CAPITOLO 1

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Gennaio: uno dei mesi più freddi dell'anno.

Odiavo l'inverno; ma iniziavo ad amare il gelo essendo che Adrian mi trasmetteva solamente quello.

E odiavo la scuola dal momento che i nostri banchi erano separati tranne che nella lezione di matematica.

L'anno stava quasi per giungere al termine. Quasi.

Ed io ancora ero indietro di due materie.

Certo, erano recuperabili; ma avevo notato che studiare assieme ad Adrian non dava i suoi frutti.

Riuscivamo ad aprire il libro e a leggere le prime cinque o sei righe; ma, dopo, finivamo per farci il solletico a vicenda o a coccolarci sotto le coperte senza più pensare a nient'altro.

Adrian era bravo a scuola, al contrario mio.

Anche lui aveva le sue distrazioni; ma riusciva ad andare avanti con le materie come se niente fosse. Forse, perché aveva passato tanti anni a studiare le solite noiose materie.

Ormai, doveva saperle a memoria.

Ero io quella a rimanere più indietro tra i due; ma avevo di meglio a cui pensare.

Insomma, avevo passato metà anno scolastico a scappare da dei vampiri bisognosi di uccidermi... come potevo pensare allo studio in un momento del genere?

"Lidya, mi stai ascoltando?!", domandò Adrian sventolandomi davanti alla faccia il quaderno di chimica.

Sbattei le palpebre più e più volte fino a quando misi a fuoco il suo viso. Il suo bellissimo viso.

Scossi la testa e tornai a guardare il quaderno, ora appoggiato sulla sua scrivania.

"Si, ti stavo ascoltando", mentii.

Mi dispiaceva dirgli una bugia; ma mi faceva anche pena al pensiero che si stesse sgolando per spiegarmi un qualcosa a cui manco prestavo attenzione.

Sbuffò e guardò per aria.

"E che cosa ti ho detto?", domandò poi, sfidandomi.

Rimasi a bocca aperta e mi passai una mano tra i capelli, mugolando.

Non potevo andare avanti con questa commedia per ancora tanto tempo. Dovevo dirgli la verità.

"Ero sovrappensiero", decisi di rivelargli.

Chiuse il quaderno con un gesto veloce che quasi mi fece spaventare e guardò il libro di chimica arricciando il labbro.

"Non credo che al professore di chimica importerà dei tuoi pensieri", mi sgridò lui con fare paterno.

Da una parte, odiavo quando faceva così; ma sapevo che aveva ragione.

Dovevo iniziare a mettermi d'impegno e studiare come tutti gli umani sani di mente che non nascondono un prezioso segreto riguardo ai vampiri e a tutto il resto delle creature nascoste.

"Lo so...", abbassai lo sguardo e aspettai altri suoi rimproveri.

Rimasi in silenzio ad ascoltare il suono del suo respiro fino a quando la porta non si aprì di scatto.

Sobbalzai sulla sedia nera e alzai lo sguardo per vedere una cascata di capelli biondi fare capolino da dietro la porta in legno.

Le sorrisi e lei fece lo stesso, bussando con la mano libera.

Nell'altra, teneva in bilico un vassoio azzurro con sopra due bicchieri.

"Posso entrare?", chiese lei guardandosi attorno.

Adrian annuì e si alzò dalla sedia stiracchiandosi la schiena indolenzita.

Chissà da quanto tempo mi stava spiegando la lezione...

Avevo perso il corso del tempo a furia d'immaginare.

Si buttò sul letto e si sdraiò su di esso con un tonfo secco.

Guardai Greta venirmi incontro e poggiare il vassoio sulla scrivania.

"Vi ho portato la merenda... giusto per fare un po' di pausa", ci comunicò porgendomi il bicchiere, "che cosa stavate studiando?", domandò poi, aprendo il quaderno e leggendo gli appunti segnati con una bella calligrafia.

Bevvi un sorso: succo alla pera.

Non era uno dei miei preferiti; ma me lo sarei fatta andare bene.

Guardai, invece, il bicchiere di Adrian pieno di sangue.

Chissà se un giorno lo avrei bevuto anch'io.

"Oh, chimica...", sbuffò lei richiudendo il quaderno, "bella noia!"

"Si", mormorò Adrian alzandosi di scatto e venendo verso di noi per poi prendere in mano il suo bicchiere, "peccato che abbia studiato solo io mentre Lidya pensava a scene di sesso tra noi due", alzò un sopracciglio e bevve un sorso.

Scossi la testa, imbarazzata, ed arrossii.

"Ma che cosa dici?!", lo rimproverai, appoggiando il bicchiere mezzo vuoto sul vassoio.

Rischiava di cadermi dalle mani.

"Vorresti dirmi che non ti piacerebbe?", chiese lui in tono altezzoso.

Vidi Greta ad occhi sgranati e scosse la testa più volte.

"Oh, tenetevele per voi queste cose...", sussurrò lei, imbarazzata, "Adrian, sei pur sempre mio cugino, diamine..."

Sbuffò e prese in mano il bicchiere ormai vuoto di Adrian riappoggiandolo nel vassoio accanto al mio.

"Non lo bevi più?", mi domandò lei puntando il mio bicchiere.

Scossi la testa.

"Perfetto", sospirò e ci guardò sorridendo, "oh, è arrivato papà e... vuole parlarci", guardò Adrian e corrugò la fronte.

"Si, l'ho sentito", sbuffò lui leggermente irritato.

Mi prese per mano e mi tirò verso la porta.

"Vieni. Andiamo a sentire che cosa vuole"

SPAZIO AUTRICE

Primo capitolo della seconda saga di "Biancospino".
Per chi, dunque, avesse preso in mano questo libro e lo stia leggendo vi dico di fermarvi e di andare a leggere prima il primo, o non ci capirete nulla.
Per chi già avesse letto il primo, spero vi piacerà e che soddisfi ciò che avevate immaginato che succedesse.

Buona continuazione!

Sopra Lidya <3

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora