Spazio autrice:
Mi dispiace per il ritardo, ma sto studiando per i test dell'università, quindi ho il tempo ridotto! Godetevi questo capitolo e fatemi sapere se vi piace.
- Voi andrete all'università? Se sì, quale?
Un bacione, a presto, Noemi :*
Il bacio
*Christopher's Pov*
- Harry, sto uscendo con un amico. Porto Darcy con me? - chiesi, sperando in un no.
- Oh, non c'è bisogno. Se vuoi puoi stare col tuo amico, tanto io sono a casa oggi -
- Va bene allora... chiama per qualsiasi cosa -
- Certo. Divertiti! -
Gli sorrisi come risposta. Chissà come sarebbero andate le cose... altro che divertimento.
Uscii di casa e notai a qualche centinaia di metri che James stava venendo verso di me.
- Resta lì, ti raggiungo io - urlai. Lui si arrestò e mi diede il tempo di arrivare fino a quel punto. Mi fermai, con il fiato corto e lo stomaco che si ribellava per quei passi.
- Che ti ha fatto stavolta? -
- Qualche calcio in più, ma andrà meglio. Louis si sta assicurando che lo chiudano dentro per un bel po' -
- Mi dispiace davvero per tutto, Chris -
- Be' sai... penso che le cose in fondo non stiano andando tanto male,no? Ci troviamo in una famiglia per bene. Darcy viene continuamente ascoltata e amata e questo è fondamentale. Non devi sentirti incolpa -
- Avresti potuto finire nella loro casa, senza tutti questi lividi - mi passò un dito sullo zigomo e mi ritrassi. Da sobrio sentivo le emozioni totalmente travolgenti e mi facevano paura.
- Non credo. Sarei rimasto in quella casa fino a quando non avrei raggiunto il limite, com'è successo questa volta -
- Può essere... - continuò a camminare, mettendo le mani in tasca ed evitando il mio sguardo.
Lo fermai per il braccio e gli feci segno di svoltare a destra. C'era una piccola zona verde, con qualche panchina.
- Ti va bene qui? -
- Si, certo -
Ci andammo a sedere. Tra di noi c'era un palese imbarazzo che faceva paura. Non c'era mai stato. Qualsiasi carezza o tocco tra di noi non era mai stato così imbarazzante.
- Ricordi quello che è successo? - chiese a bruciapelo.
- Si, tu? -
- Ho qualche pezzo di ricordo annebbiato... -
- Ma ricordi che ci siamo... -
- Baciati? Si, lo ricordo -
- Okay - restammo in silenzio per qualche altro minuto, fissando la distesa verde che c'era di fronte a noi.
- Non so cosa mia sia preso - disse.
- Nemmeno io. Forse è stata colpa dell'alcol -
- E se l'alcol fosse stato solo un incentivo? -
- Volevi davvero baciarmi? - mi voltai verso di lui, le sopracciglia inarcate perchè in quel momento davvero non ci stavo capendo più nulla. Lo stomaco faceva male ma non per le botte prese. Era un dolore nuovo e fastidiosamente insistente.
- Tu no? - chiese impaurito.
- Non so... insomma ho sentito direttamente le tue labbra sulle mie ed è scattato il bacio, ma poi ci siamo baciati un bel po'. Sono confuso - appoggiai i gomiti sulle ginocchia e afferrai il viso tra le mani.
- Cosa dovremmo fare secondo te? -
- Non lo so, James... tu sei... si insomma... gay? -
- Non ho mai baciato un ragazzo prima di te - si arrabbiò, alzandosi dalla panchina e camminando avanti e indietro di fronte a me.
- Be' nemmeno io. Adesso però che cazzo facciamo? - mi alzai anche io, puntandomi davanti a lui. Mi fissò per qualche secondo e nelle vene mi fu iniettata una strana emozione. Sapevo cosa sarebbe successo ma non volevo assolutamente muovermi, nonostante il mio cervello mi gridasse di farlo.
James fece due passi precisi, poi mi poggiò una mano sulla guancia e mi baciò di nuovo. Prima appoggiò semplicemente le sue labbra sulle mie, forse per paura che mi spostassi, ma non lo feci. A quel punto le aprì un poco e io seguì il suo gesto. I primi attimi fu un bacio di sole labbra, poi aggiunse la lingua e nemmeno quel gesto mi fece paura. Avevo soltanto quella strana cosa dentro alla pancia. Posò anche l'altra mano sulla guancia emi piegò di poco il viso. Il bacio continuò fino a toglierci il fiato.
- Ti spaventa baciarmi? -
- Affatto...e a te? - chiesi ancora a un soffio dalle sue labbra.
- Completamente no - mi baciò di nuovo e cavolo se mi piaceva.Se prima ero nervoso e mi sembrava sbagliato, in quel momento credevo soltanto di essere nel posto giusto, con la persona giusta. Poi il viso di Darcy mi comparve davanti. Cos'avrebbe pensato? Due padri e un fratello gay... avrebbe potuto credere che anche lei dovesse amare qualcuno del suo stesso sesso. Avrebbe potuto sentirsi a disagio e diversa.
Mi allontanai dal bacio e guardai in basso.
- Che succede? -
- Non ce la faccio più - scoppiai, sedendomi mollemente sulla panchina e cercando in tutti i modi di non piangere.
- Ehi... -
- Che cazzo potrebbe pensare Darcy? Ha due padri James e adesso si scopre che anche io potrei essere gay... che esempio le darei? E se la deludessi? E se non la facessi sentire nel posto giusto? Forse io dovrei essere la figura che gli da l'esempio no? -
- Non puoi stare con una persona che non ti piace solo per darle un esempio. Che esempio le daresti? Quello del finto amore? Dell'amore condizionato? Dell'infelicità. Quando Darcy sarà grande,amerà qualcuno senza che sia tu a imporgli chi e saprà da sola chi amare. Non è una scelta che dipende dal tuo stile di vita -
Restai in silenzio, analizzando ogni sua parola.
- Non pensi che tutto questo sia sbagliato? -
- Perchè dovrebbe esserlo, Chris? A me fa stare bene. Sono tre giorni che sono nervoso perchè non sapevo che fine avessi fatto,ma adesso che sei qui con me è passato tutto. Perchè dovrei ritenerlo sbagliato? -
- Perchè siamo due uomini -
- Siamo due persone che si amano. Non ci credo che stai lì,ancora sul concetto "il vero amore esiste solo tra uomo e donna". Sul serio? Louis e Harry dovrebbero farti capire che due uomini si possono amare e possono avere una famiglia -
- Lo so, lo capisco... è solo che non so se è ciò che voglio io per il resto della vita -
- Be' chiamami allora quando avrai fatto una scelta e chiarito i tuoi pensieri - James fece qualche passo e volevo davvero andargli dietro...ma ero bloccato.
Poi pensai che avevo solo sedici anni, non mi stavo di certo gettando a capofitto in una relazione seria che sarebbe durata tutta la vita...perciò gli andai dietro urlarlo il suo nome.
- James! Fermati! Non posso correre! -
- Che c'è? -
- C'è che voglio provarci! -
Mi fissò bloccato per qualche secondo - Davvero? - chiese stupito.
- Finchè sto bene, voglio provarci. Ma smetterò se non mi farà più stare bene -
- D'accordo... mi sembra corretto. Anche per me vale lo stesso -
- Si, certo -
Ci guardammo un po' negli occhi e poi scoppiammo a ridere. Ci abbracciammo forte e tornammo verso la panchina.
Non potevo e non dovevo avere paura di amare qualcuno, chiunque fosse, finchè quell'amore mi avrebbe fatto stare bene.
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Lacrime di polvere
FanfictionSequel de " Il Grido della libertà", primo libro della trilogia. Terzo libro della trilogia: Come la prima volta. Sette anni dopo, le cose sono parecchio cambiate. Louis e Harry sono sposati e di solito dopo il matrimonio si pensa subito ad allargar...