CAPITOLO 32

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Eravamo seduti sul divano.

Io, Greta e Jason, più che altro.

Per una volta, potevo stare in mezzo a loro due senza la probabilità di essere mangiata da Jason.

Adrian era in piedi davanti a noi; mentre Harris era dietro al divano a braccia incrociate.

"C'è un licantropo in città", disse semplicemente.

"Licantropo?", domandò Harris.

Abbassai la testa e Adrian mi guardò.

Sapevo che cosa voleva: che spiegassi tutto per il meglio.

"Ho incontrato questo ragazzo", iniziai io facendo girare tutti quanti verso di me, "si chiama Jake Collins e viene dall'Ohio. Siamo diventati amici dopo pochi giorni; ma perché io lo credevo umano", tirai in avanti le mani.

Dopotutto, non era stata colpa mia.

"Amici?", domandò Jason girandosi verso di me.

Le nostre braccia si toccavano.

"Per caso quel tuo amico che ti ha portata a bere fuori e che ti ha fatta ubriacare lasciandoti nel bar?", domandò curioso.

Annuii.

"Ti sei ubriacata senza di me?", domandò Greta, delusa, ridacchiando.

"Greta...", la rimproverò Jason lanciandole un'occhiataccia, "non dirle così..."

"Oh, fratellino guastafeste... immagino tu le abbia fatto le stesse scenate che fai sempre anche a me...", borbottò lei, sporgendosi.

"Si da il caso che io le faccia solamente per tenervi d'occhio, essendo che non voglio che vi mettiate nei guai", le spiegò.

"Il mio fratellino ci protegge", ridacchiò lei, facendo tossicchiare Adrian per fargli riprendere il controllo della situazione.

"Dicevamo...", smorzò il dibattito.

Capii di dover prendere di nuovo parola.

Da una parte, Adrian mi sembrava strano.

Mi sembrava diverso dal solito. Del tutto.

"Un pomeriggio, mentre eravamo fuori, abbiamo incontrato questo ragazzo, Andreas, che si è presentato dicendo di far parte della famiglia di Jake. Voleva che ritornasse in famiglia", spiegai, "ma Jake l'ha lasciato perdere e ha proseguito dritto"

"Ma...?", domandò Jason col sorriso.

"Come fai a sapere che c'è un ma?", chiesi, rispondendo al sorriso.

"Perché con te c'è sempre un ma", mi tirò una gomitata e si mise a ridere.

"È importante!", tuonò Adrian.

"Si...", sussurrai io, abbassando la testa e togliendomi il sorriso di dosso, "beh, grazie ad Andreas che ha cercato di mangiarmi, ho scoperto che sia lui che Jake sono dei lupi", tagliai corto.

Alzai la testa e guardai male Adrian.

Per quale motivo, ora, faceva così?

"E Lidya mi ha fatto promettere di non torcergli un solo capello. Questo perché, secondo lei, Jake è bravo e non ha nulla contro di noi", prese parola Adrian.

"E allora perché sono qui?", domandò Harris.

"Lo scoprirò a breve. Basterà che parli con Jake e che lo faccia fidare di me...", spiegai a tutti, "io e Jake siamo amici. So com'è fatto..."

"Lo sapevi anche di Dominic, Lidya...", mi ricordò Adrian sbuffando.

"E con questo?", domandai leggermente arrabbiata, "ti ricordo che è stato lui ad uccidere suo padre per non farci ammazzare!"

Nella casa regnò il silenzio.

L'avevo di nuovo colpito; ma non poteva fare così.

Non gli avevo fatto nulla di male e mi trattava come se fossi una sconosciuta. Proprio come mi trattava all'inizio Jason.

"Non credo comunque che ti dirà nulla, Lidya...", mi spiegò lui facendo un passo verso di me, "per quale motivo dovrebbe dirtelo? Magari, ha un qualcosa contro di noi!"

"No! Voi non c'entrate nulla! Certo, c'è un qualcosa che non vuole dirmi; e questo lo so! Ma è una cosa sua personale! Non ha nulla contro di voi! Me l'ha detto lui stesso!", spiegai ancora.

"Tu ti fidi troppo...", biascicò lui.

"Ma si fida anche di noi, Adrian. E noi ci fidiamo di lei!", mi difese Jason, mettendomi una mano sul polso.

Guardai Adrian di soppiatto e lo vidi con occhi diversi dal solito.

"Penso che stiamo solo perdendo tempo ad ascoltarla...", disse ancora a bassa voce.

A quel punto, mi alzai in piedi e gli puntai un dito sul petto.

"Senti... non so che cosa ti sia preso; ma vedi di non prendertela con me! Non ho fatto nulla di male! Nulla! Anzi, sono stata più che buona e non credo di meritarmi un trattamento simile!", ribattei.

"Ci farai ammazzare tutti, capisci?! Sono lupi! Un loro morso potrà ucciderci!", ribatté, facendo un passo in avanti.

Spaventata, feci un passo indietro.

"E noi siamo mortali per loro!", ribatté una voce maschile.

Jason si alzò e mi venne vicino, allontanandomi da Adrian e mettendomi una mano davanti allo stomaco.

Gesto che aveva fatto anche Jake per difendermi.

Adrian lo guardò storto e, prendendo un respiro profondo, gli diede uno spintone.

Vidi il corpo di Jason iniziare a tremare e, come per magia, Harris e Greta furono di fianco a noi, prendendo i due litiganti e facendoli allontanare.

Soltanto a quel punto, Adrian, si strattonò da sotto la presa ferrea della cugina, correndo su per le scale.

Probabilmente, era appena andato a nascondersi in camera sua.

Almeno, di solito faceva sempre così nei momenti di tensione.

Harris lasciò andare Jason e, dopo essersi allisciato la camicia stroppicciata, puntò un dito contro al figlio.

"Tu e tuo cugino... imparate a trattenervi d'ora in avanti", lo ammonì, "e qualcuno vada a vedere che cosa gli è preso", prese una pausa, "io vado a bere", annunciò, lasciandoci soli.

Sospirai e guardai prima Jason e, poi, sua sorella.

"Non ho idea di che cosa gli sia preso se è questa la domanda che vuoi farmi", m'informò Greta, mettendo già da subito le mani avanti, "ma, se posso darti un consiglio, va da lui. Avrete sicuramente molte cose di cui parlare"

Annuii e guardai Jason con la coda dell'occhio.

"Grazie", lo ringraziai, sorridendogli; appoggiandogli una mano sul braccio e stringendoglielo appena.

Eravamo cambiati.

Tutti e due.

SPAZIO AUTRICE

Vi avevo promesso che ci sarebbe stato un capitolo su Adrian e Lidya, di nuovo; ma dovevo almeno finire di spiegare quel pezzo.
È importante, comunque.
Ma, okay... secondo voi, per quale motivo Adrian ha reagito così?
E cosa ne pensate del nuovo Jason che la difende?

Sopra Jason ;)

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora