CAPITOLO 40

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"Non hai idea di con chi hai a che fare, lupo", si difese Adrian, brandendo il pugnale e ringhiando appena, facendo apparire le zanne.

Preoccupata, mi avvicinai il più possibile a Jason e richiamai la sua attenzione tirandolo per il lembo del maglioncino.    

Si voltò e mi guardò nello stesso modo in cui si guarda una bambina.

"Non si faranno del male, non è vero?", domandai preoccupata, guardando i due sfidanti fronteggiarsi.

Scosse la testa e sorrise.

"No, Lidya. È solamente un allenamento", mi tranquillizzò lui.

Annuii e tornai ai due sfidanti.

Sarei voluta correre in mezzo a loro e chiederli di fermarsi; ma sapevo che era impossibile.

Dovevano allenarsi o avrebbero sicuramente perso contro il vecchio branco nemico di Jake.

Chissà se, per l'appunto, era riuscito a trovare altri licantropi in grado di unirsi a noi?

Sicuramente si, essendo Jake un tipo in gamba e alquanto testardo.

Quasi quanto Adrian, avrei detto.

Anzi, forse, avevano il carattere più simile di quanto credessero. Ed era per questo motivo che, secondo me, non andavano molto d'accordo.

Sentii un rumore sordo e capii che le ossa di Jake si stavano spezzando.

Stessa cosa che era successa con Andreas quel pomeriggio nel parco.

Il rumore era insopportabile e potevo solamente immaginare la sofferenza nel sentirsi le ossa spezzarsi una ad una e non avere un modo per far si che non succedesse.

Eppure, Jake non sembrava preoccupato o dolorante.

Certo, una smorfia sul suo viso c'era eccome; ma niente di quello che mi aspettavo.

Come minimo, io avrei urlato e avrei chiesto pietà.

Probabilmente, però, lui ci era abituato. Così come Andreas, d'altronde.

Anni ed anni passati ad essere lupo non faceva altro che far abituare il proprio corpo a quella trasformazione.

Chissà se anche quella da vampiro sarebbe stata dolorosa?

In Twilight lo facevano apparire come una cosa bellissima; anche se un po' dolorosa per via del veleno che ti inniettavano quando ti mordevano.

Peccato che quella fosse tutta finzione e che non era il metodo corretto per far avvenire la trasformazione.

Bisognava dar da bere il sangue di vampiro all'umano da voler trasformare, ucciderlo e, quando sarebbe ritornato in vita, nutrirlo.

Soltanto così si sarebbe completato il processo.

Ma nulla di tutto ciò mi sembrava doloroso.

Nulla, tranne la parte in cui sarei dovuta morire e poi ritornare in vita.

Era una cosa così strana che, però, mi metteva anche molta paura, a dirla tutta.

Sentii un ringhio e alzai la testa di scatto guardando il corpo di Jake sotto forma di un lupo enorme.

Indietreggiai di un passo al ricordo del suo corpo davanti al mio nel tentativo di proteggermi dal suo ex migliore amico.

Che poi, alla fine, l'aveva per sino risparmiato.

Forse, sperava ancora che Andreas tornasse dalla sua parte. Dalla nostra, anzi.

Non so quanto questo potesse essere fattibile, dopo averlo conosciuto.

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora