XXVI Capitolo

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Spazio autrice:

Forse un po' in ritardo, forse no, ma sono comunque qui, giusto? Ahahaha. Vi adoro, davvero, ogni volta leggere i vostri commenti mi riempie il cuore di gioia e avervi con me in questo periodo un po' così così... è davvero stupendo! Spero che il capitolo vi piaccia e raccontatemi qualcosa, qualsiasi cosa! Magari anche un evento divertente o meno che è successo a scuola o nella vostra vita! A presto, un bacione, Noemi :*


Stai calmo, tigre.*Christopher's Pov*



Sbattei l'armadietto due volte prima che si chiudesse. Ero stanco morto. Non avevo chiuso occhio tutta la notte e la tentazione di non andare a scuola era molto forte, ma non volevo fare un'altra assenza. Mi sentivo in dovere di non far preoccupare Harry riguardo alla mia condizione scolastica.

- Ehi zombie... - mi girai a destra e vidi James sorridermi mentre si mordeva il labbro. La tentazione di essere io a mordeglielo era più forte di quanto pensassi.

- Ehi... -

- Si vede proprio che non hai chiuso occhio. Cosa ti ha tenuto sveglio? - lo seguii mentre ci dirigevamo verso l'aula di biologia.

- Darcy ha avuto un incubo e poi ho parlato un po' con Harry. Sa la mia storia e mi ha fatto bene parlarne con lui -

Mi sorrise dolcemente e senza farsi vedere da qualcuno mi strinse il braccio, poi mollò subito la presa e si guardò attorno. Lo sapevo che più che altro lo faceva per evitare di dare nell'occhio. Qualcuno avrebbe potuto dirlo alla sua famiglia e a me avrebbe dato fastidio essere nuovamente giudicato per qualcosa. Prima per la povertà, poi per il fatto di avere due "padri" e ci mancava solo che iniziassero a circolare voci di me che ero gay. Volevo stare un po' lontano dai pettegolezzi.

- E' un ragazzo giovane e anche meraviglioso -

- L'ho pensato subito quando mi ha detto che avrebbe preso me e Darcy insieme perchè non ci teneva proprio a separarci -

La campanella interruppe la nostra conversazione e decidemmo di prendere posto negli ultimi banchi mentre il professore faceva il suo ingresso.

Iniziò a parlare e io iniziai a distrarmi. Fissai James prendere appunti. Dio, i suoi genitori avrebbero dovuto smetterla di asfissiarlo con la storia che doveva dare sempre il cento per cento ovunque si mettesse. Non poteva mai uscire prima di un certo orario se non aveva concluso tutti i compiti e alle volte non volevano nemmeno che studiasse con me perchè mi ritenevano una "distrazione". Okay che non avevo voti alti nelle materie, ma se mi ci mettevo riuscivo a prendere un buon voto. E' che non mi applicavo, come dicevano sempre i professori. E ci credo, con tutti i problemi che stavo attraversando non riuscivo proprio a pensare di prendere un buon voto. Bastava la sufficienza, no? Se poi mi avessero interrogato sulla vita piuttosto che sulla matematica... be' ci avrei preso pure la lode. Ti insegnano a come fare i calcoli ma non a come risolvere i problemi della vita. Che me ne faccio poi delle equazioni quando devo fare a pugni tra la vita e la morte?

- Professor Duncan, scusi se interrompo la sua lezione, ma vorrei che presentasse alla classe la nuova alunna -

- Ma certo, entra pure - il professor Duncan fece accomodare la ragazza a pochi banchi da me e congedò il preside. Non era vecchio, anzi poteva avere circa quarant'anni e li portava piuttosto bene. Andava a correre, ce lo aveva confessato una volta perchè gli avevamo chiesto come facesse a stare in forma alla sua età. Aveva ancora tutti i capelli in testa e nessun filo bianco. Sarà che li tingeva?

- Non voglio assolutamente metterti in imbarazzo il tuo primo giorno, quindi presentati come vuoi -

- Oh, nessun imbarazzo. E' la settima scuola che cambio in quindici anni, so a memoria il discorso ormai - fece ridacchiare la sua classe con la sua battutina. Si alzò e la osservai meglio. Capelli lunghi fino a metà schiena e castani. Non molto alta ma in forma. Andava in palestra?

- Sono Cloris Wibley, ho sedici anni e viaggio sempre a causa del lavoro dei miei genitori. Questa è una meta temporanea, credo. Ma mi piacerebbe comunque stringere amicizia con voi - si risedette e il professore le spiegò un po' dove eravamo rimasti. Mi voltai verso James che mi scrutava in silenzio. Gli sorrisi e iniziai a scarabocchiare sul banco prima che mi potessero arrossire le guance come una femminuccia.

Quando suonò la campanella, fui felice di non sentir più parlare di organismi e uscii dall'aula. Vidi James aspettarmi poco lontano e nel raggiungerlo mi scontrai con la ragazza nuova.

- Scusa, stavo cercando una cosa nella borsa e mi sono persa -

- Dentro alla borsa? - ridacchiai.

- Ovvio che sì. Non puoi nemmeno immaginare quanto siano infinite le nostre borse -

- Preferisco lasciare a voi questo compito -

- Ti conviene. Ci si vede! - afferrò il foglietto per cercare la sua aula mentre andava via. Avrei voluto chiederle se avesse bisogno di una mano ma non potevo mollare James in quel modo. Lo raggiunsi, pensando al perchè quella ragazza mi piacesse così tanto. Non fisicamente, cioè pure, ma caratterialmente sembrava una tipa forte.

- Cos'è, ti piace la ragazza nuova adesso? - chiese, un timbro di voce strano e quasi afflitto.

- Seguimi - lo portai dentro al primo bagno libero che vidi e lo spinsi alla parete, baciandolo. Ah, se mi era mancato farlo.

- Potrebbe entrare qualcuno - disse tra un bacio e l'altro.

- Non qui. Solitamente questo è vuoto fino alle dieci. L'ho appurato bene in questi anni passati a saltarmi le lezioni - risi, scendendo a baciargli il collo. Il profumo della sua pelle mi faceva uno strano effetto. Mi spingeva a non staccarmi più.

- Abbiamo storia, Chris. Se non andiamo, finiamo fuori -

- Non mi dispiace l'idea - gli baciai sotto l'orecchio e lo sentii rabbrividere. Mi piaceva sapere che effetto gli provocavo.

- A me si, visto che Brown chiamerà mio padre dopo cinque minuti che avrà notato la mia assenza -

- Odio tuo padre, l'ho già detto? -

- Infinite volte, andiamo dai - rise baciandomi un'ultima volta.
Lo spinsi leggermente istigandolo a uscire dalla porta. Dopo mezzo minuto uscii pure io e mi bloccai notando che qualcuno ci guardava. Cloris si era sicuramente accorta di tutto.

Stavo per darle una spiegazione ma mi rise in faccia. James si era già dileguato.

- Nei bagni? Che clichè. Pensavo che queste cose non accadessero qui -

- Non è come pensi, davvero -

- Sì, sì. Spiegalo alle vostre facce. Ma tranquillo, il fratello del mio ragazzo è gay, non mi ha mai dato fastidio -

Sbuffai, passandomi una mano tra i capelli - Ti prego Cloris, non devi assolutamente dire nulla -

- E perchè dovrei? Ognuno della sua vita può fare quello che vuole. Ma si può sapere dov'è l'aula 7D? La cerco da minuti -

- E' la mia. Storia. Ma siamo abbastanza in ritardo -

- Sono la ragazza nuova e tu il mio salvatore, vedrai che ci faranno entrare -

- Brown è un pezzo di merda, fidati -

- Non farà storie, fidati -

- Come dici tu - la accompagnai fino all'aula e mi preparai alla ramanzina del professore. Appena entrai fui pronto a dire qualcosa ma si bloccò notando Cloris.

- Signorina Wibley, ma che piacere. Non trovava la classe? -

- No, l'ho cercata per minuti. Mi scuso infinitamente professore, ma ho finito per trascinare lui con me. Se non l'avessi fatto, avrei dovuto rinunciare alla sua ora -

- Allora ringraziamo il singorino Dawson che per la prima volta è in ritardo ma giustificato - gli sorrisi aspramente e andai a prendere posto. James mi guardò solo per due secondi, poi si girò dall'altra parte. Cosa? Che ho fatto adesso? Pensai.

Cloris prese posto davanti a me e non persi tempo a scriverle un bigliettino.

Grazie.

Il tuo ragazzo è geloso. Mi ha lanciato un'occhiata o.o

Non è il mio ragazzo.

Ma rimane comunque geloso. Spiegalo tu che sono fidanzata da un anno, per favore.

Notai il suo sarcasmo e per poco non ridacchiai.

Lo farò.

Stropicciai il foglio e lo misi in tasca, ci mancava solo che qualcuno lo trovasse. Poi uscii il cellulare e mandai un messaggio a James.

A James:
Ci ha beccati. Sono rimasto a parlare con lei per dirle di non spifferare nulla in giro. E' una tipa a posto. E' fidanzata.


Aspettai una sua risposta che arrivò dopo ben tre minuti visto che Brown non la smetteva di fargli domande per vedere se fosse attento.

Da James:
Okay.


Ruotai gli occhi al cielo e lo ignorai apposta. Andiamo, non eravamo nemmeno una coppia e faceva quello geloso? Di certo io non gli imponevo di non parlare con qualcuno o di non baciarsi qualcun altro. Mi piaceva, ma non eravamo ancora nulla. No, baciare un'altra persona no. Subito pensai. Oh, ma lasciamo perdere.

- Dawson, la mia lezione la sta annoiando? - richiusi subito la bocca. Cazzo, stavo sbadigliando.

- No, professore -

- Bene, allora può dirmi un po' cosa stavo dicendo? -

- Ero distratto - mormorai. Bomba atomica tra tre, due, uno...

- Crede di essere nella posizione adatta per distrarsi? Ha solo un voto con me, pessimo aggiungerei. Se non mette la testa a posto, ripeterà quest'anno! -

- D'accordo -

- D'accordo? Meglio che lascio perdere o finirà sospeso - ma che ho detto? Strinsi la mascella. Meglio che stavo zitto o mi sarei fatto sospendere con il piacere. Lo odiavo. Ce l'ha sempre avuta con me. Non mi ha mai dato un attimo di tregua in quegli anni.

Da James:
Stai calmo, tigre :)


Sorrisi a quel messaggio e mi girai verso di lui. Mi fece un occhiolino e tornò a prendere appunti. E niente, fuori la calma più assoluta e dentro l'uragano più potente.


Lacrime di polvereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora