Spazio autrice:
Nuovo capitolo tutto per voi! Qui potrete capire un po' meglio la personalità di Chris. Tipico Bad-boy ma con un animo fragile. Io amo il suo personaggio e voi?
Sto cercando un nome per la coppia James- Christopher. Avete qualche idea?
Buona lettura, a presto, Noemi :*
PS: Vi amo tantissimo per ogni commento e stellina! Grazie d'esistere!
Instabilità
*Christopher's Pov*
Entrai in casa e chiusi la porta alle mie spalle. Avevo un po' discusso con James. Mi dispiaceva perchè era già un po' scosso di suo, ma gli avevo detto che non poteva essere geloso visto che in quei giorni avevamo scambiato solo qualche bacio. La nostra non era una vera e propria relazione. Era qualche bacio quando ci andava. In realtà ero maledettamente terrorizzato dal fatto di poter avere una relazione con un ragazzo. Mi piaceva baciarlo ma non ero sicuro di potermi spingermi ad andare oltre.
- Ma tutto questo trambusto? - chiesi a Harry. Erano le sette e mezza e pensavo di essere puntuale per la cena. Invece mi ero trovato la casa nel caos totale. Harry, ad esempio, stava ordinando il salotto che era totalmente sotto sopra.
- C'è stato un uragano qui? - aggiunsi. Lui si fermò e rise - Sì, di nome Darcy. Si è svegliata tutta nervosa e ha fatto un po' di disordine. Ma si è calmata con i biscotti al cioccolato di Lottie -
- Dove sta adesso? -
- Con Louis, in veranda - a un passo dalla porta Harry mi urlò - Stasera ceniamo fuori. Sii pronto per le otto e mezza! - urlai che mi andava bene e raggiunsi gli altri. Lottie stava raccontando qualcosa e Louis teneva Darcy sulle sue gambe e le passava le mani tra i capelli.
- Cos'è successo? - domandai alla piccola peste. Mi guardò, fece il broncio, incrociò le braccia al petto e si voltò dall'altra parte. Louis parlò per lei - Si è innervosita perchè si è alzata e tu non c'eri -
- Ah... - non aggiunsi altro ma la presi in braccio. Agitò gambe e braccia ma poi si lasciò prendere bene - Mi dispiace piccola, dovevo studiare con un amico e non volevo svegliarti. Mi perdoni? Stasera dormi di nuovo con me! - subito le spuntò il sorriso - Allora si! - esclamò, portando le braccia intorno al collo e abbracciandomi forte. Le baciai la guancia tante volte facendola ridere.
- Dove si va stasera? -
- Pizzeria italiana. Ti va bene? -
- Si, nessun problema. Vado a prepararmi allora. Darcy vieni, puzzi di cioccolato -
- Non puzzo! -
- Posso lavarla io, se vuoi - si offrì Lottie, ma scossi il capo - Non ci sono stato per tutta la giornata, avete fatto molto. Me ne occupo io, vero piccola? - Darcy urlò tre sì e subito entrai in casa. Fuori faceva abbastanza fresco.
L'aiutai a lavarsi, soprattutto i capelli. Se le avessi lasciato fare tutto da sola, avrebbe finito col giocare e sprecare tutto lo shampoo, senza poi lavarsi seriamente. In fondo che potevo pretendere da una bambina di quattro anni che sembrava vivere la sua infanzia solo da poche settimane?
- Fa freddo - disse tremando. - Lo so, vieni che ti asciugo i capelli. Ma dove vai tutta nuda? - urlai, correndole dietro.
- Prendimi! -
- Ferma Darcy o ti becchi la febbre! - corse scendendo le scale.
- Sei nuda! - le ricordai, ma niente poteva fermarla. Harry arrivò in mio soccorso, afferrandola al volo e facendole fare tre giri in aria.
- L'aeroplanoo! -
- Sì, ma prima vestiti - le disse ridendo. Me la lasciò in braccio e salimmo le scale. Stava andando nella sua camera e quando mi chiese se avessi bisogno di una mano, dissi subito di no. Mi prendevo cura di lei da sempre, sapevo domarla. Tornai in stanza ma chiusi la porta a chiave.
- Clis! Clis! Aprii! - piagnucolò.
- No, prima ti vesti, asciughiamo i capelli e poi apro -
- Voglio scendere giù - scoppiò a piangere e subito mi avvicinai a lei.
- Ma che hai oggi? Sei troppo nervosa. Hai fatto un brutto sogno? -
Non mi rispose, ma continuò a piangere.
- Chris tutto okay? - sentii chiedere da fuori. - Si, me ne occupo io -
- Allora? Hai fatto un brutto sogno? -
- Sì. Papà ti faceva male. Mi sono svegliata e tu non c'eri -
- Mi dispiace piccola... - mi sentii così in colpa. Ero uscito solo per discutere con James alla fine, visto che non abbiamo fatto altro e invece potevo prima aspettare che lei si svegliasse.
- Stasera ti abbraccerò tutta la notta. Lo prometto -
- Voglio papà Harry... - pianse ancora e sentii il cuore ridursi in una briciola. Non le bastavo più?
- Ci sono io qui - scosse il capo. Il petto mi faceva terribilmente male.
- NO! Papà Harry! - urlò ancora più forte.
- Darcy, amore - riprovai ma lei mi spinse indietro - Non sei papà Harry! - accettai l'ennesima pugnalata per non essere abbastanza, nemmeno per lei e andai ad aprire la porta. Harry era rimasto lì, sicuramente sentendo le sue urla.
- Christopher... - provò docilmente ma mi sentivo troppo distrutto per sentire anche una sola parola.
- P-puoi pensarci tu? - tesi la mano in cui tenevo la sua gonnellina e mandai giù un groppo amaro.
- Chris ascolta... -
- Ti p-prego... - aggiunsi con la voce rotta. Ci voleva poco che piangessi e volevo farlo in camera mia, da solo. Harry afferrò la gonna e subito scappai nella mia stanza. Mi chiusi a chiave e scoppiai a piangere, la testa immersa nel cuscino. Una volta le bastavo solo io. Una volta le bastava il mio abbraccio, la mia presenza per stare bene. Adesso non le bastavo più perchè Harry e Louis si erano mostrati migliori di me. C'erano quando io sono uscito via e lei stava avendo un incubo. Io, che avrei dovuto proteggerla da tutto, non c'ero in uno dei suoi momenti brutti.
- Cazzo - sibilai, colpendo due volte il materasso. Ero così sfinito, così esausto da non farcela più. Sentivo tutte le insicurezze di quei giorni crollarmi addosso. Avrei finito per non essere più nulla di significativo per lei.
Rimasi lì, su quel letto, a singhiozzare fino a che non mi accorsi che erano quasi le otto e mezza. Non volevo andare da nessuna parte. Volevo solo rimanere chiuso in stanza per tutta la notte. Da solo.
Il telefono che avevo in tasca vibrò. Lo tirai fuori e lessi il messaggio di James.
Da James:
Hai ragione. C'è stato solo qualche bacio tra noi e non ho alcun diritto. Prometto di non rifare più la scenata di oggi, davvero. Ma odio essere incazzato con te, lo sai, soprattutto in questi momenti. Ti prego, scusami.
- Fanculo anche a me! - strizzai gli occhi per scacciare via le lacrime e risposi al messaggio.
A James:
E' che non so cosa voglio e cosa siamo. Andiamoci piano, con tutto. Ci sono sempre per te.
Qualcuno bussò alla porta. Non avevo voglia di alzarmi, assolutamente.
- Chris. Abbiamo deciso di rimanere qui. Darcy si è addormentata poco fa e non voglio svegliarla. Scendi per mangiare qualcosa? -era Louis.
- N-no - mi schiarii la voce. Era rauca come quella di un anziano - Non ho fame, Louis. Preferisco stare qui, stasera -
- Va bene - andò via senza aggiungere altro.
Mi sistemai per la notte e restai a fissare il soffitto, immerso nei miei pensieri, fino alle undici di sera. Avevo scambiato qualche altro messaggio con James e le cose sembravano essere tornate alla normalità. Inoltre mi ero accorto che non avevo preso il numero di Cloris e non la potevo nemmeno contattare, anche solo per far svagare la mente.
Intorno alle undici e mezza, qualcuno bussò di nuovo. Mi alzai. Era giusto che la smettessi con quel momento di depressione. Sarebbe passato, come tutto del resto. Mi sarebbe passato sopra, mi avrebbe fatto male e lasciato qualche ferita. Ma di tutto quello, ne sarebbe rimasta solo qualche sbiadita cicatrice. Ero forte. Potevo farcela.
- Harry... mi dispiace tanto per prima. Mi sono lasciato sopraffare da un momento di debolezza -
Dietro di lui, notai Louis che teneva un vassoio in mano - Possiamo entrare? -
- Certo - li feci entrare in stanza e ci sedemmo tutti sul mio letto.
- Darcy non voleva assolutamente ferirti. Si è pentita di quello che ha detto, subito dopo che sei andato via. I bambini sono intrattabili quando sono nervosi e non hanno dormito bene. E' stato solo un momento negativo. Non pensare affatto di non essere tutto ciò di cui ha bisogno. Lei va avanti soprattutto per te. Ha avuto paura. Quando si è svegliata era nel panico, era preoccupata. Era preoccupata di non riaverti tra i piedi perchè ti ama Chris. Gli hai donato ogni giorno della tua vita e lei questa lo sa bene. Vive dell'aria che respiri tu. Sei il suo idolo. Il suo esempio. Oggi la sua maestra ha dato un compito. "Disegna il tuo eroe" e lei ha disegnato te, Chris. Le ha detto che avevi il potere di aggiustare le cose e che hai aggiustato la vostra famiglia. Non puoi pensare, nemmeno per un secondo, che noi potremmo riempire o prendere il tuo posto. Quello sarà sempre e solo tuo, chiaro? - restai in silenzio. Ascoltando ogni parola. Harry mi aveva confortato. Aveva buttato giù tutte le mie paure e le mie insicurezza. Si era fatto strada nel mio scudo, la sera prima, e sapeva come prendermi, raggirarmi e farmi stare meglio.
- Ci sa proprio fare con le parole, vero? - mi domandò Louis, sorridendo. Sorrisi anche io e mi feci trasportare dal momento. Mi sporsi in avanti e li abbracciai entrambi.
- Grazie - sussurrai. Una semplice parola che racchiudeva l'infinito dei grazie che ho sempre pensato di dirgli ma non ho mai fatto. Gli occhi verdi di Harry divennero un poco lucidi. Me ne accorsi dopo aver staccato l'abbraccio. Louis invece mi guardava e mi faceva capire che era fiero di me. E avevo bisogno proprio di quello nella mia misera vita. Che qualcuno credesse in me, si fidasse di me, fosse fiero di me.
- Mangia qualcosa e passa la notte con Darcy. Domani sarà piacevole per lei svegliarsi al tuo fianco. Buonanotte - Harry mi baciò una guancia e si alzò. Louis fece lo stesso. Quando uscirono afferrai il vassoio e mangiai qualche trancio di pizza. Era buonissima. poi verso mezzanotte andai da Darcy. Mi accucciai a lei e la fissai per un bel po'.
- Ti voglio bene, Clis - disse nel sonno, portando le braccia attorno alla mia vita e le gambe sul mio bacino. Come potevo aver pensare, anche solo per un istante, di non essere abbastanza per lei? Ero il suo eroe. L'avevo sempre salvata e la sua presenza salvava me, ogni giorno.
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Lacrime di polvere
FanfictionSequel de " Il Grido della libertà", primo libro della trilogia. Terzo libro della trilogia: Come la prima volta. Sette anni dopo, le cose sono parecchio cambiate. Louis e Harry sono sposati e di solito dopo il matrimonio si pensa subito ad allargar...