CAPITOLO 2

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"Come ben sapete, i lupi mannari sembrano essere arrivati fin qui", ci spiegò velocemente Harris bevendo un sorso di sangue dal bicchiere in vetro.

Mi sedetti sulla prima sedia libera di fianco a Jason, anch'esso seduto e con le braccia incrociate.

Sentii la presenza di Adrian dietro di me stringere lo schienale della sedia in legno.

Le sue mani fredde toccavano la mia schiena coperta dalla felpa pesante.

Guardai Jason con la coda dell'occhio e lo vidi intento a guardarsi le unghie sporche di terra.

Probabilmente, era appena tornato dalla caccia.

"Ma non ne sappiamo il motivo e non sappiamo nemmeno in quale punto si sono fermati", prese parola il mio ragazzo gesticolando con una mano.

"Ecco, questo è il punto", sentenziò lo zio con un dito alzato, posando il bicchiere vuoto sul tavolo e alzandosi in piedi.

Iniziò a camminare avanti ed indietro guardando il pavimento chiaro.

"Dovremmo controllare le loro posizioni se non vogliamo farci cogliere impreparati", ci spiegò, "i lupi viaggiano sempre in branchi ed è possibile che si siano divisi in più gruppi per rimanere invisibili"

"Ma non vivono nelle case come voi?", chiesi, impreparata sull'argomento.

Non ci eravamo mai soffermati sulla vita dei lupi, non avendone mai avuto la possibilità di vederli.

Jason scosse la testa e si voltò verso di me arricciando il labbro.

"I lupi tendono a trasformarsi più volte: quando cacciano, quando si arrabbiano, quando c'è la luna piena... possono provare a nascondersi e a mimetizzarsi tra gli umani come facciamo noi; ma non possono vivere come umani. Non lo sono", mi spiegò brevemente.

"Capisco", conclusi, ritornando seria in volto.

"Papà, pensi che ce l'abbiano con noi o con Adrian?", prese parola Greta facendo un passo avanti.

Scosse la testa e sembrò pensarci un attimo su.

"Possono esserci molti motivi sul perché siano tornati a Danville; ma non credo che il motivo sia Adrian", concluse lui, "però, bisogna tenersi preparati a tutto. Per questo motivo, da domani, inizieremo un giro di perlustrazione"

"Perfetto. Ci sto", sorrise Jason alzandosi in piedi e girandosi verso la porta, pronto ad andarsene via.

"No, figliolo, tu non verrai", lo ammonì il padre, serio in volto.

Jason rimase di sasso e si voltò nuovamente verso di lui con sguardo spento.

"Come!?", domandò lui senza capire, "e perché, scusa?"

"Jason, sei ancora troppo pericoloso per uscire allo scoperto", fece una pausa nella quale fece un passo verso di lui, avvicinandosi appena, "potresti farci scoprire o avere fame all'improvviso senza riuscire a contenerti"

"Ce la posso fare! Non sono più quello di prima!", ribatté lui aprendo le braccia.

"Ma non sei nemmeno addestrato come Greta o Adrian...", gli ricordò a voce più bassa.

Sapevo che gli dispiaceva. In fondo, era pur sempre suo figlio nonostante gli dovesse dire di no.

"Ma è solo per un giorno!", ribatté ancora cercando di convincerlo.

Harris scosse la testa e sospirò.

"No, non è solo un giorno"

"Cosa?! E quanto sarebbe!?", chiese Greta facendo un passo in avanti.

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora