Spazio autrice:
Io non ci credo ancora. E' la seconda storia che termino e ogni volta, è come se lasciassi un pezzo di me a vagare nel vuoto su Wattpad! Tutti i ringraziamenti sono rivolti a voi che mi avete supportato e sopportato! Grazie per ogni stella, ogni commento e ogni piccolo consiglio anche dato in privato. Grazie per avermi aspettata quando non avevo tempo per pubblicare e per non aver mollato la presa e grazie per aver provato quello che attraverso ai capitoli io ci tenevo a farvi provare. Non voglio trattenervi oltre, quindi buona lettura e ultimo mio solito consiglio come nonno Sean: "Davvero guerrieri, dovete imparare a splendere di luce propria. Non dovete fare ciò che fanno gli altri e unirvi alla massa. Non dovete vivere una vita infelice perchè raggiungere i propri sogni è difficile. Le difficoltà si affrontano tutte e voi imparerete a farlo! Createvi degli obbiettivi e raggiungeteli perchè vi faranno sentire vivi. Amate voi stessi nei vostri difetti perchè non siete robot, ma umani. Amate, senza misura!".
PS: Tra pochi giorni sarà il 2018... anno nuovo e... sequel nuovo! Ho preso la mia decisione. Ci sarà un terzo libro! Vi amo!
1 anno dopo...
*Harry's Pov*
- Amore, eccoti! Procede tutto a meraviglia, vero? - Louis arrivò alle mie spalle, abbracciandomi e lasciandomi un bacio sul collo. Notai tutti i ragazzi ballare in sala e annuii felice e ancora carico di adrenalina - Sembra proprio di si. Darcy balla da almeno mezz'ora con Lottie e il suo ragazzo. Credo che prima o poi si stancheranno di farla girare - ridacchiai. Mio marito mi prese la mano e mi condusse al centro della pista - Ho chiesto al DJ di mettere una canzone. E' per tutte le coppie - mi sorrise furbo e io lo imitai - Dici che James e Chris balleranno davanti a tutti? -
- Oh, lo scopo è principalmente questo -
- Sei il solito furbacchione. Ne combini sempre una -
- Aspetta di sentire la canzone, prima di parlare -aggrottai le sopracciglia e pochi secondi dopo il DJ che avevamo pagato per il diciottesimo di Chris fece il suo annuncio.
- Invito tutte le coppie e anche le non coppie, a raggiungere la sala e a farsi trasportare da una canzone che mi è stato chiesto di mettere! Quindi, tenetevi pronti per un lento! -
- Un lento, Lou? Vuoi metterli a disagio? -
- Zitto e goditi il momento. Guarda, stanno raggiungendo tutti la sala. Liam e Zayn con il loro piccolo Adam. Lottie e Tommy, Daisy e Scott, che ancora non ho squadrato bene, Phoebe e Darcy, che non sono una coppia, i nostri nonni e Johannah e Dan. Ci sono tutti e... uh Niall e Charly e ciliegina sulla torta, James e Chris! Lo sapevo - sollevò euforico un pugno in aria e Chris si accorse di lui, assottigliando gli occhi come a volerlo uccidere per averlo messo alle strette. Ridacchiai e mi strinsi al suo petto.
- Stupiscimi con la canzone che hai scelto o te ne farò pentire -
- Ti stupirà... - sorrise dolcemente e feci per dire "Lo spero per te", ma prima di poter aprire bocca, partì una canzone che mi fece rimanere impalato per qualche secondo. Poi Louis mi smosse un po' per ballare.
Nobody sees/ Nessuno vede
Nobody knows/ Nessuno sa
We are a secret... can't be exposed/ Siamo un segreto che non può essere esposto.
- Dio mio, Lou... la nostra canzone... - mormorai con gli occhi lucidi, stringendolo forte a me.
- Adesso sarà anche la loro, visto che stanno ballando pubblicamente per la prima volta in assoluto! - era orgoglioso di quello che aveva fatto e io ero orgoglioso dell'uomo che avevo sposato.
Far from the others... close to each other.../ Lontano dagli altri... vicini tra noi...
Chris, a metà canzone, ci fissò e ci sorrise mimandoci "Grazie" e apprezzando sicuramente il significato della canzone che oltre ad aver rispecchiato noi, aveva per un po' rispecchiato loro.
Continuammo tutti a ballare, facendoci trasportare dalle note lente e meravigliose di quella canzone che mi aveva riportato indietro nel tempo di 8 anni circa. Osservai tutti nella sala, mi piaceva vederli felici, finalmente dopo tanti tormenti. Liam e Zayn avevano da pochi mesi accolto in casa un bambino di cinque anni di nome Adam... Louis li aveva aiutati nelle pratiche, come aveva fatto con Darcy e Chris e i nostri amici lo ringraziarono per mesi interi. Così, erano uniti in quel piccolo trio, felici dopo tutte le avversità che avevano superato.
Lottie aveva trovato un ragazzo, Tommy. Lo aveva presentato ufficialmente alla famiglia da poco, ma si frequentavano già da quasi tre anni e nessuno ne sapeva niente! Johannah però, che aveva riso sotto i baffi per tutto il tempo, non me la raccontava giusta. Da mamma, avrà usato il suo sesto senso per vederci meglio nella questione mentre tutti noi avevamo il prosciutto sugli occhi.
La piccola Nicole aveva da poco compiuto un anno e i suoi occhioni azzurri, ogni volta, ricordano lo sguardo di Niall, la stessa determinazione e dolcezza in due limpidi iridi. E poi, ogni volta che vedevo i suoi occhi, cercavo quelli di mio marito che mi avevano incantato anni fa e avevano ormai raggiunto il primato.
Nonno Sean danzò per tutta la sala, in compagnia della nonna Kaila. I loro volti innamorati, come sempre. Strinsi Louis e gli sussurrai "Saremo così anche noi, un giorno?" e lui, prima mi baciò e poi disse "anche meglio, oltre ogni limite"
Ognuno di noi, in quegli anni, si era costruito il proprio futuro, la propria famiglia e la propria felicità.
Chris era un po' a disagio a ballare con il suo ragazzo al centro della sala, durante il suo diciottesimo compleanno, ma ci aveva sorpreso trascinandolo in pista senza dare a qualcuno il tempo di fiatare. In quel momento, si erano chiusi nella loro bolla, sorridendosi complici e stringendosi forte. Come me e mio marito, che con lo stesso sguardo innamorato, ci stringevamo allo stesso modo e con la stessa intensità di quella notte in cui si era dichiarato in quel locale.
Quando la musica finì, raggiunsi Darcy che aveva ormai sei anni e ci sedemmo a tavola, mangiando l'ultimo pasto prima della torta.
Chris aveva chiesto di fare solo una cena in famiglia, ma non avendo mai ricevuto una festa in grande, io e Louis avevamo pensato bene di sorprenderlo per i suoi diciotto anni, organizzandogli qualcosa di più... qualcosa di... speciale. Come lui.
- Secondo te gli piacerà la piccola sorpresa che abbiamo per lui? - chiesi a mio marito, versando dell'acqua nel bicchiere di Darcy.
- Lo spero, davvero - mi strinse una coscia con la sua mano e io lasciai andare un sospiro. Negli ultimi mesi avevamo saputo qualcosa che avrebbe potuto migliorare oppure no la giornata di Christopher. Avevamo deciso di dargli una lettera quella sera stessa, sperando di renderlo felice.
- Dopo la torta? -
- Direttamente dopo i regali. Voglio che la legga in assoluta tranquillità, quando la sala si sarà un po' svuotata - Louis sbuffò e disse - Sono un fascio di nervi -
- Lo so amore... lo sono anche io, ma andrà bene, come sempre - lo baciai e poi dedicammo le nostre attenzioni alla piccola che non apprezzava le cose che il ristorante ci aveva portato. Voleva una cotoletta e le patatine fritte e con rammarico dovetti ordinarle. Non ero ancora riuscito a farle apprezzare delle sane verdure! E Louis non mi aiutava proprio nell'impresa.
- Ed ecco la torta! Circondiamo il festeggiato, forza - il DJ animò la serata e dopo le classiche foto e il taglio della torta, si arrivò velocemente ai regali.
Per tutto quel tempo avevo sentito la tasca bruciare. Quella lettera avrebbe potuto davvero renderlo felice?
A fine serata, quando la sala si era già svuotata, Chris si avvicinò a me e mi disse - Stasera non torno a casa, Haz -
- Umh... l'avevo immaginato, sai? Senti... io e Louis dobbiamo darti una cosa... LOUIS, VIENI QUI!- urlai, per attirare la sua attenzione. Mio marito ci raggiunse e mi incoraggiò a fare il grande passo.
Tirai fuori la lettera dalla tasca - Spero che questa lettera possa renderti felice. E se non dovesse farlo, sappi che noi ci saremo sempre, qui con te. Questa festa avremmo pure potuto decidere di non farla, ma sei un ragazzo meraviglioso e ti sei impegnato tanto con tutto e la meritavi. E qualcun altro si è accorto di quanto meraviglioso tu sia. Voglio che tu la legga con tranquillità e che ti goda il resto della serata... qualunque cosa ci sia scritta lì, va bene? -
- D'accordo Haz. Grazie per la serata, ad entrambi! - ci abbracciò forte e poi si abbassò prendendo Darcy in braccio - E grazie anche a te topolino, che oggi mi hai svegliato urlandomi all'orecchio- risero entrambi e sorrisi per quel bel quadretto.
- Noi andiamo!- e subito trascinai via sia Louis che Darcy.
- Posso dormire da nonna Jay questa sera? - mi chiese quest'ultima.
- Ora glielo chiediamo, okay? -
- Si! Si! - trillò felice. Raggiungemmo Johannah che stava raggruppando tutte le ragazze e ci alzò una mano quando ci vide.
- Darcy vorrebbe dormire con voi questa sera, è un problema? -
- Si, dai! - urlò Daisy, abbracciando la piccola. Le si illuminarono gli occhi e la nonna le lasciò una carezza sulla guancia - Ovvio che può dormire da noi. Voi fate i bravi - ci fece un occhiolino, mentre io arrossivo e Louis ridacchiava. Salutammo tutti quanti e poi ci dirigemmo alla nostra macchina.
- Una notte da sposini... la casa tutta nostra... - Louis ammiccò malizioso e io lo spinsi in macchina. - Arriviamo a casa prima! -
- Agli ordini! - nonostante mio marito non vedesse l'ora di arrivare a casa per... si sa... guidò con prudenza perchè ovviamente dovevamo arrivarci integri a casa o niente... si sa!
Quando scesi dalla macchina e aprii il portone di casa, feci in tempo a togliere il giubbotto che Louis mi spinse contro la parete, iniziando a spogliarsi - Dio mio, stanotte potrai urlare quanto vuoi, senza trattenerti, senza chiudere la porta e restando nudo senza problemi! -
- Andiamo sopra, adesso! - gemetti, staccando le labbra fameliche solo per salire le scale. Caddi sul letto... anzi fu Louis a buttarmi a letto, salendomi poi a cavalcioni. Ci spogliammo con una velocità esasperante. Non vedevamo l'ora di toccare i nostri copri nudi senza indumenti a separarci.
Mi presi la libertà di gemere senza freni, al contrario di come succedeva quando in casa c'erano i ragazzi e dovevamo darci un contegno.
- Sei così eccitante con i capelli spettinati e le labbra illegali e rosse - mormorò Louis, accarezzando dal petto alle cosce e soffermandosi poi... lì!
- Lou! - urlai, quando la sua presa si strinse attorno al mio membro, spezzandomi per poco il respiro. - Mi piace quando metti da parta la dolcezza, a volte! - ridacchiai e mio marito iniziò a baciarmi ogni parte del corpo soffermandosi... lì!
- Mi vuoi morto? Cazzo... cazzo... cazzo... ti voglio adesso, basta giochini! - esasperato, lasciai che mi preparasse velocemente prima di sentirlo dentro di me. - Finalmente- sospirai, al completo.
- Ti amo -
- Ti amo anche io - biascicai contro le sue labbra.
E ci amammo quella notte... come sempre... come tutte le notti... per chissà quante altre notti ancora... perchè in fondo rimanevano gli stessi Larry Stylinson di otto anni prima.
*Christopher's Pov*
- Vuoi leggerla adesso? - James mi indicò la lettera mentre eravamo nella sua macchina. Aveva preso la patente da un paio di mesi, ma i suoi gli avevano comunque comprato una macchina tutta sua. Così poteva usufruire dell'indipendenza che tanto cercava.
- Sì, è meglio. Ti spiace? -
- No, fai pure, nel frattempo guido verso casa -
Annuii in silenzio e con mani tremanti aprii la lettera. Solo dalle prime parole, iniziarono ad accumularsi della lacrime ai miei occhi.
Piccolo mio,
finalmente sono cosciente di quello che ti dico e di come te lo dico. Ricordo poco di quello che è successo quando ero a casa. Ero sempre sotto sedativi, so solo quello. E quegli stessi sedativi, mi stavano lentamente uccidendo. Sei il mio eroe e un giorno te lo dirò di presenza ma al momento, devo guarire, per guarire anche il nostro rapporto. Troppe volte ti ho detto cose che non meritavi di sentire e sappi che non le ho mai pensate. Sono tutte bugie quelle che tuo padre aveva il coraggio di dirti perchè io, non ho mai smesso di amarti. Nè prima, nè dopo il parto. Ero diventata apatica e scontrosa, ma se c'era un motivo che mi manteneva in vita, quel motivo siete ancora tu e Darcy. Fra qualche giorno compirai diciotto anni e Louis e Harry vengono qui da mesi, cercando di capire i miei progressi. Mi hanno consigliato di scriverti queste poche parole per poterti alleviare un peso dal cuore. Sei in un'ottima famiglia, lo so. Ed è meglio così. Io ho bisogno di guarire un altro po' e ti prometto che un giorno mi scuserò con te di presenza e non con una lettera.
Al momento, voglio solo che tu sia felice e chissà, sarò in questa stanza quando vorrai e se vorrai venire a trovarmi.
Ti ho sempre amato piccolo mio. E averti messo al mondo è stato il regalo più grandi che potessi ricevere.
Auguri, piccolo Cri-Cri.
Scoppiai a piangere e James accostò subito la macchina. - Che succede? - mi chiese allarmato.
Gli mostrai la lettera - E' di mia madre... Dio leggila, ti prego. Dimmi che non sto sognando! - asciugai velocemente le lacrime e mi diedi una calmata mentre aspettavo che James finisse di leggere la lettera. Nel frattempo mandai un messaggio ai miei papà scrivendo che li ringraziavo, perchè mi avevano fatto il regalo più grande che potessi ricevere. Mi avevano tolto un grande peso dal cuore.
Non mi sentivo rifiutato... anzi... mi sentivo amato anche da mia madre e per me questo era davvero importante.
- E' stupendo, Chris! - James si sporse e mi abbracciò forte e io sorrisi contro la sua spalla. - Non ritornerò con lei... ma sapere che sta bene mi rende felice. Ero così preoccupato di averla distrutta e invece... sono il suo eroe... -
- Lo sei sempre stato - le nostre labbra si sfiorarono in un profondo bacio e poi disse.
- Anche io ho una sorpresa per te! Aspetta che arriviamo a casa mia -
- Troppe sorprese oggi - ridacchiai felice e per nulla disturbato da quella serie di eventi che mi avevano stravolto, in meglio, la giornata.
Quando arrivammo a casa sua, parcheggiò velocemente e mi trascinò verso la piscina. - Cos'è, fa caldo abbastanza per un bagno? -
James mi guardò - Fa caldo abbastanza per un bagno, nudi, in una piscina così - mi fece l'occhiolino e osservai la piscina rossa. Rossa in quanto piena di petali di rosa. Sgranai gli occhi e quasi urlai - Ma sei serio? Quanto hai impiegato? -
- Mi ha aiutato Cloris ieri, prima di partire. Era dispiaciuta di non poter venire, ma voleva seguire sua madre ancora una volta. Tornerà il prossimo mese ma... non è lei il punto... questo bagno nudi, me lo concedi? -
- Ovvio che si! - mi spogliai lanciando i vestiti in aria alla rinfusa e poi senza aspettare che James finisse di spogliarsi, lo gettai in piscina, seguendolo. Quando riemersi risi, togliendogli dei petali dai capelli. Mi avvicinai a lui, baciandolo e mormorando "Grazie" mentre lo spogliavo del tutto. Indietreggiammo fino al muretto, contro il quale lo appoggiai e lo baciai ancora. E ancora... E ancora...
- Mi hai fatto così tanto innamorare di te - mormorai.
- E' stato quando ho visto il tuo viso pieno di lacrime di polvere che ho capito che senza te non avrei mai potuto farcela! - disse lui. E sapevo che da lì, sarebbe partita un'altra avventura... insieme.
Gli amori vanno vissuti sempre, qualsiasi amore sia, con chiunque. Perchè gli amori ci travolgono, ci inebriano, ci migliorano la vita. Gli amori ci danno la forza di credere in qualcosa, di non arrendersi, di non perdersi e di ritrovarsi sempre tra migliaia e migliaia di volti. Perchè l'amore è quella forza sublime che prima ti fa piangere e poi... ti asciuga le lacrime di polvere.
The End.
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Lacrime di polvere
FanfictionSequel de " Il Grido della libertà", primo libro della trilogia. Terzo libro della trilogia: Come la prima volta. Sette anni dopo, le cose sono parecchio cambiate. Louis e Harry sono sposati e di solito dopo il matrimonio si pensa subito ad allargar...