CAPITOLO 48

743 65 22
                                    

Sentii un venticello leggero soffiarmi in faccia ed una voce più che conosciuta continuare ad urlare il mio nome con foga e preoccupazione.

Sbattei le palpebre più e più volte, finché non mi decisi ad aprire gli occhi e a sperare che fosse solo un bruttissimo incubo.

Mi guardai attorno e capii di non trovarmi nel letto con Adrian al mio fianco.

La battaglia era in atto e io ero appena stata abbattuta come un topolino indifeso.

Sgranai gli occhi.

Dominic! Dominic era morto per salvarmi!

Sarei dovuta rimanere con lui e tenergli la mano finché non si sarebbe deciso che era il momento giusto per lasciare la terra e passare ad un'altra vita. Eppure, non ero lì.

Mi divincolai e sentii una presa solida attorno alle mie gambe.

Ero a testa in giù e, improvvisamente, mi buttarono a terra.

Qualcuno mi prese al volo e, quando vidi chi era, impallidii.

Ero tra le braccia di Andreas che sogghignava per la felicità.

"Dove siamo?", gli domandai, nonostante sapessi perfettamente dove mi trovassi.

Mi sorrise.

"Guardati attorno", sussurrò lui.

Feci quanto richiesto e notai che eravamo in mezzo al bosco fitto.

Lupi e vampiri stavano combattendo.

Allora, avevo visto bene: ero in mezzo alla grande battaglia!

Spalancai la bocca e cercai Adrian.

Mi stava guardando e sembrava molto più rilassato ora che ero sveglia.

Andreas notò dove puntava il mio sguardo e ridacchiò.

"Per tutto il tempo non ha fatto altro che chiamarti; ma non ha potuto avvicinarsi a te o gli ho detto che ti avrei morsa", mi rivelò.

"Morsa?", chiesi, non capendo.

Non ero un vampiro; quindi, non sarei morta.

"Si, ti avrei morsa e saresti stata una di noi", mi strizzò l'occhio e lo guardai male.

"Tu sei completamente pazzo!", urlai, ricominciando a divincolarmi, "lasciami andare subito!"

Scosse la testa e mi portò più vicino a sé, bloccandomi le braccia.

"Continua ancora così e quando mi stancherò ti morderò sul serio", mi minacciò.

Detto questo, lo lasciai perdere.

Lasciai perdere tutto e capii di non poter fare nient'altro per sfuggirgli.

E, poi, se avessi continuato ad urlare avrei solamente disconcentrato Adrian.

Abbai le braccia verso il basso e sospirai.

Ero tesa, ora.

"Non potranno sopravvivere", mi sussurrò all'orecchio.

Digrignai i denti.

"Perché non sai contro chi vi siete messi", risposi prontamente con l'acido alla bocca.

Era l'unica cosa che potessi fare in quel momento.

Dovevo rimanere calma e sperare. Solo quello.

Due lupi erano a terra e quasi persi di vista Jake in mezzo alla folla.

Era uno dei più grossi. Forse, perché era l'alpha.

Sentii un guaito ed un lupo nemico fu sbalzato in aria da Greta, facendolo arrivare a due metri dai nostri piedi.

Urlai e lo guardai cambiare forma fino a diventare umano: era un uomo sulla trentina con corti capelli neri.

Cercai di deviare lo sguardo e ritornai alla battaglia dove i lupi sembravano quasi avere la meglio.

Erano in troppi e non ci credevo nemmeno io.

Speravo solo che almeno i Miller resistessero.

Dovevamo vincere e senza avere perdite.

Una lacrima scivolò giù dalla guancia e pensai a Dominic e a quello che aveva fatto per me.

Era morto da solo. Senza nessuno al proprio fianco.

Andreas mi guardò e, per non farmi scoprire nella mia vulnerabilità, mi coprii il viso con i capelli.

Ridacchiò.

"Oh, oh, ma quello non è il tuo bel fidanzatino?", cinguettò poi.

Alzai subito la testa e vidi Adrian contro due lupi.

Lo avevano accerchiato e, uno di loro, si alzò sulle zampe posteriori, rivelandosi più alto di lui.

Aveva la bocca aperta e sembrava poterlo mordere da un momento all'altro; ma Adrian gli puntò il pugnale contro al petto con gran facilità.

Sperai con tutta me stessa che riuscisse ad ucciderlo; ma così non fu.

Il secondo lupo gli saltò sulle spalle e, a poco a poco, lo stava trascinando giù.

"No!", urlai per la paura.

Non volevo perderlo! Non lui!

Poi, vidi Rachel fare un balzo di ben tre metri e atterrare alle spalle del lupo, colpendolo con il pugnale.

Quest'ultimo cadde a terra e Adrian fu libero di conficcare il pugnale nel petto del lupo che gli stava davanti.

Cadde a terra e sorrisi per la gioia di quella piccola vittoria; nonostante fosse stata Rachel a salvarlo.

"Dannazione!", sussurrò Andreas, infuriato.

Mi presi quella vittoria e cercai di non darlo troppo a vedere.

Continuai a tenere lo sguardo fisso verso i vampiri e, al lato destro del gruppo, vidi Jackson lottare contro tre lupi grigi.

Cercai con gli occhi sua sorella per avvertirla del pericolo; ma, quando mi voltai nuovamente verso Jackson, lo vidi steso a terra e con i lupi ormai lontani.

"Cosa...?", domandai senza capire.

No, non poteva essere...

"E fuori due", sussurrò Andreas in maniera divertita.

SPAZIO AUTRICE

Sto facendo una strage e mi dispiace. Sul serio.
Ma ancora non è finita...!

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora