"Ciao, ragazza misteriosa", mi salutò una voce di fianco a me mentre maneggiavo con il cellulare.
Anche la sera prima non avevo sentito né Adrian né Greta.
Era strano ma, probabilmente, avevano solamente qualcosa da fare; o stavano seguendo delle tracce che portavano dritte alla tana dei lupi mannari.
La cosa che mi doleva di più era il fatto di non poterlo chiamare. Me l'aveva vietato e dovevo solo sperare che mi chiamasse presto.
Tolsi la schermata dei nostri messaggi teneri e sbuffai sapendo già chi fosse: Jake.
"A me quello misterioso sembri tu... ma ciao anche a te", lo salutai anch'io, rigirandomi il cellulare tra le mani.
"Mi sembri agitata...", disse tutto d'un tratto facendomi alzare un sopracciglio.
"E a me sembri troppo curioso...", risposi a tono, ricordandomi di quanto lo ero anch'io fino all'anno scorso.
Trattenni il fiato e mi guardai attorno con aria triste.
Era brutto trattare male una persona; ma era la cosa più giusta da fare se volevo allontanarlo da me il prima possibile.
Alzò le spalle.
"Può darsi", sorrise, "ma tu non mi aiuti se non mi dici nemmeno come ti chiami"
Sbuffai e gli concessi almeno il mio nome.
"Lidya. Lidya Thompson", risposi seriamente, arricciando il labbro.
"Bene, è bello sapere finalmente il tuo nome", sorrise e infilò le mani nelle tasche dei jeans.
Sorrisi anch'io, inaspettatamente.
"Non ci credo... ti ho fatta sorridere sul serio?!", domandò lui guardandomi meglio.
Scossi la testa e mi passai una mano tra i capelli infilandomi il telefono nella tasca dei jeans.
"Ma per chi mi hai preso, scusa?!", domandai ridacchiando.
"Per una depressa, probabilmente. O una depressa solitaria", optò lui ironicamente.
"Depressa, no... solitaria, invece, si", conclusi io a malincuore.
Era vero: mi ero allontanata un po' da tutti da quando non frequentavo più gli umani.
"Solitaria, tu? Non mi sembri il tipo...", scosse la testa, "io stavo scherzando..."
"E che tipo ti sembro?", domandai curiosamente, bloccandogli la parlantina.
"Vediamo... sembri testarda, solare, precisa e attenta, gentile, empatica...", iniziò lui; ma subito lo stoppai.
"Okay, okay... può bastare così", lo fermai, "diciamo che lo ero, prima"
"E, poi?", chiese senza capire, "come mai sei cambiata?"
Rimasi in silenzio e a bocca serrata.
Strinsi i pugni e mi maledissi per aver parlato troppo.
Vidi Jake, con la coda dell'occhio, aspettare una mia risposta e tendersi più vicino a me del previsto.
"Perché hai cambiato posto?", domandai senza pensarci troppo su.
Il viso di Adrian, ora, era riapparso nei miei pensieri e nient'altro poteva distrarmi dai suoi occhi magnetici.
"Cosa, scusa?", chiese senza capire.
"Perché ti sei spostato di posto?", ripetei spazientita.
Ecco, ero tornata la ragazza acida di prima.
Alzò le spalle.
"Ha importanza?", chiese sorridendo.
Pensava scherzassi; ma non era così. Ormai, avevo paura di tutti.
Annuii.
"Abbastanza", aspettai un attimo, "allora?"
"Così... non lo so il perché... probabilmente per sentirmi meno isolato. Lì vicino al muro ero da solo e, per giunta, davanti", mi spiegò velocemente, "perché?"
Non risposi e continuai a pensare a ciò che mi aveva detto.
Era vero, oppure no?
Potevo credergli?
E se Jake fosse un vampiro che faceva solamente finta di essere umano per portarmi via e avere Adrian?
Era per questo?
No, Jake sembrava uno qualsiasi. Una di quelle persone socievoli che quando arrivano a casa studiano per prendere bei voti.
Nulla di paranormale, insomma.
"Così", alzai le spalle.
"Okay...", annuì lentamente e si guardò intorno con nonchalance, "hai sempre vissuto qui?", domandò poi, cambiando argomento.
"Si, sono di Danville"
Avrei voluto chiedergli da dove arrivasse; ma capii che non dovevo sembrare interessata alla sua esistenza o non si sarebbe scollato mai più.
"E come avrai ben capito ho gravi problemi in chimica quindi, se non ti dispiace, ora andrò in classe a ripassare gli appunti", lo scansai e mi voltai verso la scuola iniziando a salire i gradini.
***
"Perché diamine non mi chiama?!", urlai davanti a Jason accasciandomi sul divano di casa sua.
Quest'oggi, ero andata io a trovarlo dal momento che mia madre era a casa da lavoro e non volevo farla assistere alla trasformazione da vampiro famelico a vampiro buonista del mio amico.
"Non saprei; ma devi calmarti", cercò di tranquullizzarmi lui sedendosi dalla parte opposta del divano.
Era molto lontano da me e, ora come ora, avrei solamente avuto bisogno di un abbraccio rassicurante.
Ma se mi fossi avvicinata mi sarei ritrovata senza più sangue in circolo.
"Come faccio a calmarmi?!", domandai stizzita, "potrebbe essergli successo qualcosa! I lupi potrebbero averli attaccati o, peggio ancora, morsi!"
Ero nel panico più totale.
Non sentire Adrian mi mandava in bestia.
"Lidya, ascoltami, va tutto bene. Fidati di me", cercò di farmi ragionare, "conosco Adrian e so che se la cavare in ogni situazione. Anche in quelle più impensabili"
Rimasi per un attimo con gli occhi lucidi e, dopo essermi passata una mano tra i capelli, annuii debolmente ricacciando indietro le lacrime.
"Vedrai che ti chiamerà, prima o poi", aggiunse.
Gli sorrisi e annuii ancora.
Era bello avere almeno ancora lui accanto. Qualcuno con cui poter parlare dei segreti che ci portavamo dentro senza esitazione.
Potermi sfogare di Adrian e del fatto che non sentirlo mi faceva sentire vuota e con un macigno nel petto.
Era l'unico con la quale ancora potevo farlo. Anzi, mi era rimasto solo più lui.
Per questo motivo ci tenevo ad aiutarlo: avevo bisogno di un suo abbraccio e di poterlo sentire vicino nel momento del bisogno.
Avevo bisogno di lui ora che Adrian non c'era.
Mi alzai dal divano e gli sorrisi, tendendogli la mano affusolata.
Deglutì e strinse la mia con i vari tremori contrastanti.
"Sei pronto anche oggi?", domandai io con il sorriso riparatore sul volto stanco.
"Sono pronto anche oggi"
SPAZIO AUTRICE
Facciamo sempre più conoscenza di Jake e, man mano che la storia andrà avanti, scoprirete sempre più cose su di lui.
Cosa ne dite del suo personaggio?
Come vi sembra?
E dell'amicizia sempre più forte che sta nascendo tra Jason e Lidya? :)Sopra Jake, nonché Robert Pattinson :)
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ROSA SELVATICA
Vampire-SECONDO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- Dall'arrivo in città dei lupi mannari tutto cambia. Il rapporto tra Lidya e Adrian sembra migliorare sempre di più fino a quando, quest'ultimo, non si vede costretto a dover partire con Greta e suo zio...