CAPITOLO 24

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Il cellulare squillò tre volte e, al quarto squillo, una voce grave mi rispose in maniera fin troppo brusca.

"Chi diamine è questo tuo amico, eh?! E perché sei uscita con lui e ti sei ubriacata?!", urlò senza preavviso.

Sorrisi.

Era Adrian. Adrian era vivo e vegeto ed ora era con me al telefono. Potevo finalmente sentire la sua voce!

Rimasi in silenzio con il sorriso stampato sulla faccia.

"Allora?!", domandò lui vedendo che rimanevo zitta, "vuoi forse finire come con Dominic?"

Alzai un sopracciglio e guardai Jason di sbieco.

"Ma gliel'hai detto?", gli domandai, in piedi davanti alle scale.

Jason, di tutta risposta, alzò le spalle, si alzò dal divano, e si diresse verso la cucina facendo finta di nulla.

Sembrava più sereno anche lui, ora.

Insomma, durante la notte aveva comunque avuto modo di sentire le voci dei suoi famigliari.

Tutto ciò mentre io dormivo come un sasso.

Sospirai e la rabbia prese il sopravvento.

Come poteva controbattere le mie scelte in fatto d'amicizie se, alla fine, non si era fatto sentire per giorni?

"Senti un po', apposta di criticare tanto me, spiegami perché non mi hai telefonata per tutto questo tempo!", lo insultai sottovoce.

Ma come si permetteva?

Come minimo avrebbe dovuto chiamarmi chiedendomi scusa, non urlandomi addosso.

"È successo un casino; ma c'è una novità!", esordì lui improvvisamente con un tono della voce completamente diverso.

"La novità?! Della novità non m'interessa nulla ora come ora! Voglio solo sapere perché mi hai evitata!", dissi nuovamente.

"Harris ci ha ritirato il cellulare", borbottò.

"Cosa?! È perché mai?", domandai, incerta se la sua fosse solo una scusa di pura immaginazione o la verità.

"Stavamo seguendo una pista e a Greta è squillato il cellulare. Cioè, non le è proprio squillato...", borbottò ancora, "in realtà le è partita la sveglia in cui c'era scritto che era ora di farsi lo scrub per il viso", sussurrò.

Alzai un sopracciglio.

"Dici sul serio?", domandai senza crederci più di tanto.

"Si, dice sul serio!", urlò Jason dalla cucina.

Sospirai.

"Puoi dire a mio cugino di smettere di origliare la nostra telefonata?", domandò Adrian.

Sbuffai.

Non ce ne sarebbe stato bisogno.

"Scusate!", si scusò lui in tutta risposta.

Sospirai di nuovo.

La potevano smettere di fare così?

"E perché ha ritirato il telefono anche a te, allora?", domandai senza capire.

"All'inizio l'aveva ritirato solo a Greta contro la sua volontà; ma poi a me è partita una chiamata mentre eravamo nel bosco e si è sentita la tua voce", mi spiegò, dando una risposta alle domande che mi ero fatta riguardo quella telefonata misteriosa.

"Sul serio?", domandai ancora.

"Si! Sul serio!", rispose, ancora, Jason.

Sospirai nuovamente.

"Jason, la puoi smettere?!", domandai, urlando; nonostante sapessi che mi avrebbe sentita anche se avessi sussurrato.

"Tuo cugino ti sta dando ragione perché ce l'hai o perché ti deve reggere il gioco?", domandai al mio ragazzo.

"Ehi!", mi rimproverò Jason, sporgendosi dalla porta e guardandomi con una smorfia strana sul viso.

"Allora?", domandai, non badando a lui.

"Sai benissimo anche tu che mio cugino non ti mentirebbe mai", mi rivelò Adrian a voce bassa.

E aveva ragione: Jason non mi avrebbe mai mentito.

Mi voltai verso di lui; ma notai che era scomparso. Probabilmente, dentro alla cucina.

Alzai le spalle e sospirai, sedendomi sul primo gradino.

"Allora? Qual'è, ora, questa novità?", domandai, reggendomi la testa con la mano.

"Abbiamo trovato delle tracce belle fresche", mi disse facendomi sorridere.

Finalmente una buona notizia.

"Questo significa che gli avete praticamente trovati", balzai in aria, rimettendomi in piedi.

"Si e no... erano passati da poco", biascicò lui.

"E dove sono queste tracce?", domandai ancora.

"Beh, sappi che abbiamo girato tutto il Kentucky e non abbiamo trovato assolutamente nulla", mi rivelò.

La sua voce era rilassata e la cosa fece tranquillizzare anche me.

"Quindi, siete fuori dal Kentucky?", domandai con un sopracciglio alzato.

"Si, le abbiamo trovate al confine con l'Ohio", disse ancora.

"Ohio?", domandai, "ciò significa che stanno andando in Ohio o...?"

Adrian non mi fece finire la frase.

"Stanno venendo in Kentucky e non ne sappiamo il motivo"

SPAZIO AUTRICE

Finalmente, Lidya ha sentito Adrian! :)
Cosa succederà ora?

Sopra Lidya :)

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora