a causa di questa persona che ora sta leccando un po' le sue ferite. Spero tanto che possa risolversi tutto -
- Lo spero anche io. Cazzo! Ho dimenticato di avvisare mamma - sbottò all'improvviso, cercando il cellulare.
- Tu guida, ci penso io -
E in effetti pensai davvero a tutto io. Parlai con Johannah, diedi la buona notte a Darcy e trovai anche qualche minuto per appisolarmi di nuovo. Tornato a casa ero così distrutto da non aver nemmeno voluto cenare. Mi ero rintanato in camera, nel silenzio di quella casa abbandonata e mi ero subito addormentato tra le braccia del mio amore. Del mio Lou... sperando vivamente che lui mai e poi mai mi avrebbe fatto soffrire così tanto e in quel modo.
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Lacrime di polvere
FanfictionSequel de " Il Grido della libertà", primo libro della trilogia. Terzo libro della trilogia: Come la prima volta. Sette anni dopo, le cose sono parecchio cambiate. Louis e Harry sono sposati e di solito dopo il matrimonio si pensa subito ad allargar...