CAPITOLO 47

706 63 14
                                    

Non potevo ancora crederci.

"Dominic!", chiamai il suo nome con enfasi e fui in procinto di corrergli incontro ed abbracciarlo con foga; ma, data la situazione, non mi sembrò opportuno.

"Cosa!?", chiese Andreas, confuso, girandosi verso di lui.

Dominic, però, fu più veloce e, in un attimo, mi fu a fianco.

Lo guardai strapparmi il pugnale dalle mani e, in un secondo, lo lanciò nel petto della lupa.

Trattenni un urlo e sbarrai gli occhi quando vidi una macchia rossa, sulla sua maglietta, allargarsi sempre di più.

"No! No!", urlò Andreas, iniziando a tremare.

Si sarebbe trasformato e il pugnale era ancora nel petto della ragazza.

"Stai indietro", m'intimò Dominic, mettendomi una mano sulla pancia e spingendomi dietro di sé.

La ragazza, intanto, cadde a terra con ancora la mano sul pugnale.

Potevo solamente immaginare il suo dolore; ma non era questo il momento adatto per provare pietà per una persona che mi avrebbe uccisa senza nemmeno pensarci due volte.

Tornai a guardare Andreas: il suo corpo, ora, era cosparso di peli rossicci e sentii le sue ossa spezzarsi come legno.

Feci un altro passo indietro.

Ora era a terra su quattro zampe.

Girò il collo e, da quel momento, fu irriconoscibile.

Un lupo enorme si stagliava davanti a noi, con un ringhio di rabbia proveniente dalla gola.

Saltò e in quel momento sentii solamente una botta secca sul fianco che mi fece balzare sopra al letto.

Rotolai sulle coperte di Adrian e guardai il lupo sopra di Dominic.

Capii solo in quel momento che mi aveva appena salvato la vita.

Scesi dal letto in men che non si dica e, mentre Andreas era impegnato a lottare contro Dominic, andai vicino alla ragazza, estraendole il pugnale dal petto.

Il sangue gocciolò dalla lama facendomi per un attimo chiudere gli occhi.

Sarei voluta correre a gambe levate, se solo fosse stato possibile.

Pensai a come reagire: provavo a lanciare il pugnale, colpivo Andreas sulla schiena o lo davo a Dominic?

Forse, la seconda sarebbe stata la scelta più sensata di tutte.

Vidi i due corpi rotolarsi a terra e tremai al pensiero che Dominic era sotto al lupo.

Stava perdendo e dovevo assolutamente fare qualcosa.

Vidi Dominic sferrare un pugno sul muso di Andreas, scaraventandolo contro la scrivania di Adrian.

Essa si ruppe in due e quasi fui felice che quella non fosse la camera di Greta, o ci avrebbe ammazzati tutti quanti.

Mi voltai verso Dominic che guardò il pugnale stretto nelle mie mani.

"Lidya!", urlò lui, pregandomi con gli occhi di lanciarglielo.

Feci quanto richiesto e Dominic lo prese al volo, alzandosi da terra e pronto a conficcarglielo nel petto.

Il lupo si alzò e si scrollò i pezzi di legno da dosso.

Poi, guardò il suo avversario e gli corse incontro.

Trattenni il fiato.

I due furono nuovamente a terra; questa volta, con Dominic sopra di lui.

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora