CAPITOLO 38

842 65 4
                                    

"Il tuo ragazzo non mi sembra molto propenso nel fare amicizia con il nuovo alleato", considerò Jake durante la lezione di chimica.

Annuii e guardai Adrian intento ad osservare la lavagna.

Sicuramente, stava tentando di sentire la nostra conversazione, invano.

"Il mio ragazzo non è propenso a fare amicizia con nessuno", approvai.

Prese un respiro profondo e passò ad altro.

"Hai paura?", domandò con voce dolce.

"Sarei pazza se ti dicessi di no. Perciò si, ho paura", scossi la testa e guardai il quaderno bianco, "il fatto è che sono solamente un'umana e non mi va di sapere che state combattendo mentre io rimango a casa a guardare la tivù"

Alzò le spalle e rise.

"Puoi sempre leggere un libro", rise.

"Dico sul serio, Jake... io non collaborerò per niente", risposi infuriata.

"Ed immagino che Adrian non ci pensi nemmeno a trasformarti prima che la guerra abbia inizio", aggiunse.

Scossi la testa.

"Sei perspicace", sorrisi, "no, non ne ha la ben che minima intenzione"

Ridacchiai.

"Mi incatenerà e mi rinchiuderà in una gabbia ricoperta dal biancospino e dall'argento pur di non farmi prendere da voi"

Detto questo, lo vidi paralizzarsi e capii che qualcosa gli stava frullando per la testa.

"Okay, a che cosa stai pensando?", domandai curiosa.

"Sei un genio!", saltò sulla sedia e mi diede un bacio in fronte, facendo baccano.

Lo zittii; ma fu troppo tardi perché il professore si voltò verso di noi con fare arrabbiato.

"Collins, vuoi per caso condividere con tutta la classe il perché di questa sua affermazione?", domandò lui togliendosi gli occhiali e appoggiandoli sulla cattedra.

Adrian si voltò verso di noi ed io gli sorrisi appena, giusto per fargli capire che stava andando tutto per il meglio.

A parte il professore che ci aveva appena sentiti, naturalmente.

Jake rimase in silenzio e sorrise appena.

"Mi riferivo a lei, professore", sorrise con fare enigmatico e si portò avanti con la sedia facendola strisciare sul pavimento e causando il doppio del rumore, "finalmente sono riuscito a capire come ricordarmi i composti dell'argento!", bofonchiò contento, lanciando un'occhiata verso Adrian.

Lui alzò gli occhi al cielo ed annuì.

Chissà che diamine si erano detti nel loro codice ad occhiate criptiche?

"Bene, allora spero che nel prossimo compito riuscirà a prendere un voto più alto del sei", sorrise, "e veda di illuminare anche la signorina Thompson, essendo che anche lei ha la media del sei scarso"

Abbassai la testa; ma sentii gli occhi di Adrian pungermi.

Lo guardai e notai la sua mascella contratta.

Probabilmente, se non fosse che era il nostro professore, l'avrebbe già ammazzato.

Si voltò nuovamente verso la cattedra ed il professore fece lo stesso, infilandosi nuovamente gli occhiali sul naso.

Sospirai e mi passai una mano tra i capelli per sciogliere l'imbarazzo.

Poi, mi arrabbiai.

"Non ce la fai a gioire più silenziosamente?", gli chiesi, infuriata.

Alzò le mani verso l'alto e mi sussurrò un paio di scuse che accettai ben volentieri.

"Devi dirmi che cosa ti è venuto in mente", sussurrai.

Scosse la testa e guardò l'orologio appeso alla parete.

"Ancora qualche minuto e suonerà la campanella. A quel punto ti spiegherò tutto", mi tranquillizzò lui iniziando a giocare con la matita.

Ero affezionata, ormai, a quel suo gesto così ripetitivo.

Sospirai.

Mancavano ancora cinque minuti buoni prima del termine della lezione.

Sarebbero stati i cinque minuti più lunghi di tutta la mia vita, probabilmente.

Guardai il profilo di Jake, ora attento a seguire il professore; nonostante sapessi che stava pensando ad altro.

Mi chiedevo com'era stata questa Caroline.

Me la immaginavo con i capelli castani e con un taglio sbarazzino.

Niente trucco sul viso ed un corpo alto e snello.

E i suoi due bambini? Chissà com'erano.

Chissà se avevano preso più dal padre o dalla madre.

Chissà se avrebbero avuto il suo stesso carattere: umoristico e forte. Pronto ad accettare ogni sfida senza paura di perdere.

"Smettila di fissarmi o il tuo fidanzato mi staccherà la testa prima che lo faccia il mio branco", sussurrò lui, "la campanella è suonata, comunque"

Scossi la testa ed arrossii un attimo prima che Adrian si alzò dal proprio posto per venire verso di noi.

Guardai alla sua sinistra e vidi Gladys tirare fuori un pacchetto di biscotti e uscire dalla classe senza nemmeno rivolgermi uno sguardo.

Sospirai e cercai di concentrarmi su delle cose più importanti.

Da una parte, comunque, pensavo fosse molto meglio che ci fossimo allontanate; o non potevo nemmeno immaginare a come ci sarei rimasta male se le fosse successo qualcosa.

Vidi Adrian davanti a Jake, con le braccia conserte, sedersi sul banco e lanciarmi un'occhiata dolce che l'accolsi ben volentieri.

"Allora?", domandò curioso, "parlavi dell'argento, eh... che cos'hai intenzione di fare?"

"Semplice: bisognerà crearci delle armi in grado di aiutarci"

"La lotta corpo a corpo ti spaventa, Fufi?", domandò lui prendendolo in giro.

"Adrian!", lo ammonii.

Alzò le spalle.

"Che ho detto?!"

Sospirai e feci finta di nulla in modo che Jake potesse continuare.

"Il corpo a corpo è perfetto, Adrian; ma in caso te lo fossi dimenticato... i nostri morsi sono letali per voi, per cui sarebbe molto meglio avere un'arma che ci aiuti nell'impresa"

"Io sono d'accordo. Se vi succedesse qualcosa andrei fuori di testa", scossi la testa, cercando di non pensare ai Miller morenti.

Adrian non rispose.

Segno che era stato convinto.

"Faremo così: scioglieremo dell'argento e ne faremo delle armi", propose lui.

"Oppure, manderemo Harris a comprare delle spade e dei pugnali in argento, essendo più che maggiorenne", propose l'altro.

Si, la sua opzione non faceva un baffo.

Quello voleva dire solo una cosa: niente fatiche nel forgiare armi.

"Sarà rapido e indolore. Basterà solo spendere qualche soldo in più e quello è il minore dei problemi, direi", alzò un angolo della bocca e, in quel momento, lo trovai terribilmente attraente.

Poi, fece l'occhiolino e mi sciolsi del tutto.

"Si, per una volta sono d'accordo con te Adrian", Jake sorrise e Adrian fece lo stesso.

Questo già sembrava un bel passo avanti.

SPAZIO AUTRICE

Jake e Adrian sembrano andare un pelino più d'accordo rispetto a prima, non trovate?

Sopra Lidya :)

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora