XXXV Capitolo

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Spazio autrice:



In tanti chiedevate che fine avessero fatto gli Ziam e... direi che in questo capitolo si parlerà di loro. Ci sarà un nuovo personaggio che molti odieranno o ameranno, dipende! Fatemi sapere la vostra opinione su di lui! Grazie a tutti per i commenti e le stelle, un bacione, a presto, Noemi :*



Ps: Quello nella foto è Eddie.






Una sola, piccola, possibilità


*Zayn's Pov*


Giravo il bicchiere di Whiskey da minuti, senza aver bevuto nemmeno un sorso. Volevo ubriacarmi ancora. Magari perdere la sensibilità e i ricordi per qualche giorno ancora. Magari ignorare il resto del mondo per qualche altra ora. Mi faceva schifo bere perchè sapevo che da ubriaco facevo solo cazzate, ma allo stesso tempo mi piaceva bere perchè per un po' uscivo fuori dalla mia bolla di pelle e cambiavo personalità, pensieri, mente. Smettevo di essere Zayn e mi trasformavo in chiunque volessi. Ma da quella volta in cui Liam mi aveva urlato contro in bagno, avevo cercato ben tre volte di ubriacarmi e nulla. Non riuscivo più a mandare giù nemmeno un sorso di birra. Niente di niente. Pagavo e poi fissavo il bicchiere per minuti interi fino a quando non si riscaldava la bevanda e decidevo di lasciare perdere e andare a casa. E così, con lo sguardo perso dentro a quel liquido giallastro ricordavo perfettamente tutte le occhiate che Liam mi aveva lanciato da quel maledetto giorno in cui aveva scoperto che potevo averlo tradito.

Avrei dovuto parlare con quel tizio... come si chiamava? Jason? No... , Jenny... Jacob, sì Jacob. Credo... Che memoria di merda.

- Perchè ti ostini a ordinare se poi non bevi? Sprechi solo soldi, amico - alzai lo sguardo verso il cameriere, un uomo sui trent'anni almeno.

- Perchè ogni volta credo di riuscire a bere ma non lo faccio mai. Anzi, te lo paghi? Così vado via -

Si guardò attorno e poi prese il bicchiere -Lascia stare, vai. Offro io - Lo ringraziai debolmente e decisi di uscire dal locale. Avevo cambiato. Non mi ero più deciso ad andare in quello frequentato da Liam. Per poi cosa? Per farmi prendere a parole e magari a pugni?

Sbuffai e indossai la giacca, aprendo la porta del locale.

- Malik? Non ci posso credere... - mi voltai accigliato. Che cazzo volevano ora da me?

- Eddie? - quasi urlai. Quel ragazzo che sette anni prima mi aveva baciato in palestra e poi si era trasferito, cambiato città e si rivedeva solo dopo tutti quegli anni.

- Chi non muore si rivede! - sbottò sarcastico ma io non risi - Dovrei dirlo io. Sei tu ad essertela date a gambe levate -

- Avevo bisogno di cambiare quel carattere di merda che mi trovavo -

- Perchè adesso l'hai cambiato? - un sorrisetto nacque spontaneamente sulle mie labbra mentre il ragazzo si avvicinava a me. Si era tinto. I capelli erano stati trasformati in castano chiaro.

- Direi proprio di sì. Non sono più quel ragazzino viziato. Ti va di sederti un po'? Ti offro una cosa mentre cerco il modo più adatto di scusarmi -

Ci pensai su. Volevo andare a casa e dormire ma, insomma, non mi avrebbe fatto male un po' di compagnia. Parlavo solo con mia mamma e ogni tanto con Harry e Louis, avevo bisogno di parlare con qualcuno e passare del tempo fuori dalla mia stanza.

- Okay, andiamo in un altro bar però. Qui mi sono seduto, ho ordinato e non ho bevuto - mi guardò come se fossi pazzo per qualche secondo e poi mi scannerizzò dalla testa ai piedi. Forse notò il mio aspetto terribile perchè non disse nulla se non un semplice - Conosco un locale a pochi passi da qui. Ci avviamo? -

- Certo - lo seguii ma potevo già notare un'insegna illuminata a qualche centinaia di metri da noi.

- Quindi... ecco mi dispiace davvero. Ero uno stronzo a scuola -

- Solo a scuola? - ridacchiai e lui sorrise - Già, lo ero ovunque, ma sono cambiato. Sono un militare da sei anni ormai -

- Davvero? Ti sei arruolato? Perchè? -

Osservai i suoi movimenti, portò la mano destra alla spalla e si grattò. Sembrava che volesse un po' evitare la domanda ma poi rispose - Mio fratello era un soldato. Anche lui aveva problemi con la rabbia e il militare gli è servito per cambiare. Così ho pensato che forse avere qualcuno che mi facesse stare con due piedi in una scarpa poteva essere una soluzione per il mio comportamento di merda. E infatti, non sbagliavo -

Notai che aveva parlato del fratello al passato e mi venne istintivo chiedergli perchè ma subito mi disse che non era morto, ma aveva semplicemente cambiato mestiere.

- Da soldato a pasticcere? Quasi fatico a crederci -

- Oh, infatti non puoi capire quanto io abbia riso a questa sua scelta. Mi evitò per una settimana perchè ogni volta ridevo di lui - risi e aprii la porta del locale, facendo prima entrare lui e poi seguendolo. Ci sedemmo a un tavolo qualsiasi, senza la necessità di dover ordinare qualcosa.

- Pezzo di merda, potevi comprenderlo - affermai sarcasticamente.

- Sì, l'ho compreso... una settimana dopo aver riso di lui! -

Ridemmo e un cameriere ci raggiunse - Cosa vi porto, ragazzi? -

- Io prendo un Long Island, grazie. Tu, Zayn? -

- Un drink analcolico, per favore -

Il ragazzo annuì e andò via e quella volta Eddie decise di farmi la domanda tanto attesa - E tu invece, come mai sei diventato astemio? - risi di buon gusto. Fino a tre giorni prima mi ubriacavo fino a non ricordare più nemmeno il mio nome.

- Fidati, non sono astemio. E' solo che ho fatto un paio di cazzate da ubriaco e l'alcol non mi sta ispirando molto -

- Mmh, cazzate tipo? -

- Tradire il proprio marito può essere una cazzata? -

Eddie sgranò gli occhi e fece un verso simile a un fischio - Diamine sì... è proprio una cazzata -

Ruotai gli occhi al cielo - Lo so, lo so -

- Ed ora? -

Lo guardai scettico -Mi ha lasciato? - suonò come una domanda infatti lui ridendo disse - E che ne so io, me lo devi dire tu -

- Mi ha lasciato - affermai deciso - E non posso mica biasimarlo. Me la sono andata a cercare -

- Okay se vuoi parlarmene per sfogarti va bene, ma non voglio forzarti. Se vuoi possiamo cambiare argomento -

- Sì, è meglio -

Restammo per qualche secondo in silenzio. Io sorseggiai la mia bibita ed Eddie la sua. Poi il ragazzo aprì la bocca per parlare ma fu interrotto da una presenza dietro di me. Mi girai e notai Liam. Cazzo, ma sul serio? E' ovunque? pensai.

- Zayn... Posso parlarti? - cazzo cazzo cazzo.

- Mmh certo... Eddie mi scusi un attimo? -

- Sì, certo -

Mi alzai e sentii le gambe tremare. Seguii Liam spostandomi di qualche metro fino a quando non mi disse di spostarci fuori perchè con la musica non si sentiva nulla. Annuii e lo seguii come un automa. Ero nei guai, me lo sentivo.

- Sei ubriaco? - chiese subito e mi difesi all'istante -NO! No te lo giuro, non bevo nulla da giorni -

- Che cazzo ci fai con Eddie? - evitai il suo sguardo accusatore ma mi afferrò il viso - Stai con lui? Scopi con lui? -

- Che... no! L'ho incontrato in giro e mi ha chiesto di prendere una cosa da bere per scusarsi e... cristo santo perchè devo essere sempre l'unico a giustificarmi? - mormorai esasperato, aprendo le braccia e facendo un passo indietro.

- Perchè tu mi hai tradito e io non mi fido più -

- Be' fino a prova contraria mi hai lasciato e tu ci stai provato con un altro tizio quindi non capisco perchè il coltello debba essere sempre e solo contro di me. Mi sento una merda da quel giorno e ho fatto di tutto per farmi perdonare ma a te non interessa proprio nemmeno solo l'idea di accettare le mie scuse quindi perchè pretendi che ti spieghi tutto? - passai una mano sugli occhi e scossi il capo. Liam mi fissava senza parlare - Ascolta, se vuoi anche solo provare a perdonare un idiota come me, lascia che mi impegni ogni giorno. Lascia che ti porti in giro, riprovaci. Non chiedo baci o altro, ma dammi la possibilità di cambiare le cose. Se non assolutamente sapere più nulla di me, voltati, entra nel locale dal tuo amico e non chiedermi più spiegazioni di quello che faccio. Ci sto male ogni secondo di ogni giorno, Liam. Lasciami andare avanti se anche tu hai intenzione di farlo -

Attesi in silenzio. Liam mi diede le spalle e fece qualche passo verso la porta del locale. Il cuore mi si arrestò nel petto e con una mano mi strinsi forte il braccio. Lo occhi lucidi iniziavano a bruciare. Non poteva farlo davvero. Non poteva lasciarmi lì... non poteva buttare tutto all'aria senza provarci nemmeno una mezza volta ancora.

Non poteva andare via. Mi aveva sempre mentito allora. Non ero mai stato l'amore della sua vita perchè aveva buttato tutti quegli anni in pochi istanti e per una cosa sola. Imperdonabile sì... ma non impossibile. Poteva riprovarci. Lo avevo atteso per settimane, poteva benissimo darmi una possibilità. Una piccola, sola, possibilità.

Guardai le sue spalle per qualche altro secondo poi si arrestò.

- Domani alle dieci, al bar sotto casa mia. Ritarda e me ne andrò davvero, Zayn -

Lo raggiunsi con passi affrettati - Ti giuro, ti giuro che mi farò perdonare e... - si voltò e senza espressione aggiunse - Un'altra cazzata e sei fuori dalla mia vita -

Senza dire altro entrammo entrambi nel locale e prendemmo strade diverse. Quando mi sedetti, Eddie mi squadrò per qualche secondo - E' lui tuo marito? -

- Sì ecco... è meglio che io torni a casa, Eddie. E' stato un piacere passare del tempo qui ma... -

- Oh... capisco, certo. Vai pure, offro io -

Contestai due volte ma il ragazzo mi incitò ad alzarmi e andare via, così lo salutai ed uscii dal locale, notando che lui non si era mosso nemmeno di mezzo metro. Era rimasto lì seduto, con il suo bicchiere di Long Island quasi vuoti in mano.

Così tornato a casa ero subito andato a letto. Non avevo chiuso occhio fino alle cinque del mattino. Mi sentivo così energico e pieno di aspettative che alle sette ero già in piedi. Avevo fatto colazione, raccontato qualcosa al volo a Trisha e poi alle nove ero uscito di casa. Avevo comprato un mazzo di fiori colorati ed ero andato al bar. Lo avevo atteso per venticinque minuti ma non avevo altro da fare, quindi andava tutto bene in quel modo.

Liam arrivò alle dieci in punto. Mi salutò a mezza voce e accettò senza espressione il mio mazzo di fiori. Persi il sorriso per qualche secondo e sentii il cuore affondare nel petto ma subito tentai di scacciare via qualsiasi brutta sensazione e ricominciare daccapo. Un altro sorriso e tutto sarebbe andato bene.

- Sei puntuale - affermò, dando un'occhiata al menù.

- Sì... sì ti avevo giurato che mi sarei impegnato e... - mi bloccò.

- Okay. Che prendi? - persi di nuovo il sorriso. Abbassai il viso sul menù e fissai distrattamente i nomi. Non me ne fregava nulla.

- Tu che prendi? -

- Un cappuccino e una brioche -

- Okay, io un cappuccino. Vado ad ordinare e torno - non avendo ricevuto risposta, mi alzai e andai a prendere tutto, tornando al tavolo con un vassoio in una mano e il cuore nell'altra. Sì... sarebbe tutto andato davvero a puttane.

- Ecco a te -

Gli passai la tazza e la brioche e iniziai a sorseggiare il mio cappuccino, fissando totalmente impanicato fuori dalle vetrate. Non mi veniva nulla da dire. Mi sentivo a disagio e lui non sembrava aver intenzione di parlare. Ma che ci stava succedendo?

- Allora... - iniziai, schiarendomi la voce.

- C'è stato qualcosa tra te ed Eddie, ieri sera? - chiese a bruciapelo. Si vedeva che voleva chiedermelo da ore e conoscendolo ci aveva pensato su per tutta la notte. Significava che ancora mi amava?

- No. Sono andato via subito dopo averti salutato -

- Okay -

- Tra te e il tuo amico? -

- Sì. Siamo stati a letto -

La tazzina si fermò a mezz'aria. Cosa? Sgranai gli occhi e sentii lo stomaco chiudersi.

- Oh... -

- Sei deluso? Ti fa male sapere che sono stato con qualcuno? -

Non ce la feci più. Sentii qualche lacrima bagnare gli occhi.

- Lo so che ho fatto una cazzata ma forse non ci sono nemmeno stato a letto. Tu non hai perso tempo a tradirmi e... Dio Liam, hai davvero smesso di amarmi? - asciugai gli occhi e il mio ormai ex marito mi fissò - Non so più cosa provo per te. So solo che ogni volta che sei vicino a me, sdegno tutto e devo sfogarmi -

- Se non mi ami più, lasciami in pace, ti prego. Io non ce la faccio più a vivere così - mi alzai, poggiai una banconota sul tavolo e andai via, senza tirarmi indietro. Che giornata di merda.

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