Eravamo tutti quanti impegnati a mangiare.
Io e i lupi mannari stavamo decisamente azzannando una cotoletta di pollo con le patate al forno che avevo cucinato dopo la chiacchierata con Adrian.
Quest'ultimo ed il resto dei vampiri, invece, stavano bevendo del sangue da dei bicchieroni da birra.
Ormai, ci ero abituata.
"Dovete proprio bere qui?", domandò Tania addentando una fetta di cotoletta.
Alzai la testa dal piatto per la prima volta e la guardai dubbiosa.
Davvero voleva ricominciare un'altra litigata?
"È casa nostra e beviamo dove ci pare", rispose Adrian pulendosi il sangue dalle labbra con il polso.
Rabbrividii.
Era decisamente ripugnante e sapevo che lo stava facendo apposta per darle fastidio.
Gli tirai una gomitata nelle costole che Jason vide.
Si mise a ridacchiare e gliene tirai una anche a lui, facendolo smettere.
Avere i due ragazzi, che si erano contesi la stessa ragazza, vicini a me mi faceva venir voglia di affondare la testa nel piatto e rimanere lì finché Rachel non se ne fosse finalmente tornata a casa propria.
Soltanto ora capivo per quale motivo Adrian era stato così geloso nei confronti di suo cugino.
Probabilmente, la cosa lo aveva traumatizzato.
Cercai di pensare ad altro e misi in bocca una patata.
"Era meglio quando eravamo tutti in silenzio", borbottò Jake.
"Concordo pienamente", Adrian sorrise e sapevo con certezza che stava per aggiungere altro, "proporrei una museruola"
Arrossii.
Ma davvero doveva continuare a fare queste battute?
Jackson scoppiò in una risata fragorosa e cercai di pensare ad altro per non mettermi a ridere anch'io.
La battuta, d'altronde, era stata carina.
"Evita", lo fermò Jake con la forchetta a mezz'aria.
Di colpo, vidi una forchetta volare sopra al tavolo alla velocità della luce e fermarsi a pochi centimetri di distanza dalla faccia di Adrian.
Rimasi a bocca aperta, sconvolta; ma fui contenta quando vidi che Adrian l'aveva presa al volo giusto in tempo.
In quel momento, adoravo il fatto che fosse un vampiro.
Almeno non se l'era trapiantata nel cervello.
Adrian grugnì e guardò la colpevole: Tania.
Sgranai gli occhi e aspettai che il peggio accadesse.
Se solo ci fosse stato Harris lì con noi...
Solo lui avrebbe potuto riportare l'ordine nella casa.
Sfortunatamente, però, era uscito a cacciare qualche animale.
"Mi dispiace lupa, ma si da il caso che noi vampiri abbiamo dei riflessi eccezionali", le strizzò l'occhio e lei grugnì.
In un attimo, la vidi prendere in mano il coltello, lanciandomelo.
Chiusi gli occhi in attesa che mi si piantasse da qualche parte.
"E si da il caso che lei non li abbia", rise.
I miei riflessi, non erano molto pronti, invece.
Passarono i secondi e capii che non sarei morta in una cena col delitto a casa del mio ragazzo.
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ROSA SELVATICA
Ma cà rồng-SECONDO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- Dall'arrivo in città dei lupi mannari tutto cambia. Il rapporto tra Lidya e Adrian sembra migliorare sempre di più fino a quando, quest'ultimo, non si vede costretto a dover partire con Greta e suo zio...