CAPITOLO 30

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"Dirti tutto?", domandai allibita, "credevo che voi lupi aveste l'udito come quello dei vampiri", ridacchiai.

Per un attimo, lo vidi ferito nell'orgoglio.

"Secondo te per quale motivo ho cambiato posto il secondo giorno di scuola?", mi domandò lui, posando sul banco la penna che aveva in mano e rivolgendomi un sorriso vincente.

"Ma...", provai a ribattere guardando di colpo Adrian che, sicuramente, si stava concentrando nell'ascoltarci; e con pochi risultati dal momento che i licantropi attutivano il suono.

"Ma noi, come i vampiri, abbiamo lo stesso problema inverso. Non sentiamo i suoni o le parole se c'è un vampiro di mezzo. E si da il caso che il secondo giorno di scuola tu fossi sola in mezzo ad un mucchio d'umani; mentre ora..."

"Si, si, ho capito. Ho capito, grazie", lo fermai.

Odiavo quando faceva così.

Le creature magiche, quando venivano colpite nell'orgoglio, facevano sempre così. E non la smettevano più.

"Dai, dimmi di che cosa avete parlato", riprese il discorso, riprendendo la penna in mano.

"Beh, devi darmi una mano o vi cacceranno da Danville", dissi subito.

Jake, in tutta risposta, ridacchiò appena facendo attenzione che il professore non se ne accorgesse.

Infatti, continuò a spiegare come se nulla fosse.

"Loro, cacciarci da Danville?!", rise ancora, "sono, quanti... quattro vampiri contro un branco intero?", chiese divertito.

"Hanno altri amici vampiri che possono far arrivare qui", mentii.

Cioè, non sapevo se fosse la verità o meno; ma non credevo che Adrian fosse davvero così stupido e pazzo da mettersi contro un branco di licantropi. Non in quattro.

Avevano già avuto grandi difficoltà in tre contro un gruppo di vampiri muniti di paletti di legno; figuriamoci contro ad un branco dal morso mortale.

"Non ne dubito; ma ne perderebbero parecchi. Insomma, siamo lupi, certo; ma siamo forti, sai?", domandò lui, alzando un sopracciglio e leccandosi i denti superiori.

Gesto che faceva anche sempre Adrian quando voleva mettere in mostra le zanne.

"Dovresti collaborare e non avremmo casini né io né tu", sussurrai già nervosa.

"Dici?", domandò lui.

"Dico", risposi acidamente, "Jake, ti voglio bene, davvero; ma devi aiutarmi", gli confidai, voltandomi verso di lui.

Jake mi guardò dritta negli occhi e deglutì.

"Cosa dovrei fare?", chiese poi.

"Devi dirmi perché sei qui", gli rivelai.

"E perché mai dovrei dirtelo?", rise ancora.

"Perché Adrian lo vuole sapere. Dal momento che saprà che non siete una minaccia, allora vi lascerà in pace. Lui e tutti gli altri vampiri", gli spiegai, "e lascerà in pace la nostra amicizia"

"Che cosa vuoi che cambierà?!", domandò arrabbiato voltandosi verso di me, "ora che Adrian è tornato tu passerai la maggior parte del tempo con lui e, man mano che andremo avanti con il tempo, ti costringerà anche a rimanere lontana da me"

Scossi la testa e guardai la schiena di Adrian.

"Questo non è vero", risposi sicura, "Adrian non farebbe mai nulla che non mi renderebbe felice"

"Ci allontaneremo comunque", sospirò, "o in un modo o in un altro"

"Jake, non dire così...", gli presi la mano e gliela strinsi con forza.

Lui guardò il nostro intreccio e deglutì nuovamente.

"Non avrò mai da te ciò che voglio sul serio", sussurrò lasciandomi la mano.

"Probabilmente no; ma se mi vuoi bene ci sarai lo stesso per me. Per sempre", cercai di tranquillizzarlo.

"Un giorno tu sarai un vampiro e a quel punto ti perderei per sempre, e questo tu lo sai", mi ricordò.

Scossi la testa.

"Lotterei contro i miei stessi impulsi pur di rimanere con le persone a cui voglio bene: che sia tu o la mia famiglia...", gli spiegai, convinta di ciò che dicevo.

"Spero che tutto ciò non sia solo una bugia...", sussurrò stringendo il pugno.

"Non lo è", sbuffai, contrariata dai suoi pensieri brutti che aveva su di me.

Davvero pensava che mi sarei allontanata da lui tanto facilmente?

"Senti, tra me e Gladys è stato diverso... capiscimi. In fondo, tu sai il mio segreto; mentre Gladys non ha mai saputo niente. Continuavamo il nostro catastrofico rapporto d'amicizia basandoci sulle bugie. Fine", gli spiegai.

Annuì e, per un attimo, sembrò capire.

"Certo, capisco...", annuì appena e si rilassò sulla sedia.

"Per questo motivo con te è tutto diverso", sorrisi e, di colpo, una domanda ancora poco chiara mi apparve nella mente, "ma, ora che ci penso, tu sapevi il mio segreto?", domandai.

"Se eri fidanzata e amica dei vampiri, intendi?", domandò lui per sicurezza.

Annuii.

"Beh, che tu ci creda o meno; non lo sapevo. Solamente quando quel pomeriggio ti ho vista passeggiare con Jason ho capito", mi rivelò.

"E hai continuato a rimanermi accanto? Nonostante questo?", chiesi ancora.

Annuì e sorrise, voltandosi verso di me.

"Certo, Lidya! A me non cambia nulla la nostra differenza... insomma, rischierei di morire a starvi accanto; ma voglio rimanerti amico", mi tranquillizzò lui, stringendomi il braccio con la mano destra.

"Lo sai che i Miller non ti farebbero mai del male"

Alzò un sopracciglio, poco convinto.

"Beh, non se ci sarò io, okay?", aggiunsi.

Sorrise e mi accarezzò il braccio scendendo fino alla mano, stringendomela.

"Allora?", domandai infine.

"Allora cosa?", domandò senza ben capire.

"Mi dirai perché sei qui?"

SPAZIO AUTRICE

No, non ve lo dico perché è qui xD
Vivaaaa la suspenceee <3
Suvvia, per non farmi odiare proprio del tutto domani farò un capitolo centrato maggiormente su Lidya e Adrian *-*

Sopra Jake :)

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora