XV Capitolo

1.9K 117 24
                                    


Spazio autrice:

Un altro capitolo pronto, tutto per voi e posso aggiungere anche che sia abbastanza esteso! Spero vi piaccia e possa farvi capire la forte paura di Harry a dare due papà a quei ragazzi... Fatemi sapere cosa ne pensate, lasciando una stellina veloce o un commento. Grazie a chi lo fa spesso! A presto, un bacione, Noemi :*


Panorama.




Passai una mano tra i capelli del ragazzo che si era nuovamente appisolato.

- Ehi, si è addormentato di nuovo? - disse Louis, raggiungendomi e baciandomi la spalla coperta dalla felpa.

- E' già la quarta volta. Si sveglia, si guarda attorno spaesato e crolla di nuovo addormentato -

- E' normale, amore... - tentò di rassicurarmi. - Vado a scaldare un pezzo di pizza in forno. Quale preferisci tu? Margherita o quella con il prosciutto? -

- Prosciutto. Mi dispiace che la nostra cena sia stata rimandata -

- Abbiamo cose più importanti da affrontare, giusto? - annuii d'accordo con lui e andai in cucina.

- Darcy dorme? -

- Si, ha pianto per una buona mezz'ora, poi si è addormentata sfinita - Louis prese due tranci di pizza dal congelatore e nel frattempo fece riscaldare il forno.

- Mi stupisce sai, che tu abbia voluto far rimanere Chris e Darcy qui -

- Non sono senza cuore, Louis. Volevo evitare di affezionarmi e oggi Darcy mi ha quasi chiesto di essere suo padre e volevo proprio evitare quel momento e quella situazione. Ma non potevo lasciare che Chris ritornasse a casa sua. So cosa significa avere un padre violento e mi dispiace per quel ragazzo. E' forte e saprà cavarsela, ma voglio che abbia una famiglia normale -

- La smetti di dire che la nostra non è una famiglia normale, cazzo? Per noi lo è, lo deve essere e devi smetterla di pensare che non lo siamo. Siamo due uomini e allora? Anche noi possiamo amare un bambino così come fa una coppia etero. Smettila di crearti limiti e complessi. Se lo vogliamo, possiamo farlo, ma dobbiamo volerlo, Harry - mise le fette di pizze in una teglia e con un leggero scatto nervoso infilò il tutto nel forno. Si appoggiò al ripiano, incrociando le braccia ed evitando di guardarmi in faccia.

- Io... ho solo paura che questi ragazzi finiscano per essere emarginati dalla società, avendo due padri -

- Se lo vogliamo noi e lo vogliono loro, non vedo dove sia il problema. Dio Santo ma ti accorgi della loro situazione? Darcy che piange fino ad addormentarsi, Chris costantemente nei problemi e momentaneamente collassato sul divano. Secondo te, la nostra famiglia gli creerebbe più problemi di quelli che hanno già? -

- Forse... potremmo salvarli - annunciai dopo qualche momento usato per pensare. Louis ammorbidì lo sguardo accigliato e venne verso di me, abbracciandomi forte. - Non voglio metterti fretta o pressione, ma voglio farti capire che se vogliamo una cosa che ci fa stare bene ed essere felici, non dobbiamo pensare ad altro. Abbiamo affrontato sempre mille problemi e non mi spaventa l'idea di superarne altri mille se tu sei accanto a me -

-Hai ragione Lou... odio dover pensare sempre negativo -

- Va tutto bene, amore. Intanto affrontiamo questo problema, l'importante è salvarli ora. Se potremmo farlo anche in futuro, ben venga, ma lasciamogli qualche giorno per respirare veramente una vita diversa dalla loro -

- Non immagini quanto possa amarti - mi fiondai sulle sue braccia e lo baciai per un po', fino a quando non sentii il trillo del forno che ci aveva avvertito di tirare fuori le pizze.

Mangiammo in tranquillità, i pensieri a volare chissà dove. Entrambi immersi in un silenzio piacevole.

Sparecchiai tutto a fine cena e chiesi a Louis di controllare sia Chris che la piccola Darcy. Poco dopo tornò da me, giusto quando avevo finito di asciugare il lavandino e mi disse che la situazione era sotto controllo.

- Credi che stanotte sia meglio appisolarci sul divano accanto a Chris? Non vorrei che si svegliassi e stesse male -

- Facciamo che per stanotte dormiamo in luoghi diversi. Tu vai dalla piccola Darcy, che potrebbe svegliarsi in qualunque momento e io rimarrò qui, okay? Almeno li teniamo entrambi sotto osservazione -

- Sono d'accordo con te. Metto Darcy sul letto matrimoniale, dormiremo entrambi lì, c'è più spazio, è un problema? -

- Affatto - mi baciò di nuovo, passando le sue mani leggermente fredde sulla pelle bollente del mio stomaco - Mi mancherà non fare l'amore con te stanotte - aggiunse. Lo guardai, sorrisi e dissi - Recupereremo alla grande fino a quando potremo - gli lasciai un altro bacio e poi salii le scale. Presi delicatamente Darcy e la posizionai sul letto. Poi mi cambiai e vidi Louis fare lo stesso prima di scendere sotto. Creai uno scudo attorno alla piccola, usando cuscini, sedie e quanto altro potesse evitarle una caduta. Avevo paura di non sentirla nel caso in cui si mettesse a rotolare fino a cadere.

Solitamente avevo il sonno molto pesante, ma quello notte, nonostante dormii, sentivo di avere un sonno leggero, forse a causa della preoccupazione. Aprivo gli occhi a ogni sospiro prolungato della piccola, a ogni piccolo movimento. A un certo punto, la circondai con il mio braccio e la tenni stretta a me, così da farle da scudo con il mio corpo.

- Haz... Haz... - aprii gli occhi di scatto e guardai Darcy che mi scuoteva il braccio.

- Ehi, che succede? - gli chiesi, schiarendomi un po' la voce. Una terribile luce entrava dalle tende aperte.

- C'è luce, non posso dormire - si lamentò, nascondendo il viso sotto al cuscino. Ridacchiai e andai a chiudere tutto.

-Adesso va meglio? -

- Si - sbucò fuori dal groviglio delle coperte e aprì le braccia verso di me - Dormi con me ancora un po'? Tu mi fai dormire bene -

- Non ti faccio fare i brutti sogni? - lanciai un'occhiata alla sveglia. Erano solo le otto del mattino, potevamo dormire ancora un po'.

- No. Li cacci via -

- Vieni qui - la tenne stretta a me e lei nascose la tesolina nell'incavo del mio collo. La cullai fino a quando non si addormentò di nuovo, ma ormai non riuscivo più a dormire. Rimasi a fissarla per una buona mezz'ora, poi Louis entrò lentamente in stanza. Aveva due occhiaie pazzesche, come se al contrario mio lui non avesse dormito affatto.

- Devi andare a lavoro oggi? - disse, tirando fuori i vestiti dal suo armadio.

- No. Il mio studio chiude per quattro giorni, il capo ha dei problemi familiari. Tu devi andare per forza? -

- Oh no, volevo andare a comprare dei cornetti caldi per colazione. Posso dire a Vincent di spostare gli appuntamenti almeno per oggi. Così controlliamo un po' la situazione -

- D'accordo. Non hai potuto dormire? - Darcy si mosse un po', ma non si svegliò. Louis abbassò ancora di più il tono di voce, tanto che dovessi fargli cenno di avvicinarsi perchè non leggevo bene il labiale.

- Chris ha avuto un po' di febbre alta durante la notte. Si è svegliato per qualche incubo, poi si riaddormentava, poi delirava di nuovo. Nelle ultime due ore però la febbre si abbassata a trentasette e mezzo -

- Mi dispiace che tu non abbia potuto dormire -

- Farei altre mille notti insonne se il risultato fosse sempre quello di vederti addormentato e stretto a questa bambina -

Socchiusi un po' gli occhi e lui capì al volo - Potrei essere salito qua sopra giusto un quattro volte stanotte -

- Solo quattro? Mi aspettavo di più dal tuo innato talento per lo stalking -

Ridacchiò prima di lasciarmi un bacio sulle labbra - Ero curioso e credimi, non ho mai visto un panorama migliore di questo. Potrei abituarmi - Gli sorrisi e spostai piano la piccola, circondadola di nuovo di cuscini.

- Non uscire, non c'è bisogno. Preparo io qualcosa per colazione. Voglio averti tutta la giornata vicino -

- D'accordo allora, metto una tuta però -

Annuii e anche io tolsi il pigiama per indossare una tuta. Louis scese sotto in cucina, io ne approfittai per mettere altre due sedie sul lato del letto in cui prima dormivo io e poi andai in bagno a darmi un'aggiustata.

Quando scesi in cucina mio marito stava preparando del caffè e mettendo degli ingredienti sul bancone.

- Cosa vuoi che prepari? -

- Tanti ma davvero tanti buonissimi pancakes al cioccolato! Credo che anche gli altri ne vadano ghiotti. Chi non ama il cioccolato? -

- Sicuramente non tu - ridacchiai.

- Già, soprattutto quando è su di te -

- Sei sempre malizioso, Lou... -

- Solo perchè so che ti piace tanto - fece degli occhioni che mi addolcirono il cuore.

- Ruffiano. Malizioso e ruffiano! - sbottai, cercando di trattenere una risatina.

- Ho voglia del mio bacio del buongiorno -

- Basta chiedere -

Ci scambiammo quel dolcissimo bacio del buongiorno, con Louis che maliziosamente mi passava la lingua sulle labbra prima di assaporarle e facendomi girare la testa per la scarica di emozioni che mi trasmetteva ogni volta. Ogni sacrosanta volta mi sembrava il nostro primo bacio, solo che migliorava sempre di più, giorno dopo giorno, anno dopo anno.

- Adesso fammi cucinare, prima che si sveglino tutti e ci trovino qui a baciarci -

- Mica male come scena. A molti piacerebbe guardaci mentre ci scambiamo effusioni -

- Ma non saranno loro! Aiutami, invece -

- Potrei far partire qualcosa a fuoco -

- Non se segui le mie istruzioni. Prepiariamo l'impasto dai! -

Istruzione dopo istruizione, Louis e io riuscimmo a cucinare dei buonissimi pancakes al cioccolato. Alle nove e mezza, avevamo preparato e bandito la tavola, con un'adorabile tovaglia con fiori ricamati. Afferrai delle salse per ricoprire a piacere i Pancakes e poi andai in salotto. Chris era sveglio, si teneva la testa con due mani e aveva lo sguardo perso nel vuoto.

- Ehi, come va? - gli chiesi. Alzò piano lo sguardo, come se facendolo brucascamente avrebbe potuto provare più dolore.

- Mi fa malissimo la testa -

- Vieni a fare colazione allora, così dopo puoi prendere la pillola che ti ha prescritto il medico -

- Dovrei tornare a casa - sussurrò, nonostante si stesse alzando comunque. Louis ci passò accanto e mi indicò il piano di sopra. Stava andando a prendere Darcy. Gli feci un cenno del capo e continuai a dare attenzioni al ragazzo.

- Ci ritornerai quando starai meglio, non preoccuparti. Vuoi una mano? -

- No, faccio da solo - si guardò un po' attorno e sgranò gli occhi - Cazzo, cazzo, cazzo... Darcy? Non posso averla lasciata da sola a casa mia, devo andare! Subito! - si agitò, scattando quasi verso la porta ma lo afferrai al volo.

- Calmati Chris! Respira profondamente. Darcy è qui con noi - lo feci accomodare di nuovo sul divano, notandolo improvvisamente pallido.

- Com'è arrivata fino a qui? - chiese ancora ansioso.

- Quando ti ho trovato mi hai detto che dovevamo prenderla e così sono passato da casa tua. Era fuori, le ho detto di seguirmi e siamo venuti qui. Un medico ti ha controllato ma hai avuto la febbre alta -

- Quindi è qui... sta bene? Dio, sta bene? - si agitò di nuovo.

- Sta benissimo. Louis è salito a prenderla, adesso vedrai con i tuoi stessi occhi. Ma devi stare calmo, non ti farà certamente bene tutta quest'ansia -

- Io... si... si, ora mi calmo - fece respiri profondi e Louis scese dalle scale, con la piccola ancora mezza addormentata in braccio. - Che succede? -

- Darcy! - scattò il fratello, alzandosi nuovamente in piedi. La piccola sembrò improvvisamente sveglia e pimpante. - Clis! Clis! - urlò, costringendo Louis a velocizzare il passo.

- Stai bene, piccola? -

- Si, Haz mi ha salvata! -

- Grazie... grazie davvero - mi disse, guardandomi sinceramente, poi strinse forte la sorella tra le sue braccia.

- Vi va di fare colazione? Ho preparato dei deliziosi pancakes al cioccolato! -

- Cioccolato! - urlò Darcy e il fratello sorridendo ci disse che avevano entrambi una fame da lupi.

Ci sedemmo tutti a tavola e iniziammo a mangiare. C'era silenzio ma era piacevole. Io e Lou ci guardavamo con complicità ed avevamo entrambi due sorrisoni stampati sui volti.

Sì, potevo benissimo abituarmi anche io a quel meraviglioso panorama!

Lacrime di polvereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora